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13/04/2016

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VINITALY: BOOM DEI VINI PUGLIESI

Clicca per Ingrandire Al Vinitaly (chiude oggi 13 aprile), exploit della Puglia coi vini rosati che in tre anni registrano un balzo record del +122% (fonte Uiv), rappresentando il 40% della produzione nazionale con oltre un milione di bottiglie l’anno. Dalle bollicine rosé di Cantine Botrugno di Brindisi, al rosè Brut di Cantele Vini di Guagnano, dal rosato 2015 di Vini Coppi a Turi, al Salento rosato Igt di Cantine Caradonna di Locorotondo, rappresentata al Vinitaly dalla giovane imprenditrice Marianna che ha organizzato, come presidente dell’Associazione Donne del Vino di Puglia, un laboratorio sensoriale e lanciato la innovativa iniziativa “Adotta una Vite”. I visitatori, fra un tasting e l’altro, portano via con sé un pezzo di Puglia nel vero senso della parola. I presenti hanno infatti la possibilità di estrarre un coupon con l’indicazione per il ritiro di una Barbatella di Primitivo, Negroamaro, Susumaniello, Verdeca o Nero di Troia allo stand dell’azienda produttrice.

Nel 2015 sono cresciute del 6 percento le esportazioni dei vini pugliesi. A trent’anni dal 1986, quando il vino italiano ha conosciuto l’abisso del metanolo, il bilancio è positivo, ma non basta ancora, come è stato ribadito dai cinquanta giovani imprenditori che hanno incontrato al Vinitaly il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, e l’assessore alle Risorse Agroalimentari, Di Gioia. Piena condivisione di progettualità che vedono il grande coinvolgimento dei giovani imprenditori, per Emiliano “il futuro della Puglia e il grande patrimonio che va tutelato e promosso in ogni modo”.

Roberto Moncalvo, presidente nazionale Coldiretti, nel sottolineare che “difendere la normativa comunitaria è la premessa per essere più forti nei difficili negoziati internazionali che ci attendono a partire dall’accordo di libero scambio con gli Usa” ha affermato: “Il futuro dell’agricoltura italiana ed europea dipende dalla capacità di promuovere e tutelare le distintività territoriali e le vocazioni dei giovani imprenditori agricoli che sono state la chiave del successo nel settore del vino dove hanno trovato la massima esaltazione”.

“La Puglia - ha detto il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - ha centrato importanti risultati e coi 7,5 milioni di ettolitri e gli 88mila ettari a vigneto si è ritagliata uno spazio importante nel panorama enoico nazionale. Ci sono ancora grandi margini di crescita sia in termini di produzione di qualità che di esportazione di prodotto all’estero. In quest’ottica è necessaria una promozione dell’immagine del sistema vitivinicolo di Puglia sui mercati nazionali e internazionali, usufruendo delle risorse mezze a disposizione dal PSR”.

“Già un anno fa - ha aggiunto il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - ai giovani viticoltori sono stati assegnati 170 ettari a titolo gratuito dalla Riserva Regionale e bisogna continuare lungo il percorso avviato. Restano aperte sia come Paese Italia sia come Regione Puglia le questioni legate al rispetto delle regole circa la tutela di indicazioni geografiche e marchi, alla determinazione di un giusto rapporto qualità-prezzo per tutte le fasce di prodotto, alla definizione e conoscenza dei dati produttivi e di mercato, alla migliore utilizzazione dei risultati della ricerca anche per contrastare gli effetti del clima impazzito e alla necessità di promuovere su scala internazionale le produzioni pugliesi in modo meno frammentario ed episodico”.

Il vino è un motore economico che in Italia genera nove miliardi di fatturato annuo e impiega più di un milione di persone. Il settore ha portato a casa un grande risultato sul fronte della semplificazione, un testo unico che accorpa tutte le disposizioni che disciplinano la materia del comparto vitivinicolo, prima contenute in svariati testi normativi. E i risultati della scelta di qualità degli imprenditori agricoli pugliesi non hanno tardato a farsi vedere: è aumentata del 33% la produzione Doc e Docg (Denominazione d’Origine Controllata e Garantita). Si tratta di un dato in controtendenza rispetto all’andamento del comparto nel resto del Mezzogiorno, dove i numeri sono in netto ribasso in Basilicata (-13%), Calabria (-25,5%), Sicilia (-19,7%) e Sardegna (-1,3%). Coi suoi 346mila ettolitri di vino a denominazione d’origine, la Puglia ha contribuito ad accrescere l’incidenza produttiva dei vini meridionali sul totale nazionale, dominato da sempre dalla produzione del Nord Italia.

Al Vinitaly riflettori accesi anche su tanti vini bio delle cantine Colli della Murgia, Cantina dei Fragni, Masseria Cuturi e anche sul ‘Vegamaro’, il primo Negroamaro in purezza al mondo per vegani e vegetariani. In Puglia 1 ettaro su 8 di vigneto è biologico, dato testimoniato dalle numerose etichette di vini prestigiosi presenti al Vinitaly, recanti il logo europeo che distingue le produzioni biologiche. La Puglia è la seconda regione italiana con 10mila 269 ettari nel segmento del vino bio e biodinamico. Grande attenzione anche all’ambiente. Il regolamento comunitario per la produzione di ‘vino biologico’ rappresenta un passo avanti importante per uno sviluppo adeguato del settore. Finalmente, grazie al fatto che le norme disciplinano l’intero processo enologico e non la sola fase di coltivazione in campo delle uve bio, si può etichettare il vino come “biologico” e non più come “ottenuto da uve biologiche“.

E per chiudere alcune delle novità presentate dalle aziende di Coldiretti Puglia al Vinitaly 2016: dal vigneto ad alberello di uve Sauvignon in riva al mare agli occhialini utili a immergersi nelle Terre del Neagroamaro, fino al pesto dalle foglie di vite. Il vigneto di Erminio Campa caratterizza il panorama costiero di Torricella a Taranto con gli alberelli saldamente radicati su terreno calcareo argilloso misto a sabbia fine. L’aria di mare fa il resto. In provincia di Lecce le cantine salentine di Guagnano, in collaborazione con Firm Unisalento e Avr Lab, spin off dell’Università del Salento, coordinati dal professor Maizza, hanno messo a punto occhialini avveniristici che consentono di visitare vigne, barricaie e cantine, stando comodamente seduti in poltrona a degustare i pregiati vini salentini.

Ultima novità enogastronomica da abbinare ai vini un condimento a base di foglie di vite per insaporire pasta e crostoni dell’azienda agricola Lillo di Castellaneta. Un capitolo a parte è rappresentato dalla nascita e diffusione del “Wine beauty” che oggi riguarda dalla crema viso alla linfa di vite, dallo scrub agli scarti di potatura al gel di uva rassodante, dalla crema antietà alle nettare di uva.

Teresa De Petro


Foto del titolo (da dx a sx): il presidente Cantele, l’assessore Di Gioia, il governatore Emiliano, il presidente Moncalvo, il direttore Corsetti

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