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03/04/2016

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POESIA x (e di) TUTTI: CHI È DI SCENA? Tommaso Di Ciaula (un nome, una garanzia)

Clicca per Ingrandire Oggi rimediamo a un impegno preso tempo fa con l'autore di una lirica che ci era stata proposta e scelta da lui stesso: Tommaso Di Ciaula.


PREGHIERA

Quanto cammino,
sudore, affanno!
Implacabile clessidra
quanto sangue
in quella sabbia.
E solo tu mi puoi aiutare!
Tu
figlia
amante
nata da una mia costola.
Ti prego
fammi riparare nel tuo tempio.
Per sfuggire!
Per sfuggire
al caos,
ai ladri, ai bugiardi
agli assassini.
Solo tu,
mi puoi far scendere
dalla croce!
O sei tu
la mia croce?


IL COMMENTO DEL CURATORE = Al termine della lettura del ‘curriculum vitae’ dell’autore (leggi in coda la bella biografia di Sebastiano Gernone; ndr), in cui tutto è già detto, ho potuto dedurre una sola grande verità: Tommaso Di Ciaula, come altri nostri valenti connazionali, non è stato e non è ancora, pur auspicandogli che lo diventi in un prossimo futuro, un ‘propheta in patria’. E devo comunque, io piccolo poeta sconosciuto perfino in casa propria, dichiarare di ritenermi inadeguato a esprimere pareri, una volta che grandi e affermati Autori lo hanno meritoriamente giudicato. Mi colpisce la sua “Preghiera”, anche se non capisco a chi sia rivolta.

Pare di trovarsi, Tommaso, al momento della compilazione del proprio testamento morale e che, preso dallo sconforto insinuato in lui negli anni di una esistenza travagliata, vorrebbe affrancarsene, non certo invocandone la fine ma, leggendo fra le pieghe del pensiero inespresso, auspicandone almeno la catarsi. “Sfuggire” è il suo verbo, sfuggire a ciò che ancora impera in questo mondo, un mondo fatto tuttora di “caos… ladri, bugiardi… assassini”, un mondo in cui lungo è stato il “cammino”, tanto il “sudore”, doloroso l’«affanno». Accorata preghiera che vibra di acceso lirismo, di aneliti, di aspettative, ma anche di umana rassegnazione: se “sei tu / la mia croce”, io rimango attaccato a te.


ALCUNE CITAZIONI

“... ho letto le sue poesie e debbo dire che mi sono piaciute moltissimo...” (lettera di Salvatore Quasimodo del 24 gennaio 1968).

“Un bel tipo di operaio protestatario che non ha raggiunto la stampa di un volume, ma pochi versi applauditi in pubblico” (Tommaso Fiore in “Poeti di Puglia e Basilicata”, Adriatica ed. 1969).

“Tommaso Di Ciaula: il cognome inevitabilmente rimanda alla novella di Pirandello ‘Ciaula scopre la luna’. E anche Di Ciaula, uscendo dal Pignone Sud come Ciaula dalle tenebre della solfara, scopre la luna: un senso luminoso delle cose, delle memorie, delle pene; la solitudine che si apre in comunione con le cose; le cose che si aprono in simboli. Una poesia che ha ancora radici contadine, che ancora ‘legge’ il mondo attraverso quel sentire, quei concetti, quelle immagini, che ancora istituisce con il mondo del lavoro un rapporto magico” (Leonardo Sciascia, Corriere della Sera del 4 novembre 1971, citando ‘Chiodi e Rose’).

“Caro Di Ciaula, ho letto i suoi versi e - caso raro nei volumetti stampati a proprie spese dall’autore - ho riconosciuto un poeta, con una voce, una sua forza verbale e visuale” (lettera di Italo Calvino, Torino 3 dicembre 1971).

“L’urgenza che percorre tutto questo bellissimo libro come un vento incalza le parole una per una, ciascuna con il suo timbro e il suo peso, proprio come nei testi arcaici e popolari, e anche nei dettati delle orazioni e degli sfoghi” (Paolo Volponi, dalla prefazione a ‘Tuta blu’, Feltrinelli ed. 1978).

“… il suo mondo lirico ha un movimento di coagulazione spontanea alla cui base è l’arcaicità più nobile di tutte: una felice fede nella poesia, nell’esser poeta” (Giovanni Giudici, dalla prefazione a ‘Odore della Pioggia’, Laterza ed. 1980).

“Caro amico, conservi dunque le sue ali, anche se si fanno sentire sempre più pesanti e più difficili da muovere. Conservi il fuoco, la capacità di vedere, di annusare, di assaporare, di vibrare con gli esseri e le cose. E difenda la sua tenuità di sentire anche contro le tentazioni della ‘cultura’, oltre che contro le banalità, la menzogna, l’arrivismo. Il poeta è sempre ricco. E povero quel mondo che non ha più bisogno di poeti” (Pina Belli D’Elia, dalla prefazione a ‘Ali di pietra’).

