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18/07/2008

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SIGNORI, TUTTI AI POSTI DI COMBATTIMENTO!

Clicca per Ingrandire Il CFF (CarpinoFolkFestival) in pole position. Dopo le prove libere di questi ultimi giorni si comincia a fare sul serio. Prima di passare al clou della notizia di oggi, una comunicazione di servizio riguardante gli accrediti stampa, le cui richieste devono essere inoltrate da parte delle testate presso l'Ufficio Stampa CFF via e-mail ( info@carpinofolkfestival.com) in modo da assistere comodamente agli spettacoli e accedere alla sala stampa. Gli accrediti, assegnati sulla base delle disponibilità, potranno essere ritirati presso la sede dell'Associazione Culturale Carpino Folk Festival, via mazzini 88 - Carpino. Verranno prese in considerazione solo richieste provenienti da testate, dando la precedenza a quelle a rilevanza internazionale, nazionale e specializzate. Tutti gli accrediti sono nominativi. Richieste di interviste agli artisti, fotografie e registrazioni audio-video devono essere preventivamente concordate e autorizzate. I partecipanti al “CONCORSO FOTOGRAFICO -PREMIO ROCCO DRAICCHIO" per accedere al palco devono essere accreditati. Le disponibilità, per ovvie ragioni, sono limitate.

E ora la notizia, incentrata sulla libera sintesi di una dichiarazione di Mounir Bouchenaki (in calce la sua scheda), che ci parla della tutela del patrimonio culturale immateriale. “Tutti sappiamo come il concetto di patrimonio si sia trasformato fino a integrarne l’aspetto intangibile. Segno, da una parte, della mobilità estrema delle idee, di un riequilibrio culturale, ma soprattutto segno del completamento di un’idea sorta nel 1946: quella del carattere universale delle culture. Nel 2003, adottando la Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, la Conferenza Generale dell’UNESCO ha segnato una svolta storica nella comprensione del concetto di patrimonio nell’ambito della società contemporanea, nella sua definizione e nelle azioni di salvaguardia e conservazione.

La definizione del patrimonio culturale immateriale e la sua valutazione rispetto all’identità, alla creatività e alla diversità hanno contribuito a costruire un approccio olistico al patrimonio, che si applica alle due categorie, quella materiale e quella immateriale. Durante tre decenni, le attività normative internazionali dell’UNESCO si sono concentrate sulla protezione del patrimonio materiale. Di conseguenza, la salvaguardia del patrimonio immateriale è stata a lungo trascurata, per cui è sorta la necessità di uno strumento giuridico nuovo per avere una visione più complessiva, con un particolare accento sui “detentori” della cultura e per affrontare inoltre, questioni di terminologia. Nel corso dello stesso periodo, due nuovi programmi dell’UNESCO hanno testimoniato l’importanza crescente del patrimonio culturale immateriale, in particolare il sistema “tesori umani viventi”, instaurato nel 1993, e “la proclamazione dei capolavori del patrimonio orale e immateriale dell’Umanità”, instaurata nel 1998. Nell’ambito del secondo programma, 19 forme di espressioni o spazi culturali sono stati proclamati “capolavori del patrimonio orale e immateriale” dal Direttore Generale dell’UNESCO nel maggio 2001, altri 28 hanno ottenuto un riconoscimento internazionale nel novembre 2003, tra cui i l’Opera dei Pupi siciliani, e 43 nel 2005, ivi incluso il Canto a Tenore dei pastori sardi. Di conseguenza, dal suo inizio, il programma di proclamazione dei capolavori del patrimonio orale e immateriale dell’umanità ha designato 90 ambiti o forme culturali di espressioni tradizionali e popolari in 69 Paesi diversi.

È stata l’esperienza acquisita in occasione di questi programmi che ha confermato la necessità di un nuovo strumento normativo per la protezione del patrimonio immateriale. Dopo molti studi condotti dall’UNESCO sull’opportunità e la fattibilità di tale strumento, la Conferenza Generale ha concluso
che una nuova convenzione avrebbe garantito un livello di protezione adeguato. Il progetto di questa nuova convenzione è stato presentato nell’ottobre 2003 alla 32.a sessione della Conferenza Generale dell’UNESCO e approvato da un’ampia maggioranza. E’ entrato in vigore nell’aprile 2006 e conta attualmente 76 Paesi aderenti. Questo successo dimostra che la necessità di proteggere il patrimonio immateriale attraverso l’adozione di strumenti normativi è sempre più riconosciuta, tale da farlo diventare la cornice entro cui il patrimonio materiale assume forma e significato

Il patrimonio immateriale è frutto di diversi processi e pratiche e richiede quindi un diverso approccio e diverse metodologie. È fragile per natura, e dunque molto più vulnerabile delle altre forme di patrimonio, perché dipende dagli attori e dalle condizioni sociali e ambientali e dalla velocità di cambiamento. La tutela del patrimonio culturale immateriale passa tanto dalla raccolta, la documentazione e l’archiviazione, che dalla protezione ed il sostegno dei detentori della cultura. Se il patrimonio culturale materiale è destinato a sopravvivere a lungo dopo la morte delle persone che lo hanno prodotto, la sorte del patrimonio culturale immateriale è molto più legata ai suoi creatori, poiché nella maggior parte dei casi dipende dalla trasmissione orale. Così, le misure giuridiche ed amministrative tradizionalmente adottate per proteggere gli elementi materiali del patrimonio culturale sono spesso inadeguate per la tutela di un patrimonio intangibile. Infatti, in questo caso gli elementi più importanti si riferiscono a sistemi particolari di conoscenze, a valori, come all’ambiente sociale e culturale nel quale sono stati creati.


Chi è Mounir Bouchenaki - Eletto Direttore Generale dell’ICCROM (International Centre for the Study of the Preservation and Restoration of Cultural Property) nel novembre 2005, il suo incarico presso l’ICCROM corona una lunga carriera nell’UNESCO, di cui attualmente è vicepresidente. In precedenza, Bouchenaki è stato Director of Antiquities per i musei e monumenti storici del Ministero algerino della Cultura e dell’Informazione. Bouchenaki ha conseguito la laurea in archeologia e storia antica presso la Arts Faculty di Aix-en-Provence (Francia). Gli sono stati conferiti i titoli di Cavaliere delle Arti e delle Lettere e di Ufficiale delle Arti e delle Lettere dal Ministero della Cultura francese e nel 2002 è stato elevato al rango di Commendatore dell’Ordine della Stella della Solidarietà Italiana dal Presidente della Repubblica Italiana. Nell’aprile del 2006 è stato nominato Cavaliere della Legion d’Onore dal Presidente della Repubblica Francese.

 Redazione + Uff. Stampa CarpinoFolkFestival

 

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