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20/12/2015

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I SIMBOLI DEL NATALE

Clicca per Ingrandire LA STELLA = La notte di Natale avvisterai una stella, la stessa, sì, sempre quella che accompagnò l’antico pastore nella grotta dove nacque il Cristo. Il suo alone di luce ti addita e pare che dica: “Vai, cristiano, anche tu a visitare il bambino Gesù. Lui è là, in qualunque ospedale, tra chi soffre, fra disoccupati e senza casa, fra i menomati del terzo mondo, fra i vecchi soli negli ospizi, poveri umili abbandonati. A costoro porgi gli Auguri di Buon Natale. Un muto grazie lo dirà il Signore, è fra loro, nato all’insegna di Povertà, Patimento, Perdono”.

IL RAMO DI PINO A COPERTURA DEL PRESEPE = Nel castello governato da un regnante affetto da un male incurabile, dimorava un povero. Ogni giorno usciva dal maniero per procurare una radice al suo signore e alleviarne le sofferenze, in cambio di alcuni avanzi scartati dai tanti banchetti. Il poveretto, prima di Natale, fu colpito dalla stessa malattia. Lui, la moglie e due bambini restarono così digiuni e al freddo. Il più grande, Giuseppino, appena sei anni, intenzionato a risolvere i tanti guai, il giorno prima della Festa si recò nel bosco ma, nonostante l’impegno, non trovò radici, soltanto legna.

Le giornate d’inverno sono corte e traditrici, e il bimbo smarrì la strada del ritorno. Avvilito, stanco e vedendo crescere il buio intorno a sé, si accasciò sotto un albero usando la legna come cuscino. La notte nevicò e i rami si incurvarono sotto il peso, creando un naturale riparo. Il freddo ghiacciò la neve trasformandola in cristalli, quasi un mantello. L’alba, col suo splendore, lo irradiò di una grande luce. Gli animali della foresta, attirati dai rami illuminati e intuendo che quel bagliore era un segno divino, compresero d’istinto la situazione e a uno a uno portarono sotto l’albero quanto avevano di scorta.

Lo scoiattolo lasciò le noccioline, il cinghialino la radice medicante, l’orsacchiotto il miele d’api, la cicogna il bergamotto. A un certo momento si udì un gran vociare. “Pino, Pino!” gridava chi si era mosso per cercarlo. L’evidente illuminazione attirò i soccorritori, che trovarono il bimbo scattante più di un grillo. Pino mise nel cestino i doni da portare alla famiglia, compresa la radice medicante da portare al babbo e al re. Perciò, a copertura del Presepe, si pone un ramo di pino carico di doni. E infine: sapete perché durante la Natività e la Resurrezione non si mangia carne? Facile rispondere dopo quanto saputo: perché gli animali sono alleati del Signore.

Antonio Monte

 Redazione

 

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