“… passano, eterna croce e delizia dell’umanità, un trionfo di fondi schiena stretti divinamente nei jeans. Tira un forte vento, l’aria cambia! Cambia?” (Tommaso Di Ciaula 24 aprile 2005).


L'INCONSUETA BIOGRAFIA = Su Tommaso Di Ciaula, Sebastiano Gernone scrive nel maggio 2005: «L’opera in poesia e prosa di Tommaso Di Ciaula è stata già citata da Italo Calvino, Giovanni Giudici, Salvatore Quasimodo, Leonardo Sciascia, Paolo Volponi, per ricordare solo i più noti; e il mio contributo all'introduzione nel suo mondo è di raccontarne qualche nota biografica e di riflessione. Di Ciaula l’ho incontrato dopo la pubblicazione da Feltrinelli (1978) di “Tuta blu”, note poetiche di un operaio del Sud tradotte in francese, tedesco, spagnolo, russo, nel mondo occidentale e latino-americano, tornato di recente nelle librerie italiane grazie a un editore veneto, da quarant’anni a Francoforte: Giuseppe Leone Zambon.

«Il libro è affascinante e narra la sua esperienza di lavoro alla Pignone Sud di Modugno, paesino a pochi chilometri da Bari, in una fabbrica dell’Eni diretta allora da Enrico Mattei convinto da Giorgio La Pira a guidarla. La Pignone Sud era negli anni ’60 un polo d’avanguardia nella meccanica di valvole e altre componenti utilizzate principalmente dall’industria estrattiva petrolifera. I giovani operai selezionati che si presentarono ai corsi per tornitori della Pignone nell'autunno del ’62, erano perlopiù d’estrazione contadina e alcuni con esperienze adolescenziali in botteghe artigiane.

«Di Ciaula era figlio di un contadino-carabiniere di Modugno, e tra i lavori svolti da ragazzo nelle piccole officine vi era stato quello nell’azienda Sartori in Via Re David a Bari, laboratorio meccanico che realizzò le bocchette metalliche della Fontana della Stazione ... Lo scrittore, dopo i primi anni incantati nella masseria dei nonni contadini tra conigli, galline, carrubi, limoni, viti, ulivi, con cieli aperti sulla natura, entrò da adolescente nelle botteghe artigiane e infine, giovanissimo, ai posti sicuri da molti ambìti, con mensa aziendale, dalla struttura moderna e innovativa nel Sud: la Pignone Sud.

«Nella fabbrica modello del neo capitalismo meridionale iniziò il dramma del giovane poeta contadino, ragazzo di botteghe: è rinchiuso per otto ore in un capannone, ingabbiato con ritmi e bolle di produzione da rispettare. Si badi bene che Di Ciaula, ne abbiamo le testimonianze dei compagni di lavoro, era un operaio intelligente, un tornitore meccanico che sapeva ricoprire diverse mansioni e ruoli con ottimi risultati; ma non accettava e si ribellava agli aspetti inumani della fabbrica: ritmi sostenuti, stato di conflitto tra operai con spie che si vendevano per quattro soldi, ingegneri che imponevano ritmi e scadenze, senza spesso curarsi delle condizioni di sicurezza e igieniche dei lavoratori, una situazione d’asservimento al Dio Profitto.

«E Di Ciaula che si inventò? Al pari di un cavaliere medievale che calzi elmo, corazza e lancia in resta indossò cartelli di protesta trasformandosi in sandwich della denuncia, infischiandosene finanche della moderazione dei delegati sindacali, che spesso - succede tutt’oggi - per sfuggire alla loro schiavitù dalla produzione svendono per poche migliorie - anche se frequentemente utili al miglior controllo produttivo - le giuste rivendicazioni di operai e tecnici, esecutori in prima linea del ciclo industriale. Di Ciaula, per la sua indipendenza nella protesta, subì - dai venduti ai dirigenti - brutali umiliazioni.

«Non è un caso che, quando il libro “Tuta blu” fu pubblicato il 1978, i vertici dei quadri sindacali lo avversarono. Ricordo la dichiarazione di Luciano Lama al settimanale L’Espresso, in cui Tuta blu fu bollato testo di ‘attacco al sindacato’: accuse ridicole perché lo scrittore operaio unicamente con rabbia e poesia descriveva la sua condizione lavorativa e umana. Il libro, invero, ebbe un immediato successo in Italia e all’estero perché coinvolgeva e identificava i subalterni e le persone più sensibili nei paesi dominati dal capitalismo delle supposte democrazie o da quello di Stato.

