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30/04/2015

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IL VENTENNALE DEL CARPINO FOLK FESTIVAL

Clicca per Ingrandire “La Montagna del Sole” sbarca a Roma nel ventennale del festival garganico della musica popolare e delle sue contaminazioni. Il 17 maggio l’Auditorium Parco della Musica sarà la location dello spettacolo presentato in anteprima nell'ultima edizione del Carpino Folk Festival* svoltasi lo scorso mese di agosto 2014 davanti a oltre 10mila spettatori. Lo spettacolo, organizzato dall'Associazione Culturale Carpino Folk Festival in collaborazione con l'Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica e il sostegno di Puglia Sounds, si propone di perseguire attraverso la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale immateriale del Gargano, la bellezza e la vitalità di un territorio unico per le sue espressioni musicali tradizionali, ma al tempo stesso universale per la straordinaria capacità di fascinazione intrinseca nei suoi cantori.

Liriche e tarantelle garganiche, ma anche ‘cunti’, canti religiosi e della passione della Puglia garganica, ispirati ai valori e alla poetica di suonatori e cantatori della tradizione, sotto la direzione scientifica dell’etnomusicologo Salvatore Villani, si alternano in maniera fluida al repertorio popolare italiano dell'Orchestra diretta da Ambrogio Sparagna, le une nelle altre senza interruzioni, in una festa di tammorre e tamburelli, nacchere, chitarre battenti e mandole, archi, organetti, zampogna. I Cantori di Carpino, le affascinanti voci delle donne di Ischitella, le voci delle Confraternite di Vico, i suoni di Sannicandro e i canti ‘arbëreshë’ di Chieuti, la tradizione di San Giovanni Rotondo e Monte Sant’Angelo, le voci di Mattinata e Apricena e altri ancora fanno parte di questo viaggio e costituiscono un significativo esempio di come la musica popolare sia viva, varia e sempre pronta a rimettersi in gioco.

AMBROGIO SPARAGNA (direttore Orchestra Popolare Italiana) = “E’ un’emozione unica poter lavorare a questo progetto che vede coinvolti così tanti validi e importanti musicisti della tradizione del Gargano. Questo territorio e la sua straordinaria tradizione sono stati per me fonte di studio e ispirazione fin dai miei esordi come ricercatore di etnomusicologia e come musicista. Erano tempi in cui si favoleggiava su alcuni straordinari interpreti della tradizione attivi nei vari paesi del promontorio e per questa ragione diversi sono stati i viaggi per ascoltare e condividere i momenti di festa, lavoro, convivialità. Ritrovarmi oggi a coordinare e dirigere, insieme a validi studiosi come Salvatore Villani, tanti musicisti e cantori di varie età e diversa tradizione, è come mettere a frutto la passione per questi repertori che mi ha accompagnato in tutti questi anni. E io sono qui, insieme a tutti loro e all’Orchestra Popolare Italiana, per omaggiare questo territorio con suoni e voci di una vera nuova festa”.

SALVATORE VILLANI (etnomusicologo e direttore scientifico del progetto) = “Per secoli, le tradizioni musicali e coreutiche del Gargano sono state tramandate di generazione in generazione, senza subire modifiche sostanziali durante l’occasione-funzione, coinvolgendo gli strati profondi dell'essere umano su differenti piani: antropologico, psicologico, sociale. L’intero ciclo dell’anno è stato scandito da precisi momenti calendariali di ritualità vissuta, quali espressioni normative in cui l’intera comunità si riconosceva, sia nella sfera pubblica sia nella privata. L’isolamento storico del Promontorio ha certamente favorito questa conservazione, almeno fino alla seconda metà del Novecento, quando l’arrivo dei nuovi mezzi di comunicazione di massa - radio e televisione, - l’emigrazione e la meccanizzazione nelle attività agro-silvo-pastorali, hanno segnato la progressiva scomparsa - defunzionalizzazione - di alcuni repertori, quali la serenata, la tarantella, alcuni canti di lavoro e sul lavoro.

“Le ricerche sul campo, a partire dalla raccolta sonora e fotografica di Alan Lomax e Diego Carpitella del 1954, che documentano la ricchezza del patrimonio etnomusicale garganico, comprendente non soltanto le rinomate varie forme di tarantella, ma un vasto ‘corpus’ di canti monodici e canti polivocali sacri e profani - dalle ninne-nanne al lamento funebre - con o senza accompagnamento strumentale, hanno fatto sì che questa 'sapienza' tramandata oralmente non fosse destinata all’oblio ma venisse degnamente conservata quale eredità culturale per le future generazioni. Molti dei protagonisti di queste ricerche ormai non ci sono più. Nati tra la fine dell'Ottocento e il primo ventennio del Novecento, hanno lasciato però un segno indelebile nella memoria collettiva. Eppure, nonostante gli anni trascorsi e i profondi cambiamenti avvenuti, esistono forme di espressività popolare che ancora oggi sono praticate, come in passato, e ci restituiscono quei caratteri performativi tipici di una cultura non ancora omologata.

“Queste considerazioni consegnano al Carpino Folk Festival una grande responsabilità: unire agli indispensabili momenti ludici e ricreativi della manifestazione anche momenti di sensibilizzazione ai significati culturali che sono contenuti nelle tradizioni popolari, soprattutto per il tramite del protagonismo attivo degli ultimi testimoni e la condivisione di studi e ricerche”.


INFO - Costo Biglietto 15 euro - https://www.listicket.com/ticketing/acquisto/acquistoStep1/31773/La-Montagna-del-Sole - https://t.co/ukpNIMYFVa - Riduzione Biglietto 20% (12 euro) prenotandosi alla Lista Finisterre info@finisterre.it - Responsabile comunicazione Domenico Sergio Antonacci 393.17.53.151 - domenico.antonacci@carpinofolkfestival.com - Direzione artistica Luciano Castelluccia: 338.91.60.125 - direzioneartistica@carpinofolkfestival.com


*Il Carpino Folk Festival è il primo grande festival pugliese (giunge quest'anno alla ventesima edizione) dedicato alla musica tradizionale e alle sue contaminazione che riesce ad attirare sul Gargano ogni anno oltre 60mila spettatori provenienti non solo dal mercato italiano e di prossimità ma da tutta Europa.






 Comunicato stampa

 

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