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25/02/2016

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RISCHI INTERNET E TUTELA GIOVANI

Clicca per Ingrandire Farà tappa a Manfredonia, venerdì 26 febbraio, “Una Vita da Social”, la più importante campagna educativa itinerante, partita dal quartiere napoletano di Ponticelli il 26 settembre scorso in concomitanza con l’inizio dell’anno scolastico, realizzata da Polizia di Stato e Ministero Istruzione, Università e Ricerca, su sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della Rete. La campagna educativa, unica nel suo genere in Europa, è diventata strategica per diffondere il tema della cultura della legalità in Rete, affinché i ragazzi stessi giochino un ruolo attivo per fare del web uno spazio sicuro. Manfredonia è una delle due città pugliesi (l’altra è Bari; ndr) dove sarà possibile interloquire con gli operatori della Polizia postale.

“Le nuove generazioni - considera il sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi - usano internet come compagno di giochi, libro di testo e per tessere relazioni sociali. Tuttavia, se enormi sono le potenzialità della rete, altrettanto importanti sono le fonti di pericolo presenti nel web e i rischi legati a un utilizzo non responsabile e poco consapevole dello strumento. Per un genitore è perciò difficile trovare il giusto compromesso fra la necessità di lasciar sperimentare ai propri figli le enormi potenzialità della Rete e quella di tutelarli da eventuali situazioni sgradevoli. Alcuni impongono regole precise sull’uso del pc, altri si fidano e non sentono la necessità di controllare in modo specifico questo aspetto della loro vita”.

Attraverso un truck di circa 18 metri, allestito ad aula didattica multimediale con postazioni internet, gli agenti incontreranno studenti, genitori, insegnanti e società civile per confrontarsi con loro sull’utilizzo sicuro, consapevole, responsabile e critico di internet, attraverso un linguaggio semplice ma esplicito e adatto a tutte le fasce di età. Un impegno avvalorato anche dai recenti dati del Norton Cybersecurity Insights Report, rapporto fra giovanissimi e sicurezza on-line, dal quale emerge che il 92 percento dei genitori italiani è preoccupato della sicurezza on-line dei figli e tre su quattro hanno dichiarato di aver preso precauzioni per proteggerli.

Internet può diventare dannoso non solo per il materiale nocivo che offre, ma anche quando il suo utilizzo diventa una vera e propria dipendenza: ciò accade quando connettersi vuol dire rimanere per ore on-line, perdendo la cognizione del tempo, trascurando attività più importanti come studio, sport e relazioni sociali. Anche i social network, come Facebook e Twitter, che hanno l’importante vantaggio di permettere una comunicazione rapida e immediata coi propri amici e familiari, possono rappresentare criticità quando si finisce col dare la priorità alla vita dentro al piccolo schermo, trascurando quella reale.

Per evitare i pericoli della Rete è necessario che il giovane che si avvicina a internet sia educato a un utilizzo consapevole del mondo virtuale. Questo compito riguarda i genitori perché, come sono loro a dover insegnare al bambino le regole di comportamento per evitare inconvenienti nel mondo reale, spetta a loro educare i ragazzi a un utilizzo corretto di internet, tutelandoli dalla possibilità di imbattersi in situazioni potenzialmente pericolose. E “Una Vita da Social” ha il merito di coinvolgere anche i genitori. “Ciò a cui assistiamo oggi - aggiunge il sindaco - è che se da un lato i ragazzi, da autodidatti, diventano agili ed esperti nel muoversi in Rete, dall’altro lato i genitori, in quanto meno abili nel padroneggiare lo strumento, sono maggiormente esclusi dal mondo virtuale e si trovano privi di strumenti e conoscenze che permettano loro di porsi come figure di riferimento anche in questo ambito”.

Appuntamento, allora, a venerdì 26 febbraio, dalla mattina fino alle 17, in piazza Duomo, con “Una Vita da Social”. Qui, invece, le pagine Facebook (facebook.com/unavitadasocial) e Twitter (twitter.com/unavitadasocial) e i siti della Polizia di Stato (poliziadistato.it/) e dello Sportello per la sicurezza degli utenti del web (commissariatodips), tutti strumenti ufficiali dove reperire preziose informazioni e a cui rivolgersi per ogni esigenza.

Matteo Fidanza


SCHEDA (Internet) = Secondo uno studio pubblicato dall’American social network di Facebook, che ha pubblicato il suo rapporto annuale, più del 45% della popolazione mondiale, pari a 3,2 miliardi, si è connessa a Internet nel 2015. Restano ancora 4,4 miliardi di persone che non hanno ancora accesso a Internet, di cui il 90% sono nei Paesi in via di sviluppo.

Tuttavia la situazione progredisce, in quanto la percentuale di famiglie che hanno accesso a Internet in questi Paesi è aumentata dal 12% del 2008 al 28 nel 2015, grazie a “a prezzi accessibili e aumento del reddito mondiale”. Secondo il rapporto, i loro governi hanno un ruolo da svolgere per rendere Internet più accessibile e conveniente. La relazione indica inoltre che l’accesso a Internet a banda larga diventa sempre più accessibile. Il costo si è abbassato dell’82% negli ultimi quattro anni e il calo è stato maggiore nei Paesi in via di sviluppo. Rimane comunque un divario molto ampio.

In molti Paesi, le donne usano internet molto meno rispetto agli uomini. E anche se il mondo usufruisce delle infrastrutture necessarie, quasi un miliardo di persone restano analfabete o incapaci di trarre beneficio dal contenuto dei dettagli e dei documenti online. Il rapporto stima che migliorare l’accesso a internet è “una sfida importante, che richiederà la collaborazione di molti governi attraverso innovazione e investimenti”. Valutando tale mancanza di cambiamenti significativi nelle tendenze attuali, più di 3 miliardi di persone sarà ancora in linea nel 2020.

Ogni giorno siamo sempre più connessi. Il web permea ogni secondo della nostra vita; ce ne accorgiamo quando infiliamo lo smartphone in tasca, quando siamo in metropolitana, in strada, al cinema, perfino a letto. Questa progressiva evoluzione del nostro modo di comunicare e connetterci con altre persone, aziende e servizi, dati alla mano, non è una prerogativa dei Paesi occidentali ma riguarda praticamente tutto il mondo. Facebook è quello più utilizzato nel pianeta, Cina esclusa, e la penetrazione della connessione mobile raggiunge il 93% della popolazione mondiale. La ricerca evidenzia poi la penetrazione di internet per ogni Paese, e l’Italia non ci fa una bella figura: il nostro 58% ci posiziona infatti alle spalle della Polonia. Per quanto ci riguarda, internet raggiunge oggi il 58% della popolazione, pari a 35 milioni e mezzo di italiani, di cui il 42% è su Facebook (Giovanni D’Agata, fondatore “Sportello dei Diritti”).




 Ufficio stampa Città di Manfredonia

 

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