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14/03/2016

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IL RINASCIMENTO DEL VINO

Clicca per Ingrandire Al “ProWein” di Düsseldorf presentata la prima bottiglia di ‘Vegamaro’, il primo Negroamaro in purezza al mondo per vegani e vegetariani, in cui non esiste traccia di sostanze di origine animale durante tutte le fasi del processo produttivo (dalla vinificazione al finissaggio, dall’affinamento all’imbottigliamento), come per esempio l’albumina d'uovo o la caseina. Grande attenzione anche all’ambiente. Tante le cantine pugliesi che utilizzano il ‘tappo bio’, chiusura innovativa ‘carbon neutral’ riciclabile al 100 percento e realizzata con materiali rinnovabili di origine vegetale.

“E’ grazie ai produttori di così alto livello - dice con soddisfazione Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Puglia - che la Puglia è diventata la capofila di questo ‘rinascimento del vino’. Si tratta di un patrimonio di innovazione e competitività acquisite che va tutelato dagli attacchi dell’agropirateria che colpisce anche la Puglia e i nostri vini sono a forte rischio imitazione. Ecco a cosa servono i marchi di qualità: a difenderci dagli attacchi dei falsari e valorizzare tipicità e localizzazione del prodotto. La rintracciabilità e i marchi, peraltro, non sono meri principi teorici e filosofici, piuttosto valori economici che le imprese agricole e l’intero territorio di produzione devono recuperare.

“A oggi - continua - sono sei le Igt (Indicazioni geografiche tipiche): ‘Tarantino’, ‘Valle d’Itria’, ‘Salento’, ‘Murgia’, ‘Daunia’, ‘Puglia’ e 29 i vini pugliesi Doc (Denominazione di origine controllata) che detengono un valore inestimabile, intrinseco a prodotto agroalimentare e professionalità imprenditoriale, che va salvaguardato a difesa della salute dei consumatori e caratterizzazione della specificità dei prodotti regionali sul mercato globalizzato. E i risultati della scelta di qualità degli imprenditori agricoli pugliesi non hanno tardato a farsi vedere: è aumentata del 37 percento la produzione Doc e Docg (Denominazione di origine controllata e garantita)”.

Il ‘Vegamaro’ della cantina Feudi di Guagnano (Lecce) è il primo vino al mondo ottenuto da uve Negroamaro e destinato principalmente a quella fascia di consumatori, sempre più numerosi, che scelgono cibi vegani alla base della propria alimentazione. Anche il packaging, dall’etichetta alla bottiglia, dal tappo alla scatola, sono stati concepiti nell’ottica della eco sostenibilità. “Per non parlare - aggiunge Angelo Corsetti, direttore di Coldiretti Puglia - del successo dei rosati pugliesi che rappresentano il 40 percento della produzione nazionale con oltre un milione di bottiglie l’anno.

“In sintesi - precisa - una bottiglia su 4 di rosé ‘Made in Italy’ è pugliese. Sempre i rosati fanno registrare una crescita dei consumi superiore al 13%, in controtendenza rispetto al dato generale, secondo il quale negli ultimi 50 anni il consumo di vino è sceso da 70 litri pro capite all’anno a 36-37 litri e la media continua a scendere dell’1 percento annuo”. Il buono stato di salute del settore è testimoniato anche dalla crescita delle esportazioni che nei primi 9 mesi del 2015 ha segnato un + 5,9 (Fonte Istat)”.

Si stima che il vino offra durante l’anno opportunità di lavoro a un milione e 250mila italiani fra quanti sono impegnati direttamente in vigne, cantine e distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse, di servizio e nell’indotto, che si sono estese negli ambiti più diversi: dall’industria vetraria a quella dei tappi, dai trasporti alle assicurazioni, da quella degli accessori (cavatappi e sciabole) ai vivai e agli imballaggi, dalla ricerca e formazione alla divulgazione, dall’enoturismo alla cosmetica e al mercato del benessere, dall’editoria alla pubblicità, dai programmi software fino alle bioenergie ottenute dai residui di potatura e dai sottoprodotti della vinificazione (vinacce e raspi).

Secondo uno studio della Coldiretti la raccolta di un grappolo alimenta opportunità di lavoro in diciotto settori: 1. agricoltura, 2. industria trasformazione, 3. commercio-ristorazione, 4. vetro per bicchieri e bottiglie, 5. lavorazione del sughero per tappi, 6. trasporti, 7. Assicurazioni-credito-finanza, 8. accessori come cavatappi, sciabole e etilometri, 9. vivaismo, 10. imballaggi come etichette e cartoni, 11. Ricerca-formazione-divulgazione, 12. enoturismo, 13. cosmetica, 14. Benessere-salute con l’enoterapia, 15. editoria, 16. pubblicità, 17. informatica, 18. bioenergie.

Teresa De Petro*


*Responsabile Comunicazione Coldiretti Puglia


Foto 1 sotto: a sx assessore Agricoltura Regione Puglia, Leo Di Gioia, a dx presidente Coldiretti Puglia, Gianni Cantele.

 Comunicato stampa Coldiretti

 

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