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07/12/2015

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TRUFFE FAVORITE DALLA GLOBALIZZAZIONE
Clicca per Ingrandire Finora si supponeva che il mercato degli iPhone e iPad contraffatti riguardasse principalmente la Cina o paesi in cui Apple non vende ufficialmente i propri prodotti. Una recente notizia, invece, conferma che 50mila telefoni cellulari e tablet contraffatti sono stati sequestrati sul mercato nero nella russa San Pietroburgo dagli investigatori. Il valore della merce contraffatta, destinata al mercato europeo Italia compresa, poteva generare un profitto pari a diversi milioni di euro. Un portavoce delle autorità ha dichiarato all’agenzia Interfax che tali dispositivi di contrabbando erano arrivati al locale aeroporto Pulkovo in diversi contenitori provenienti dalla Cina.

I falsi telefoni cellulari e tablet appena identificati sono in tutto identici agli originali, anche il packaging è identico nei minimi dettagli a quello di casa Apple. anche se ci si rende conto della scarsa qualità con cui sono stati impacchettati gli accessori. I falsi dispositivi made in Cina sono veramente ben fatti, tanto da essere facilmente confondibili con gli originali. Premendo il bottone di accensione viene mostrata la schermata Low Battery che subito si spegne. A prima vista il falso può confondere, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ma con un po’ di attenzione si può riconoscere senza doverlo aprire. Ad esempio, per quanto riguarda il cellulare, prima di tutto il peso del fake è nettamente inferiore a quello dell’iPhone.

Inoltre, il display di un vero iPhone è costituito da Gorilla Glass, un particolare tipo di vetro molto resistente che la Apple sta applicando a tutti gli iPhone e iPad, mentre il display del falso è palesemente plastico. E ancora: il ‘farlocco’ è facilmente apribile, è chiuso con normali incastri, al suo interno ci sono solo due batterie di quelle da orologio e una luce led blu che serve a far credere che l’iPhone falso sia funzionante. Riguardo alla schermata Low Battery si vede che si tratta di una banalissima stampa su plastica. Concludendo: occhi aperti e facciamoci furbi!


LA SCHEDA (truffe on-line)
Un consumatore su quattro è stato vittima almeno una volta di una truffa on-line, ossia un prodotto comprato via internet e poi rivelatosi un falso. I dati arrivano da un’indagine condotta dalla società di ricerche Opinium in nove paesi (Gran Bretagna, Francia, Danimarca, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Svezia e Stati Uniti). La stragrande maggioranza di coloro che inconsapevolmente acquistano “falsi” on-line tocca il 70% di cui il 64 ha affermato che l’obiettivo con cui aveva comprato era avere prodotti originali. Quasi la metà degli intervistati (48%) ha dichiarato che comprare prodotti falsi è moralmente sbagliato. Il 64% del campione ha mostrato di preoccuparsi per la sicurezza dell’acquisto on line e ammesso che ottenerla non è facile, mentre un quarto degli intervistati ha detto che non era in grado di capire se il sito da cui stava comprando fosse autorizzato.

Le segnalazioni di cittadini che affermano di aver acquistato inconsapevolmente prodotti contraffatti o essere stati esposti a siti che vendono prodotti falsi risultano in costante aumento. La maggior parte dei negozi on-line illegali hanno base all'estero, alcuni concepiti appositamente per clientela italiana. L'aspetto dei loro siti è spesso un copia-incolla di quello dei negozi ufficiali ed è quindi difficile smascherarli. Il consiglio? Prima di effettuare acquisti verificare se altri utenti hanno già emesso giudizi sul negozio on-line in questione. Di fatto col livello di sofisticazione che i falsari usano sui loro siti, sta diventando sempre più difficile per i consumatori stabilire se i prodotti siano autentici.

Una semplice richiesta su un motore di ricerca del nome del venditore o del suo indirizzo web fornisce di solito indicazioni sufficienti (feedback dei clienti, messaggi di avvertimento, forum di discussioni...) sull’affidabilità di un e-shop. Per ridurre sensibilmente il rischio di frode è preferibile effettuare acquisti sui siti che utilizzano servizi di pagamento on-line che implementano regole e meccanismi di protezione del consumatore.

 Redazione (foto webnews.it)
 

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