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10/07/2008

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DALLA TOSCANA A PESCHICI… CON AMORE

Clicca per Ingrandire Dieci mila alberi di leccio e pino d'aleppo per rinverdire le aree boschive del comune di Peschici devastate dal terribile incendio del 24 luglio scorso. A donarli è l'Associazione Internazionale Produttori del Verde "Moreno Vannucci" di Pistoia, con il patrocinio del Comune e della Provincia, del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e della Pubblica Istruzione.

L'iniziativa è partita dall'istituto scolastico toscano che attraverso l'Assessorato all'Ambiente del comune di Pistoia, ha interessato i rappresentanti istituzionali del centro garganico i quali hanno accolto con soddisfazione la proposta della città di Pistoia. Ieri il sopralluogo, di tecnici e amministratori, nei luoghi dove il prossimo 4 ottobre (festa dell'albero) sarà celebrata, con una grande manifestazione conclusiva, la piantagione di lecci e pini d'aleppo, per la ricostituzione di aree verdi devastate dagli incendi.

Le zone interessate sono quelle a ridosso della baia di San Nicola e della Madonna di Loreto, sulla strada provinciale 52 in direzione Vieste, per un totale di circa 8-9 ettari di terreno. Ieri a Peschici è giunta una delegazione del comune di Pistoia guidata dall'assessore all'Ambiente, Mario Tuci, che si è incontrata con il sindaco di Peschici, Domenico Vecera, con l'assessore all'Ambiente, Michelino Vecera, e con Stefano Pupillo, assessore uscente e promotore dell'iniziativa sul Gargano. Per il Corpo Forestale dello Stato era presente il comandante del Coordinamento Territoriale per l'Ambiente del Parco Nazionale del Gargano, Domenico Padovano.

Saverio Serlenga

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  Commenti dei Lettori:

-- 10/07/2008 -- 14:44:07 -- TERESA MARIA

Della serie: Peschici è amata più da chi sta fuori regione, e magari non è pugliese, e non da chi, autoctono, anche in questo tragico anno seguito al ferale incendio, non ha fatto nulla per migliorare la ripresa del nostro territorio, solo sterili polemiche trincerandosi sulla querelle: "Hai sbagliato tu, non ho sbagliato io". Peschici è stata sempre ricordata con grande amore e nostalgia da intellettuali, uomini famosi e non che l'hanno visitata in questo ultimo cinquantennio. All'università di Firenze un mio prof., quando gli dissi che ero di Peschici, rievocò la sua bellissima vacanza trascorsa in quella che allora era considerata la vera "perla del Gargano". Ricordava la festa di sant'Elia, le luminarie sulla baia intatta oggi sfregiata da quello che chiamano con il nome altisonante di "porto", e che non è altro che una rimessa maleodorante di barchette.

 
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