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10/08/2008

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ALBERO DEL PARADISO

Clicca per Ingrandire Andrea Pazienza era l'albero del paradiso. Ci ha fatto intravedere la bellezza e poi ha chiuso tutto, però ci ha lasciato frutti proibiti e noi li abbiamo assaporati. Ci resta una gran voglia di vedere compiute le storie incompiute, chissà cos'altro ci avrebbe potuto regalare. Era vicino a tutte le età; poteva essere bambino e vecchio, donna e uomo, animale o biro.

Eclettico e molto bello: aveva la gioia di vivere negli occhi. Il capostipite di una grande scuola che non ha avuto nessun allievo prediletto perché era un talento irripetibile. Quando usciva un suo fumetto era una delle forme della felicità, lo leggevo e non volevo essere disturbato.

Mi colpivano l'uso dei colori e la sperimentazione della forma dell'immagine, il modo in cui creava. Non c'era mai poeticume nelle sue opere; sempre duro, ma duro come può esserlo un bambino. Vedeva tutte le cose come la prima volta. Il suo tratto nel disegno era stravagante, un caos rigorosissimo.

I suoi testi provenivano dal parlato; grande poeta, un linguista vero perché i suoi testi erano frutto di un genio letterario innato. Tutti dicono che era michelangiolesco, ma apparteneva molto di più alla scuola di Giotto e Masaccio; aveva la rudezza del Masaccio e l'invenzione di Giotto. Mi piaceva la sua cattiveria; graffiava, mai melenso. Quando c'era il sublime era sempre sorvegliato dal comico.

Gli sono attaccato come si è attaccati a un amico, ci siamo visti tante volte e ci si voleva bene senza mai chiederci il perché, come le cose più belle. Era una gioia averlo accanto, tra noi eravamo sempre in stagione di fioritura. Con Fellini ne parlavamo spesso, era uno dei nostri pupilli, uno dei nostri amori, uno dei nostri argomenti preferiti. Fellini lo usò per la locandina di "La città delle donne".

A me sarebbe piaciuto tantissimo usarlo anche come attore perché era meraviglioso, aveva una faccia straordinaria, mi metteva una grande allegria guardarlo. Era proprio lo spirito fanciullesco dello scugnizzo, dell'intelligenza pura in tutti i sensi. Ma proprio quando il nostro rapporto stava maturando per dare frutti, è venuto a mancare. Ogni tanto lo penso e talvolta lo sogno pure; a volte ho sognato coi suoi disegni e i suoi colori.

Roberto Benigni

 Album mostra romana Fandango 05

 

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