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11/05/2015

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INTERNET: ANCORA OTTO ANNI, POI…

Clicca per Ingrandire Internet? Il default entro i prossimi otto anni. Secondo alcuni esperti l'intera infrastruttura che immagazzina, riceve e invia i dati della rete potrebbe collassare in tempi non troppo lontani. E’ stato uno degli argomenti su cui si è parlato a Londra in occasione di un incontro sul tema promosso dalla Royal Society. Il problema sarebbero i nuovi servizi offerti dalla rete, sempre più affamati di banda, come le ‘internet tv’ o i servizi di ‘video-sharing’. Una crisi di capacità, secondo gli esperti interpellati durante il meeting, che riguarda l'infrastruttura in fibra ottica attuale che sarebbe insufficiente a coprire la richiesta di banda da parte dei consumatori.

Negli ultimi dieci anni la crescente richiesta di dati digitali è stata risolta grazie all'evoluzione tecnologica, ma i progressi scientifici hanno raggiunto un limite per cui eventuali evoluzioni saranno rallentate. Quindi la fibra ottica attuale non riuscirà a soddisfare la domanda fra otto anni da oggi, almeno nel Regno Unito. Insomma sarà necessario un ampliamento dell'infrastruttura a carico di società terze e, di riflesso, del consumatore. Da qui un aumento dei costi degli abbonamenti. “Stiamo iniziando a raggiungere un punto in cui non riusciremo a ottenere più dati da una singola fibra ottica”, ha dichiarato Andrew Ellis della Aston University di Birmingham.

La domanda cresce costantemente, ma la ricerca non riuscirà a coprirla, almeno non con le infrastrutture attuali. “Se non riusciremo ad avere idee radicali, i costi per i consumatori aumenteranno drammaticamente”, ha specificato Ellis, dovuti sia ai costi di installazione della nuova fibra sia all'aumento degli oneri necessari per la sua manutenzione. Una problematica che si rifletterà anche sul consumo energetico, secondo il docente, col Regno Unito che consuma già il 16 percento dell'energia prodotta per l'uso di internet, con un tasso di crescita del 100 percento ogni quattro anni.

Se da un lato si coprirà il fabbisogno di internet, dall'altro l'attuale rete energetica sarà sufficiente solamente per i prossimi quindici anni. “E se sarà così in Gran Bretagna - rileva Giovanni D'Agata, presidente dello ‘Sportello dei Diritti’ - c’è da preoccuparsi anche prima in Italia dove la rete di fibra ottica è in un ritardo cronico e paghiamo un gap infrastrutturale tecnologico visibile tuttora con una rete ancora lenta in gran parte delle località italiane”.

D’altro canto, però, c’è chi come Andrew Lord, docente alla Essex University nonché esperto di fibre ottiche per BT, getta acqua sul fuoco. “Gli allarmismi - ha dichiarato durante l'evento alla Royal Society - sono ingiustificati. Internet non sta per collassare, ha ancora un esubero di banda inutilizzato. La tecnologia attuale sarà superiore alle esigenze di banda per molti anni a venire. Naturalmente - conclude - sarà necessaria un'evoluzione tecnologica per far fronte alla continua crescita di richiesta che avremo nel futuro”.



 Redazione (foto internet.uniroma2.it)

 

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