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18/01/2016

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TRIVELLAZIONI IN ADRIATICO. CI RISIAMO

Clicca per Ingrandire Si svolgerà alle 10 di oggi, lunedì 18 gennaio, nell’Aula consiliare della Città di Manfredonia, l’incontro promosso dalla Rete NoTriv per ribadire il no alle trivellazioni e all’uso di tecniche invasive di ricerca del petrolio nel mare Adriatico, a dodici miglia dalle isole Tremiti. Una nuova e immediata presa di posizione a seguito del permesso concesso, il 22 dicembre scorso, dal Ministero dello Sviluppo economico alla Petroceltic Italia srl per effettuare esplorazioni al largo delle Diomede (leggi anche puntodistella.it/news.asp?id=7150).

A poco valgono le rassicurazioni (?) della ministra Guidi, che sostiene si stia sollevando un polverone per nulla perché l’autorizzazione riguarda la prospezione geofisica e non la perforazione. “Già - esordisce il sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi, - come dire che la Petroceltic effettua ricerche, ovviamente impiega risorse economiche per farle, trova del petrolio, saluta, ringrazia e se ne va. Mah!” Dalla partecipazione alle manifestazioni svoltesi anche a Manfredonia per protestare contro il decreto col quale il Ministero dell’Ambiente aveva autorizzato la ricerca di idrocarburi a tredici miglia dalle isole Tremiti, fino al ricorso presentato dalla Giunta comunale al Tar che, nell’ottobre 2012, aveva annullato il decreto summenzionato, Riccardi ha sempre seguito con partecipazione attiva le vicende che hanno interessato le isole Tremiti e il mare Adriatico.

Manfredonia, poi, ha un legame particolare con le Tremiti: secondo il mito, infatti, sia il centro sipontino che l’arcipelago furono fondati da Diomede, l’eroe troiano che sulle sponde dell’Adriatico trovò fama e rispetto dopo lunghe peregrinazioni. Il primo cittadino manfredoniano non ha esitato nel contattare, invitandoli per lunedì a Palazzo San Domenico: il presidente delle Regioni Puglia e Molise, il presidente della Provincia di Foggia, il presidente del Parco Nazionale del Gargano, i sindaci di Cagnano Varano, Carpino, Chieuti, Foggia, Ischitella, Lesina, Lucera, Margherita di Savoia, Mattinata, Monte Sant’Angelo, Peschici, Rodi Garganico, San Nicandro Garganico, Tremiti, Vico del Gargano, Vieste e Zapponeta.

L’area interessata dalla ricerca di petrolio offshore è di 373 chilometri quadrati, per i quali la compagnia petrolifera corrisponderà 1.900 euro all’anno, equivalenti a poco più di 5 euro per km quadrato. “Ridicola - aggiunge il sindaco di Manfredonia, - quasi surreale la cifra fissata. A ogni buon conto, sia chiaro che non c’è prezzo per il nostro mare. Resto convinto che il vero ‘oro’ è quello verde della biodiversità e quello blu del mare, preziosa risorsa ittica e turistica da proteggere a tutti i costi”.

Le ricerche dovrebbero essere eseguite con l’air gun, una delle tecnologie di prospezione geofisica più diffuse. La tecnica utilizza un sistema di tubi per espellere sotto la superficie del mare un getto di aria compressa. Le bolle d’aria, quando implodono, generano impulsi sonori ad alta intensità e bassissima frequenza che, propagandosi attraverso l’acqua, arrivano a colpire il fondale marino. Le onde sonore, riflesse e poi rilevate da un sistema di ricezione, permettono di ricostruire un’immagine della struttura del fondale, svelando anche la presenza di sacche di gas naturale e petrolio. Da tempo, però, l’utilizzo di questa tecnica è al centro di controversie per i possibili danni che, secondo alcuni studi, è in grado di arrecare alla fauna marina, in particolare a quei mammiferi, come i cetacei, che sfruttano i suoni a bassa frequenza per la comunicazione, l’orientamento e l’individuazione delle prede.

“E’ preciso dovere delle istituzioni - conclude Riccardi- - ma non solo, difendere l’ecosistema e resto dell’avviso che ognuno debba svolgere la sua parte, in maniera pacifica ma, al tempo stesso, determinata. Decisioni così rilevanti per il benessere delle comunità non possono cascare dall’alto ed essere assunte senza la minima considerazione del volere delle popolazioni interessate. Volere che è stato già espresso e in più riprese: la nostra ricchezza non è il petrolio, ammesso che ve ne sia, ma il mare. Non faremo mai cambio con una sostanza limitata nel tempo, che inquina e invece della vita porta la morte. Non possiamo permetterci di compromettere un tesoro che migliaia di anni hanno plasmato per noi e che vogliamo tramandare, intatto di bellezza, ai nostri figli”. (Matteo Fidanza, Ufficio Stampa Città di Manfredonia)

Fra i vari gruppi che si incontreranno a Manfredonia, ci piace citare gli studenti dell’Istituto Tecnico di Istruzione superiore “Mauro del Giudice” di Rodi Garganico e Ischitella, e Fare Ambiente Foggia. I primi, attraverso il loro comitato studentesco, hanno deciso di partecipare con una manifestazione in sostegno dell’incontro nel Comune di Manfredonia contro le decisioni prese con “Legge di Stabilità”. Dall’Istituto di Rodi G. muoveranno due pullman di studenti e insegnanti per dare sostegno alle associazioni no triv.

Il secondo, tramite il suo addetto stampa, fa sapere che si costituirà parte civile e comunica: “Il Coordinamento Provinciale di Fare Ambiente Foggia, nelle persone di Francesco Bacchelli, responsabile nazionale Difesa del Suolo, e Marcello Amoroso, coordinatore provinciale, sulla questione trivellazioni esplorative nel bacino autorizzato immediatamente a ridosso delle Isole Tremiti, esprimono concordemente le seguenti valutazioni:

1 - Eventuali autorizzazioni alla estrazione idrocarburi metterebbero a rischio, di incidente ambientale, un'area a forte biodiversità come le Isole Tremiti, chiamata anticamente dai monaci “Orto di Paradiso”;
2 - in fase di esercizio, eventuali pozzi di estrazione facilmente potrebbero disperdere sostanze inquinanti usate per la tenuta di esercizio dei pozzi stessi;
3 - la dispersione di inquinanti, in un mare poco profondo, poco largo da sponda a sponda, porterebbe al disastro ambientale con effetti irreversibili sulla fauna marina.

“Alla luce di quanto suesposto, poiché l'area marina delle Tremiti costituisce, attraverso il turismo, la preponderante fonte di sostentamento dell'economia del Gargano, e considerato che il Gargano e le Tremiti sono, a tutti gli effetti, patrimonio ambientale di pubblica utilità, si esprime pubblicamente la contrarietà alla ricerca ed estrazione di petrolio nella suddetta area.

“Fare Ambiente Dipartimento Tutela del Suolo, inoltre, si costituisce parte civile, presso le competenti autorità giudiziarie, per la applicazione dei diritti di tutela ambientale delle aree interessate dalle esplorazioni petrolifere. Esse, giova ricordarlo, non comportano alcun beneficio occupazionale ed espongono a forte rischio di degrado ambientale e paesaggistico il parco marino delle Isole Tremiti.”

 Comunicati stampa

 

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