«A quel libro, preceduto dalle poesie “Chiodi e Rose” pubblicate a sue spese e citate da Sciascia sul Corriere della Sera, seguì “Prima l’amaro e poi il dolce” edito da Feltrinelli, tradotto anche in tedesco, e di seguito altre poesie, romanzi poetici pubblicati da Laterza, Sellerio e alcune riflessioni di denuncia sul divario Nord-Sud. Talvolta, dopo la pubblicazione di un libro dello scrittore, andavo a Modugno dove allora viveva, per parlarne e acquistarne copia. Un testo che mi interessò fu il romanzo “Le ali di pietra”. Di Ciaula si è cimentato, inoltre, in una breve nota biografica del pitagorico Archita di Taranto, intelligenza rara che si occupò anche di studi meccanici.

«Negli anni ’80 ricordo la sua partecipazione ai festival internazionali di poesia a Roma, a villa Borghese, in piazza di Siena e all’università ‘La Sapienza’, quando Renato Nicolini - il più inventivo assessore alla cultura incontrato - lo introdusse fra Lee Roy Jones ed Evgenij Evtuscenko con spettatori quali Allen Ginsberg, Gregory Corso, William Borroughs, il grande poeta argentino in esilio Juan Gelmann, il regista Fernando Birri... e Nicolini incoraggiò il timido e modesto Di Ciaula a non preoccuparsi e recitare le sue poesie. L’autore fu invitato anche al Costanzo Show e, in quella spesso soporifera trasmissione, denunciò coraggiosamente il furto dei menhir e l’incuria del nostro patrimonio antico meridionale, simboli di una centralità e gloria passata mediterranea. Forse, per questa sua non moderazione, fu poco apprezzato dalle autorità locali inadempienti.

«Invidiato dai tanti limitati e limitanti intellettuali della nostra periferica provincia, Di Ciaula se n’è di costoro ben infischiato ed è stato invitato a recitare le sue poesie e assistere alle rappresentazioni teatrali e filmate tratte dalla sua opera in Germania, Francia, Svizzera e Cuba. Ha collaborato saltuariamente a varie riviste: l’Europeo, l’ironico Male, Manifesto, la Gazzetta del Mezzogiorno (dove aveva un suo spazio domenicale denominato ‘Tempi Moderni’, in cui scriveva da più di vent’anni generosamente e quasi gratis; ndr). Talvolta alcune recensioni a lui dedicate compaiono su riviste internazionali. La sua opera è citata in alcune antologie del ’900.

«Vive lontano dalla - definizione dello scrittore modugnese - bolgia caotica e infernale delle città. Scorrazza con l’utilitaria fra campagne e paesi marinari del barese respirando fra porticcioli, diroccate masserie e trulli per l’ammasso di paglia ormai esposti ai raggi del sole e del tempo, macerie di castelli e torri che avvistavano invasioni saracene, e siti polverosi. Visita l’aeroporto, passeggia tra navi e traghetti ancorati o partenti osservando il mare amico. Un gran maestro spirituale della tradizione ‘murrid’ del Senegal - che rincontrai accompagnato dal curioso Di Ciaula, circondato da altri maestri e discepoli seduti a cerchio su tappeti rari e preziosi in un'atmosfera magica - gli disse: “La tua poesia è un dono di Dio”.

«Con questa grazia istintiva, Tommaso affronta quotidianamente la vita, trasformandola in versi con “qua e là un po' di repertorio”, come si espresse Giovanni Giudici, ma con indubbio talento. I mandorli in fiore della primavera e invernali, i piccoli animali, i muretti di pietre e gli arcani ulivi intrecciati, i menhir e i dolmen, gli antichi scavi e lucerne – ceramiche, - vasi millenari, testimonianze della Magna Grecia che hanno attraversato tempi e stagioni, il mare, i nostri paesi, le ‘dulcinee’ stradali e campagnole che incontra nel suo pellegrinare, si amalgamano in alchimie di parole, visuali che aiutano l’incazzato Tommaso con le sue rabbie, ossessioni, vittimismo e imprecazioni, e noi tutti a sfuggire dalle prigioni mentali tanto care ai mercanti ricordando spazi più segreti e vasti».


DOVE ‘VEDERE’ E COSA ASCOLTARE MEGLIO

IL VOLO DELL’APE e SEGUENDO LE GOCCE DI SANGUE
https://www.youtube.com/watch?v=Ir2ro8H4oKU

L’EDERA SI DESTA
https://www.youtube.com/watch?v=btBKmSzuV5E

PREGHIERA
https://www.youtube.com/watch?v=-YFqkV6szpg&ebc=ANyPxKqupfWGuQz2_iY_gr8z_Cnv0aYz-ZYIUSoze777Lo1lirT9-wKjuMGp7Yu4LVEr-vt5ftOSIrcnTV8CRo07Hhl4zjvnXQ



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