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29/07/2008

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Prosa e Poesia a braccetto nel borgo antico

Clicca per Ingrandire Il Comune di Vico del Gargano ha organizzato per il 21, 22, 23 e 24 agosto 2008 una quattro giorni letteraria che senz’altro appassionerà gli amanti della poesia e della prosa, invitati a partecipare agli incontri nel suggestivo centro storico della cittadina garganica.

La rassegna di poesia “Po e tan” prenderà il via il 21 agosto alle ore 20,30 in Largo Del Conte (luogo e orario identico per le altre serate) con una serata in cui saranno protagonisti i poeti dialettali: Franco Pinto (Manfredonia), Mimmo La Viola (Foggia), Vincenzo Mastropirro (Ruvo di Puglia), Damiano D’Errico (Ischitella), Rosaria Vera (Vico del Gargano).

La serata del 22 agosto si aprirà con un omaggio a Vincenzo Di Lalla, poeta, narratore, commediografo e musicista nativo di Vico del Gargano, con la partecipazione di Marilena Verri che per lunghi anni ne ha accompagnato il percorso artistico in un appassionato creativo sodalizio culturale. Seguirà un omaggio alla poetessa Rosella Mancini (Monopoli 1920 – Roma 1995), con letture delle sue più significative poesie e la proiezione di un filmato.

Il 23 agosto, dopo la presentazione di un libro a cura di Bruno Vivoli su: Le esportazioni da San Menaio, seguirà quella del libro I canti del Tavoliere con la partecipazione di Sergio D’Amaro e di Giovanni Rinaldi. Saranno eseguiti canti della Capitanata e declamati testi poetici di Alessandro Nobiletti, Francesco Granatiero, Matteo Salvatore, Michele Sacco.


A conclusione delle tre serate di poesia, domenica 24 agosto alle 20.30 in Largo Terra si terrà la Premiazione del 10° Concorso letterario Vico del Gargano 2008. Ospite d’onore lo scrittore Eraldo Affinati (nella foto), vincitore della prima edizione del Premio della Critica Vico del Gargano. Sarà presentato dal presidente della Giuria del Premio prof. Daniele Maria Pegorari dell’Università di Bari. Saranno poi letti testi di studenti delle Università di Roma e del Lazio, vincitori del premio Uniarts, gemellato con il Premio Vico del Gargano.

Concluderà la serata la premiazione dei vincitori del Premio Vico del Gargano: Massimo Maso (vincitore), Gianni Caspani, Riccardo Sgaramella e Vanes Ferlini (finalisti)
Ai partecipanti sarà offerto in omaggio il romanzo vincitore dell’edizione 2008 Il cacciatore di formiche di Massimo Maso.

La Giuria del Premio Letterario Vico del Gargano, in accordo con l’amministrazione comunale della cittadina garganica, ha deciso di istituire uno speciale Premio della Critica assegnandolo per il 2008 allo scrittore Eraldo Affinati per la sua opera La città dei ragazzi (Mondadori, 2008). Il premio verrà consegnato all’autore, che sarà presentato dal presidente della Giuria, prof. Daniele Maria Pegorari dell’Università di Bari, domenica 24 agosto ore 20.30 in Largo Terra.


IL PROGRAMMA

Giovedì 21 agosto ore 20,30 Largo Del Conte - POESIA DIALETTALE:
con i poeti: Franco Pinto (Manfredonia), Mimmo La Viola (Foggia), Vincenzo Mastropirro (Ruvo di Puglia), Damiano D’Errico (Ischitella), Rosaria Vera (Vico del Gargano). Conduce Vincenzo Luciani

Venerdì 22 agosto ore 20,30 Largo Del Conte - POESIA AL FEMMINILE
Omaggio a Vincenzo Di Lalla con la poetessa Marilena Verri
Ricordo della poetessa Rosella Mancini

Sabato 23 agosto ore 20,30 Largo Del Conte - POESIA CIVILE:
Presentazione del libro: Le esportazioni da San Menaio a cura di Bruno Vivoli
Presentazione del libro I canti del Tavoliere con la partecipazione di Sergio D’Amaro e di Giovanni Rinaldi - Canti della Capitanata e testi poetici di Alessandro Nobiletti, Francesco Granatiero, Matteo Salvatore, Michele Sacco.

