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17/07/2008

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PIANO DELLA SALUTE, UN CORO UNANIME: “NON VA!”

Clicca per Ingrandire All'indomani dell'incontro foggiano tra la Commissione Sanità della Regione Puglia e gli attori sociali del territorio, il coro è unanime: così come è stato presentato, il Piano della Salute targato Vendola-Tedesco “non va”! Di seguito le “riflessioni” degli interessati

Luigi Damiani, sindaco di Vico - II Piano di fatto rende impossibile un'idonea offerta sanitaria, non prevedendo un'integrazione territorio-ospedale per il nostro distretto. Chiediamo che la Regione si faccia carico di un grosso disagio. Se penso che ci sono ospedali a distanza di sei chilometri l'uno dall'altro, e penso poi al nostro distretto con una rete stradale impervia dove la media di tempo per raggiungere un ospedale è di un'ora e mezza con una popolazione di 47mila abitanti che si decuplica in estate... come può la Regione non farsi carico di un problema così paradossale? Vorremmo capire in che modo e in che maniera non ci sono i numeri. Noi abbiamo stilato una tabella coi tempi di percorrenza e le distanze chilometriche di ciascun centro dal primo ospedale. Vorremmo forme alternative di assistenza: Day Hospital, Day Surgery, Chirurgia Ambulatoriale, DayService, il Care Service Pathways (servizio di presa in carico), un Pacchetto di Prestazioni Ambulatoriali Complesse e la revisione degli assetti organizzativi sul territorio del servizio 118.


Ersilia Nobile, sindaco Vieste - A sentire questi discorsi mi sento ancora più cenerentola. Stiamo qui a parlare di ospedali vicini gli uni agli altri e non discutiamo cos'è la realtà sanitaria sul Gargano nord, un territorio a vocazione turistica dove il disagio è estremo e una popolazione (fra tutti i Comuni) pari a 50mila abitanti, che d'estate sfiora il milione di presenze. I nostri cittadini non pagano un solo ticket: il primo lo pagano al distributore della benzina, il secondo per il giorno di lavoro che devono perdere per fare anche solo un semplice esame. Senza considerare chi li accompagna e senza considerare cosa significa essere un malato oncologico sul Gargano, dove bisogna affrontare distanze improponibili per un ciclo di chemioterapia. E fare un figlio. Dove lo mettiamo cosa significa fare un figlio sul Gargano? Quanto costa la nascita e l'assistenza di un figlio sul Gargano? Io che sono ginecologo so benissimo di cosa sto parlando. Da queste parti una donna che sta per partorire, soprattutto d'inverno, quando le strade sono rese ancora più impervie dalla neve, deve fare fagotto una settimana prima e ricoverarsi a San Severo, che è l'Ospedale più vicino. La mobilità anche per prestazioni diagnostiche è altissima. La salute per i cittadini garganici non è un diritto se questi devono pagarsi il viaggio, la benzina, perdere un giorno di lavoro. Noi, che siamo una delle maggiori attrazioni turistiche della Puglia, non abbiamo niente.

Associazione Alzheimer - E' ragionevole che un'amministrazione regionale dia poca importanza alla presenza sul proprio territorio di 50mila malati di demenza? Questa Regione è oggi una delle poche in Italia che non ha ancora prodotto interventi organici e corretti nel campo delle demenze, lasciando una situazione di grave deficienza strutturale, di interventi e programmazione, sia in ambito sociale che sanitario. Scrivo da 8 anni inascoltato a che la Regione elabori un piano per dare la giusta assistenza ai malati di demenza i quali, ad oggi, non sanno a chi rivolgersi, con le immaginabili ripercussioni sulla qualità della vita sua e dei suoi familiari. E 50mila malati di demenza è una stima molto verosimile ricavata da dati nazionali. In Puglia questa è la stima per il 2008: 50mila malati, 50mila famiglie prostrate da un male che dura fino a 10-12 anni e pesa per oltre il 90 percento sulle spalle dei familiari.

Rocco Palese e Roberto Ruocco, capigruppo Fi-Pdl e An-Pdl in Consiglio regionale - Un piano enciclopedico, frutto di tecnocrazia, tardivo, fumoso. La vastità, complessità, genericità della programmazione non consente di individuare le linee strategiche, priva com’è di un ordine di priorità e tanto vasta da risultare incompatibile nei tempi a disposizione. Rileviamo: assenza di un cronoprogramma compatibile con le risorse, assenza di indicatori di percorrenza e verifica, eccesso di trasferimento di competenze programmatorie e decisionali ai direttori generali/commissari straordinari, il tutto in assenza di un quadro regionale di riferimento.

Comune di Foggia - Il presidente Vendola relega in un cantuccio una protesta unanime e incolpa noi di fare 'sabotaggio' da tre anni. La realtà è esattamente opposta, lui e il suo governo da tre anni stanno sabotando lo sviluppo e la crescita della Puglia intera. Dopo aver illuso milioni di pugliesi, adesso ignorano l'onda di disillusione che li sommerge. Se questo è il Piano della salute di questa Giunta, presentatasi innovativa rispetto al passato, si perviene a un giudizio negativo delle cose fatte, o meglio non fatte, a una disillusione sugli impegni assunti per le cose che si dichiara di voler fare, ma inevitabilmente non potranno realizzarsi. Caro presidente Vendola, adesso vuole accusare di sabotaggio anche il Comune di Foggia, le decine di sindaci e operatori sanitari pugliesi?

 Redazione

 

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