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28/07/2016

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VICO, LA TORRE INTONACATA: BOTTA E RISPOSTA

Clicca per Ingrandire RISPOSTA DELL’AUTORE DI “ASINO GRATTA ASINO”
Caro Direttore,
con mia grande sorpresa leggo nella corrispondenza a l'Attacco, di sabato 23 luglio 2016, una lettera di tre professionisti, due Architetti, Sergio Afferrante e Domenico Zezza, un ingegnere Roberto Bonifacio, in risposta al mio arrabbiatissimo intervento sull'intonaco subito dalla torre dell'antica cinta muraria in piazzetta Del Conte, “Asino gratta asino” del 19 scorso.
Il titolo è chiaro, ma non per i tre professionisti, i quali mi chiedono di fare nomi, cognomi, indirizzo e fatti, cioè un lavoro da spia. Sapevo che l'avrebbero buttata su questo versante, è storia vecchia. Mi chiedono di esternare delle scuse e non so a chi. Confermo e ribadisco tutto quello che ho scritto: “Alla luce dei risultati, che tocchiamo con mano tutti i giorni, possiamo tranquillamente affermare, che questi signori sono veramente esperti solo della fettina...”.

Non ho mai scritto, e parlato, “di ricettacolo di mazzette”, “di pochi spiccioli”, e altro. Queste sono Loro affermazioni, farina del Loro sacco. Piuttosto leggo, con grande stupore, quello che Loro affermano: “Il nostro compito è quello di valutare e verificare i progetti dal punto di vista architettonico-paesaggistico e pertanto le assicuriamo che qualora avessimo avuto occasione di esprimere pareri su monumenti e su opere di valore paesaggistico di tale importanza ci avremmo messo tutta la nostra professionalità, la nostra passione e il nostro attaccamento al territorio...”.

Cioè, a Nostra insaputa, è stata intonacata l'antica torre di piazzetta Del Conte. In quanto poi alle palle possedute, o no, ribadisco che chiunque, svolgendo un ruolo di responsabilità, di fronte a un inquacchio del genere non interviene per impedire lo scempio, ne è privo. Se poi dovessi spiegare, in qualunque sede scelta, come si diventa esperti della fettina, posso assicurare, Loro, che io ci ho messo 40 anni per distinguere l'arista del maiale dall'osso buco. Esattamente quanti ne occorrono a tanti professionisti per distinguere un ampio e comodo appartamento della 167 dall'antica cinta muraria, colma di segni del tempo e della storia, cancellati in una giornata di lavoro come il cerone di quelle donnine.

Con la stima di sempre, Michele Angelicchio.


2ª LETTERA DEI MEMBRI CTU VICHESE
Gen.mo sig. Michele Angelicchio,
innanzitutto le comunichiamo che non intendiamo spendere ulteriore tempo nella telenovela di botte e risposte a mezzo stampa inerenti le offese che ci ha rivolto nel suo articolo alla nostra richiesta di chiarimenti. Abbiamo altro da fare e non ci garba molto rivolgere attenzioni di qualsiasi genere e sprecare energia nei confronti di chi (ritenendo di avere gli attributi…) ci rivolge offese gratuite e accuse al veleno, e che puntualmente quando gli viene chiesto di fare nomi, cognomi fatti e circostanze … si cela dicendo che non può fare il lavoro di spia…

Infatti, sig. Angelicchio, lei non ha fatto la spia, non ha accusato gli amici degli amici, non ha rivelato fatti e circostanze dei privilegiati che mandati da... Picone hanno avuto aggiustamenti, annacquamenti e privilegi vari ma, molto più comodamente e arbitrariamente, ha offeso la dignità e la professionalità di n. 3 professionisti che svolgono con impegno e passione il loro ruolo all’interno del comitato tecnico dei Comuni di Vico del Gargano e Rodi Garganico, senza spiegarne la motivazione.

Nel suo primo articolo ci ha definiti “gente senza palle” correggendo il tiro nel secondo articolo in cui ha cercato di dire che “chiunque svolgendo un ruolo di responsabilità, di fronte a uno scempio del genere non interviene, ne è privo”. Inutile starle ancora a ripetere che non rientra tra i nostri compiti quello della vigilanza del territorio;
inutile dirle che non possiamo metterci in giro tutti i giorni, vestiti da paladini della legalità, x cercare di reprimere tutti gli scempi del nostro territorio (non rientra nei nostri compiti e, tra l’altro, non abbiamo neanche tempo disponibile x farlo);
inutile ribadirle che per reprimere gli scempi che vengono perpetrati sul nostro territorio ci sono le forze di polizia (Vigili Urbani, Carabinieri, Polizia, Corpo Forestale dello Stato…);
inutile ripeterle che noi non abbiamo mai dato parere su quell’intervento e neanche su tutti gli altri interventi citati nel suo primo articolo;
inutile continuare a sostenere che ognuno di noi è responsabile delle sue azioni, di quello che dice, di quello che fa e, anche, di quello che scrive.

Ci sembra fiato sprecato e tempo perso continuare a interagire con lei che, tra l’altro, non conosciamo neanche di persona e che, fino a qualche giorno fa, ne ignoravamo persino l’esistenza. Non ci sforziamo neanche di capire le motivazioni che l’hanno indotta a esternare considerazioni tanto negative sul nostro operato e sulla nostra persona e, inoltre, non abbiamo nemmeno capito bene la sua spiegazione in merito agli “esperti della fettina” ma, da quello che ci è sembrato di intuire, il suo chiarimento non volge a nostro favore.

Ciò detto, considerato che le paventate scuse a mezzo stampa alle offese gratuite e calunniose da lei rivolte nei nostri confronti non sono arrivate e, a quanto pare, non sono neanche stati esternati fatti e circostanze, con nomi e cognomi degli amici degli amici che, a suo dire, sono stati favoriti dal nostro operato, le comunichiamo che, come le avevamo già riferito in precedenza, abbiamo dato mandato a un legale di nostra fiducia per sporgere querela nei suoi confronti, per cui, forse, avremo modo di vedere la sua faccia non come auspicavamo, seduti allo stesso tavolo di pace, con una stretta di mano e un bicchiere di buon vino ma, molto più probabilmente, nelle aule giudiziarie tra scartoffie e avvocati.

Ci dispiace x i lettori delle varie testate giornalistiche che magari si saranno appassionati alla lettura delle nostra inutile corrispondenza basata solo su offese gratuite e richieste di chiarimenti che puntualmente vengono eluse, ma non intendiamo perdere altro tempo per difenderci da accuse infamanti, offensive e assolutamente prive di fondamento.

I componenti del comitato tecnico di Vico del Gargano e Rodi Garganico
Ing. Roberto Bonifacio
Arch. Sergio Afferrante
Arch. Domenico Zezza

 Redazione

 

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  Commenti dei Lettori:

-- 29/07/2016 -- 14:13:57 -- vincenzo

Io mi rivolgo solo una domanda: un carabiniere, uno qualsiasi di qualsiasi forza dell'ordine, aspetta di essere invitato ad agire o agisce MOTU-PROPRIO per intervenire contro azioni fatte in danno della Legge? Una sola cosa per me conta, al di là di tutte le beghe tra accusatore (in realtà, bisognerebbe dirlo al plurale, atteso che, prima di Michele Angelicchio, altri si sono esternati a criticare circa il MISFATTO) ed accusati (comunque indirettamente): l'obbrobrio è lì, sotto i nostri occhi. Chi ne risponde?

 
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