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14/07/2008

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Perché i Peschiciani amano così tanto il loro Profeta? (2.a puntata)

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“L'uomo di Dio sa che per essere un autentico apostolo deve accettare di buon animo tutte le mortificazioni. Sono le croci, le sofferenze che danno all'apostolato tutta la sua riuscita. Non poteva il nostro Sant’Elia essere esonerato dalle persecuzioni di Acab, e, più di lui, di Gezabele, perché troppo crudeli e fanatici del loro idolo.

Era stata decretata la morte per il Santo profeta, dopo che Questi ebbe minacciata la carestia. Ma il Santo Patriarca, avvertito da Dio, andò a nascondersi vicino al torrente Carit. Ivi non poteva rifocillarsi, perché gli mancavano gli alimenti necessari. Il Signore, che non abbandona mai i suoi servi, gli mandava alcuni corvi, i quali mattina e sera dovevano portargli pane e carne. E dopo il prodigio operato sul monte Carmelo, Gezabele si inferocì di più per la morte dei sacerdoti di Baal e giurò di vendicarsi con la morte di Elia, che n'era stato l'autore. Ma il Santo, saputolo si mise in salvo, fuggendo nel deserto dove, stanco del cammino, si gettò all’ombra di un ginepro e si addormentò. Ecco allora un Angelo con pane ed acqua, che svegliatolo gli disse: "Elia alzati e mangia “.

Elia ubbidì e, adagiatosi nuovamente, riprese il sonno, ma l'angelo lo ridestò e gli ingiunse di mangiare di nuovo, perché restava da fare ancora un lungo cammino. Il Profeta ubbidì per la seconda volta e con questo solo cibo viaggiò quaranta giorni e quaranta notti sino al monte Oreb. Elia trovò nelle sofferenze sollievo e conforto all'ombra del ginepro, figura della croce, e con il ristoro del pane ed acqua, simbolo della Santa Eucarestia.

L'anima cristiana nel cammino verso il Cielo incontra delle croci. Non devono spaventarla, anzi devono incoraggiarla ad accettarle, perché sa che, attraverso le rinunzie, le croci e le mortificazioni, si aggiunge la gloria eterna. Con l'amore tutte le pene si raddolciscono, le croci perdono la loro durezza, le spine le loro punture (III Imit. V. 3).”


IL PREDILETTO

“Venuti un giorno Eliseo ed Elia da Gerico sulle rive del Giordano, Elia prese il suo mantello e divise con esso le acque, e così entrambi passarono a piedi asciutti all'altra sponda. Mentre di là camminavano e discorrevano, ecco dal cielo un carro di fuoco, tirato da cavalli fiammeggianti, che rapisce Elia e lo trasporta per le vie dell'Empireo.

I1 nostro Santo tornerà quaggiù alla fine del mondo per combattere l'anticristo, secondo una credenza molto diffusa, e poi assistere al giudizio finale. Come Giovanni Battista, che aveva lo spirito e le virtù di Elia, fu il primo precursore di Cristonella sua prima venuta qual Redentore amabile, così Elia sarà il secondo precursore nella seconda venuta di Gesù qual giudice tremendo.”


Domani terza puntata: SANT’ELIA PROTETTORE di PESCHICI

 Redazione

 

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