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26/04/2016

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I PARTIGIANI BISCOTTI, PESCHICIANI

Clicca per Ingrandire Nel volume “Meridionali e Resistenza. Il contributo del Sud alla lotta di liberazione in Piemonte 1943-45” a cura di Claudio Dellavalle (presidente dell’Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea “Giorgio Agosti”), edito dal Consiglio Regionale del Piemonte, due pagine sono dedicate alla storia dei fratelli Biscotti. Le riportiamo.

«Vincenzo Biscotti (Mitra 1) nasce a Peschici (Fg) il 27 gennaio 1921. La famiglia emigra nel Biellese a Pralungo. Nel 1937 Vincenzo era stato recluso nel carcere minorile per aver svolto propaganda comunista; arruolato fra i paracadutisti della Folgore, aveva ricevuto l’addestramento militare per le azioni d’assalto e dopo l’8 settembre fu tra gli organizzatori della Resistenza nel Biellese centrale; nella primavera del 1944 era stato nominato vicecomandante della 2 brigata Garibaldi, costituita nel gennaio del 1944. Nell’autunno del 1944 nella conduzione politica e militare della brigata si verificarono alcuni dissidi, che portarono i fratelli Biscotti a cercare di costituire una formazione indipendente.

«Secondo alcune fonti, il Cln biellese avrebbe operato il riconoscimento formale della nuova formazione, che ai primi di febbraio del 1945 contava su una sessantina di uomini, come brigata “Matteotti”; il comando garibaldino biellese aveva invece dichiarato irregolare la formazione di Biscotti e definito come disertore il suo leader. Durante il rastrellamento del 3 febbraio 1945 Vincenzo fu ucciso in combattimento presso Pollone (Biella) insieme al fratello Antonio, (Mitra 2). Antonio era più giovane di qualche anno essendo nato nel 1925 a Tavigliano (Bi). Vincenzo verrà insignito della medaglia d’argento al valor militare alla memoria. La memoria ancora viva fra i partigiani della 2^ Brigata concorda nel definire i fratelli Biscotti come partigiani coraggiosi e risoluti, dal carattere molto orgoglioso e poco disposto alla sottomissione.»

Il quotidiano “La Stampa” di Torino ne parlò nell’articolo del 26 gennaio 1968 dal titolo “Medaglie alla memoria a due fratelli partigiani uccisi combattendo nel Biellese uno accanto all’altro“, inviato dal corrispondente (p. m.) di Biella il 25 gennaio 1968.

«I fratelli Vincenzo e Antonio Biscotti, comandanti partigiani caduti combattendo nel Biellese l’uno a fianco dell’altro pochi mesi prima della Liberazione, sono stati decorati rispettivamente di medaglia d’argento e di bronzo. Le motivazioni sono apparse sulla Gazzetta Ufficiale. I fratelli Biscotti avevano creato una formazione autonoma di tendenza socialista. La proposta per la decorazione era stata presentata alcuni anni or sono dal dott. Alberto Buratti, che a quell’epoca era capo di Stato Maggiore della seconda Brigata Garibaldi operante nel Biellese. A Pralungo vive tuttora la madre dei valorosi partigiani, signora Loreta Biscotti, che dedica la sua esistenza al culto della memoria dei due figli caduti per la libertà.» (La Stampa 26/01/1968 – numero 22 pagina 7).

Ecco le motivazioni delle medaglie conferite alla loro memoria:
VINCENZO BISCOTTI = Da Peschici (Fg), classe 1921. Entrato tra i primi nelle file partigiane, si distingueva in numerosi combattimenti per ardimento e dedizione, restando ferito due volte. Comandante di un distaccamento, attaccato da soverchianti forze avversarie, accettava intrepidamente l’impari combattimento. Dopo strenua resistenza, resasi la situazione insostenibile, ordinava ai suoi uomini di ripiegare mentre egli, insieme con un fratello, restava in posto per proteggere la ritirata. Nel corso di tale generosa azione, colpito insieme al fratello da raffica nemica, decedeva da prode per la causa della libertà.
Pollone (Bi), 3 febbraio 1945.

ANTONIO BISCOTTI = Da Tavigliano (Bi), classe 1925. Benché di giovane età, entrava nelle file partigiane partecipando dall’inizio alla lotta con grande slancio ed ardimento. Nel corso di un cruento combattimento contro preponderanti forze nemiche si offriva di restare al fianco del fratello, comandante del reparto, per proteggere il piegamento dei commilitoni. Colpito da una raffica di mitra immolava insieme al fratello, la sua giovane esistenza alla causa della libertà.
Pollone (Bi), 3 febbraio 1945.

I fratelli Biscotti sono stati citati dallo storico Vito Antonio Leuzzi in un articolo apparso sulla Gazzetta del mezzogiorno del 24 Aprile 2016. Due valorosi partigiani che rappresentarono un mito per “garibaldini” come Livio Franco Monti (Sipel ), il quale non riusciva ad accettare il fatto che la loro figura fosse stata ingiustamente dimenticata, e quasi cancellata, dalla memoria collettiva.

Teresa Maria Rauzino


PS Le due foto dei fratelli Biscotti e delle tombe sono tratte dal volume BIELLESERIBELLE pubblicato sul web:
picasaweb.google.com/gualaluciano/BIELLESERIBELLE#5593573487150362386
picasaweb.google.com/gualaluciano/BIELLESERIBELLE#5415459791730675538

 Redazione

 

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