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15/03/2016

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GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA

Clicca per Ingrandire Due eventi ‘poetici’, in programma a Lucera, organizzati dal Club Unesco “Federico II”.

SABATO 19 MARZO = Alle 17, il Club Unesco “Federico II”, presieduto da Carmine Altobelli, architetto, celebra la Giornata Mondiale della Poesia nell’Auditorium dell’Istituto Comprensivo “Bozzini-Fasani” in Lucera, guidato dal dirigente scolastico Mario Tibelli. Vengono premiati i vincitori della 11ª edizione del concorso regionale “Una Poesia per la Pace” riservato agli studenti delle Scuole Superiori e delle Scuole Medie Inferiori dell’intera regione Puglia, incentrato quest’anno sul tema “La Pace dipende anche da me”. L’evento si avvale del patrocinio del Comune di Lucera-Assessorato a Cultura e P.I. e dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia (Ufficio IX Ambito Territoriale Foggia) nella persona del dirigente Antonio D’Itollo.

Presidente della giuria è il poeta Michele Urrasio. Gli altri componenti: il dirigente scolastico Liliana Grasso, i docenti Antonietta Forte, Vincenza Pergola, Giada Cimino, Raffaele Manna e Vincenzo Beccia. Coordinatore dell’evento il dirigente scolastico Mario Tibelli. Sarà presente Pietro Agnusdei, vicepresidente nazionale vicario della Federazione Italiana Club e Centri per l’Unesco. La serata si arricchirà con gli interventi musicali di Rosalia Angelilli (cantante e interprete, diplomata al Centro Europeo di Toscolano-Avigliano Umbro, fondato e presieduto dal noto paroliere Mogol) accompagnata al pianoforte dal M.tro Giuseppe Marzano.

Previsti premi ai primi tre classificati delle due sezioni del concorso e libri di poesie donati dal Club per l’Unesco di Lucera ai primi dieci classificati di ogni sezione. Il vincitore nella Sezione Scuola secondaria di 2° grado otterrà inoltre l’iscrizione gratuita alla sezione giovanile Under 30 del Club Unesco di Lucera. Un doveroso ringraziamento va: alla ‘Mgf Comunicazione e Immagine’ per le realizzazioni grafiche, allo sponsor Palace Hotel Lucera, nonché agli sponsor che hanno offerto i premi per i primi classificati (‘Fontanella ufficio computers software’ di Michele Fontanella, ‘Video Sound’ di Raffaele Patella, ‘Puntonet’ di Paolo Cibelli).

Giovanni Puglisi, presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco- Cni, ricorda: “La data del 21 marzo, che segna anche il primo giorno di primavera, riconosce all’espressione poetica un ruolo privilegiato nella promozione del dialogo e della comprensione interculturali, della diversità linguistica e culturale, della comunicazione e della pace”. Il direttore generale Unesco, Irina Bokova, prendendo spunto da alcuni versi del poeta scozzese John Burnside, nel suo messaggio dell’anno scorso sottolineava un concetto sempre attuale: “La poesia è il canto umano universale, che esprime l’aspirazione di ogni uomo e donna di fermare il mondo e condividere questa comprensione con gli altri. La poesia esprime tutta la potenza della mente umana, arricchisce il dialogo che catalizza tutto il progresso umano, intrecciando culture: in questo modo, la poesia è una espressione fondamentale della pace”.

LUNEDI 21 MARZO = Alle 19,30, nella Cremeria lucerina di Piazza Duomo, il Club Unesco e la Cremeria Letteraria presentano: “Sotto il cielo più largo del mondo. Trenta poeti dauni”. La raccolta, curata da Raffaele Niro e Canio Mancuso, rientra nella collana “Quaderni dell’Orsa” dell’Editore Besa. Numerosi gli interventi critici (Sergio D’Amaro, Alberto Fraccacreta, Antonio Lillo, Luciano Niro, Plinio Perilli, Salvatore Ritrovato, Paolo Saggese, Cosma Siani, Lucio Toma, Pasquale Vitagliano) e fotografici (Matteo Antonacci, Raffaele Battista, Nicola Loviento, Nicola Ritrovato, Mirko Saracino, Alberto Torchiaro) a corredo dell’antologia.

Il “Quaderno” n. 14, l’ennesimo che la casa editrice salentina sperimenta, raccoglie i versi di trenta poeti dauni del 1900: Marino Piazzolla, Francesco Paolo Borazio, Cristanziano Serricchio, Joseph Tusiani, Emanuele Italia, Antonio Cignarella, Giuseppe Bernardo Annese, Giovanni Scarale, Maria Teresa Savino, Michele De Padova, Michele Urrasio, Emilio Coco, Giovanni Dotoli, Vincenzo Luciani, Francesco Granatiero, Antonio Stuppiello, Sergio D’Amaro, Enrico Fraccacreta, Claudio Damiani, Caterina Davinio, Enza Armiento, Vito M. Bonito, Elina Miticocchio, Salvatore Ritrovato, Marco Franco D’Astice, Lucio Toma, Antonio Vigilante, Sergio Pasquandrea, Antonio Bux, Marco Rinaldi.

La coraggiosa operazione editoriale è interamente dedicata alla poesia, un settore che ha bisogno di essere promosso e sostenuto con ogni mezzo, in quanto di poesia non si vive, di libri di poesia se ne vendono pochi, le storiche collane di poesia delle principali case editrici sono a rischio chiusura e i pochi editori di poesia devono trovare sempre nuovi stimoli per continuare a pubblicare. Il fatto è, come dice Franco Loi, grande poeta milanese che a marzo sarà ospite prestigioso della libreria Orsa Minore di San Severo, che “la poesia, a differenza di quanto credono in molti, non è un gioco letterario, ma una forma di conoscenza di sé e dell’universo”.

I trenta poeti antologizzati sono per la grande maggioranza viventi. Otto di essi hanno meno di cinquant’anni. Insieme rappresentano un secolo di poesia, dal Novecento a oggi, e provengono tutti dal territorio dauno. In molti non vivono stabilmente là dove sono nati e guardano a questi luoghi con occhi molto diversi l’uno dall’altro oppure non vi guardano affatto, in nome di una non appartenenza rivendicata o semplicemente vissuta come normale nella realtà globale dei nostri tempi. Cinque scrivono anche o solo in dialetto. Stili, linguaggi, temi sono diversissimi. Ad accomunarli è solo il criterio geografico di essere nati in Capitanata nel 20° secolo.

Conoscere i poeti nostri conterranei rappresenta infatti uno stimolo in più per conoscere la nostra terra: la Daunia che dal Subappennino porta al Gargano e alle Isole Tremiti passando per la spianata del Tavoliere; la Daunia che comprende isole e promontori, monti e colline, laghi e mare, fiumi e torrenti, pianura e grotte carsiche, per parlare solo delle emergenze geografiche che abbiamo sotto gli occhi, trascurando le vicissitudini storiche e linguistiche di cui siamo impastati, i dati economici e sociologici che condizionano la nostra vita quotidiana e tutto il labirintico giacimento di credenze e valori ‘sepolto’ dentro di noi. L’impresa di conoscerli a fondo è titanica e può essere affrontata solo un poco alla volta per provare ad afferrare qualche bandolo di questa composita matassa. La poesia può essere uno dei questi.


 Comunicato stampa

 

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