Domenica 24 agosto ore 20,30 – Largo Terra - Premiazione X Concorso letterario Vico del Gargano 2008
Ospite d’onore: lo scrittore Eraldo Affinati, vincitore della I edizione del Premio della Critica Vico del Gargano
Testi dei vincitori del premio Uniarts di Roma, gemellato con il Premio Vico delGargano
Lettura dei testi vincitori del Premio Vico del Gargano: Massimo Maso (vincitore), Gianni Caspani, Riccardo Sgaramella e Vanes Ferlini (finalisti)
Premiazioni


CHI E’ ERALDO AFFINATI = Nato nel 1956 a Roma, dove insegna letteratura alla Città dei Ragazzi, pubblica articoli su svariati quotidiani e settimanali. E’ stato finalista nel Premio Strega e nel Premio Campiello con il libro Campo del Sangue (1997). E’ autore anche di Veglia d'Armi, L'uomo di Tolstoj (Marietti, 1992; Oscar Mondadori, 1998), Soldati del 1956 (Marco Nardi, 1993; Oscar Mondadori, 1997), Bandiera Bianca (Mondadori, 1995; Leonardo, 1996; Oscar Mondadori, 1999), Patto Giurato, La Poesia di Milo De Angelis (Tracce, 1996), Uomini pericolosi (Mondadori, 1998; Oscar Mondadori, 2000), Il nemico negli occhi (Mondadori, 2001), Un teologo contro Hitler (Mondadori, 2002), Secoli di gioventù (Mondadori, 2004), Compagni segreti (Fandango Libri, 2006), La Città dei Ragazzi (Mondadori, 2008).

Nella Città dei Ragazzi ha narrato una storia particolare, dove si intrecciano un viaggio in Marocco con due allievi, il rapporto di un insegnante con la comunità di recupero della Città dei Ragazzi, le storie dei ragazzi stranieri, tra cui moltissimi musulmani, e quella travagliata della famiglia dell’autore. “E’ come se accompagnassi alla maggiore età mio padre, anche lui orfano” ha detto del suo libro l’autore.

Di storie Eraldo Affinati ne ha sempre raccontate molte, partendo dalla propria esperienza di vita, incapace di inventarne una per sua stessa ammissione “Ho bisogno di scrivere per capire quello che ho fatto nella vita”. Anche se sotto la forma di romanzo, è quindi un libro autobiografico. Dice Affinati: “E’ la storia della mia esperienza alla Città dei ragazzi, la comunità educativa che sta alla Pisana a Roma, nata dopo la seconda guerra mondiale quando un sacerdote cattolico irlandese Carroll-Abbing decise di dare un tetto agli orfani italiani che avevano perduto tutto. I ragazzi avevano bisogno di ricrescere, ritrovare un’identità, ricostruire la propria vita. Così Abbing volle creare una città una città dentro la città, concepita così anche nelle istituzioni, con l’elezione del sindaco, l’assemblea, una moneta, gli assessori alla sanità, allo sport.

Da tempo tutti i ragazzi sono stranieri, afgani, maghrebini, slavi, e sono minorenni, dai 14 ai 18 anni. Dopo la maggiore età devono andare via, finisce il permesso di soggiorno per minore età, trovare un lavoro per continuare a studiare. diventare adulti. Più di una storia si intreccia nel libro, con la vicenda esistenziale dell’autore: “Mio padre è stato un orfano, figlio di una ragazza madre che è morta quando era appena un ragazzo. Idealmente è come se insegnando agli orfani oggi, io risarcissi mio padre di quello che non ha avuto. Anche mia madre è stata protagonista giovanissima di un’avventura terribile, orfana di padre, partigiano fucilato, riuscì a fuggire dai vagoni diretti ai Campi. Sono figlio di due persone che mi hanno comunicato un senso di vuoto e smarrimento che però non sono riusciti a elaborare. Io vengo dal nulla, i miei avevano la 5.a elementare, a casa non c’era un libro. Capisco lo sconforto e lo smarrimento dei ragazzi, e loro percepiscono che tra noi c’è un segreto comune.”


 Redazione

 

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