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15/07/2008

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NON CHIAMATELA KOLL, MA COLACIONE

Clicca per Ingrandire “Dalle macerie della mia vita
prostrata e sola,
ho gridato al Signore
ed Egli con la Sua infinita bontà mi ha risposto:
è venuto in aiuto
e con il Suo infinito amore
ha curato le ferite dell’anima
e perdonandomi con il Suo Spirito Santo
mi ha ricreata,
fatta nuova!”

E’ una lirica di Claudia Colacione, in arte Claudia Koll, passata dal rutilante ed effimero mondo della celluloide a una dimensione spazio-temporale totalmente diversa: il misticismo delle cose semplici, degli atti dovuti, della solidarietà: ai bambini che muoiono di fame e sete, alle figlie femmine africane che mangiano per ultime dopo il padre, la madre e i fratelli maschi nel rispetto di un ordine imposto dalla carenza di alimenti, ai malati di Aids, ai detenuti.

Ora la signora Colacione porta sui sagrati delle chiese garganiche la sua testimonianza di fede frutto di una conversione improvvisa quanto inaspettata. La racconterà lei stessa il prossimo 24 luglio sul sagrato della chiesa di Sant’Antonio di Peschici, incontrando tutti coloro che saranno attratti dal suo nuovo messaggio fatto di fede e intima convinzione, più che dalle esperienze cinematografiche della ex bella attrice Koll.

Esoterico e rabbrividente il racconto della sua nascita a nuova vita. Ce lo riporta Sandro Siena, di OndaRadio, al termine dell’incontro che la signora Colacione ha avuto a Vieste il 13 luglio scorso nella suggestiva cornice della chiesa all'aperto del Santuario di Santa Maria di Merino. “La conversione ha avuto inizio quando, durante una meditazione, si è sentita spinta da una entità a volgere all'odio la sua vita. Al suo rifiuto interiore ha fatto seguito un momento di grande sofferenza fisica e spirituale causato dalla ribellione di tale entità alla sua scelta. La stessa Koll racconta di avere, in quel momento, recitato il Padre Nostro stringendo fra le mani un crocifisso regalatole solo alcuni giorni prima e riuscendo a provare una grande pace.”

Claudia non ha abbandonato il mondo dello spettacolo, ma ora lo guarda con altri occhi. “Le proposte di lavoro non mancano – dice nell’intervista che potete leggere interamente nella categoria apposita. - Vivo affidandomi al progetto di Dio, posso compiere solo la sua volontà. Mi piace molto questo mestiere: credo che i talenti che Dio ti dà non te li toglie, li traffica per renderti migliore. Sono contenta della mia vita, perché oggi si è molto arricchita".

 Redazione

 

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