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14/04/2015

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RITORNO ALLA NATURA

Clicca per Ingrandire La 20.ma edizione del Festival della musica popolare e delle sue contaminazioni sarà dedicata alla “Madre Terra”, simbolo della Natura che nella sua qualità eterna ha dato vita all'umanità ed è capace di rigenerarsi sempre, in ogni avversità. Culto risalente al Neolitico e forse addirittura al Paleolitico, Madre Terra o Grande Madre è stata rappresentata in numerose figure ritrovate in tutto il mondo dal 30mila al 1000 a.C. e a seconda delle generazioni, dei popoli e delle culture si è moltiplicata in diverse divinità femminili in base alle competenze che le venivano attribuite: Ishtar, Astarte, Afrodite e Venere per rappresentare l'amore e la bellezza, Ecate triforme per la fertilità delle donne, Artemide e Diana per la caccia, Demetra, Cerere, Persefone e Proserpina per la fertilità delle sementa.

Templi, ceramiche, statuette e abitazioni, portano evidenti tracce di questo culto. In esse sono incisi o dipinti semi, boccioli, germogli, uova, crisalidi e segni acquatici come rappresentazione di rinascita e rigenerazione, del divenire e della trasformazione. Sul Gargano la presenza del culto è testimoniata dalla stele ritrovata a Vieste con l'iscrizione “agolzon vinana diva damatira” risalente al IV o III secolo avanti Cristo*. Damatira, infatti, è la forma iapigica della dea Demetra venerata in Grecia per invocare, attraverso il ritorno al rapporto con natura e spiritualità, l'inizio di un nuovo ciclo di vita per il nostro mondo. “Sarà allora, quando tutto sembrerà finito per sempre, che dalla solitudine planetaria emergerà nuovamente, rigenerata, la terra dal mare, verde e bella come mai era stata prima di allora.” E Damatira per tante ragioni, da spiegare nelle prossime settimane: prima fra tutte la rinascita di un territorio mostruosamente ferito dagli eventi calamitosi gravi e profondi causati dalla piogge alluvionali dei primi di settembre scorso.

Non è nostra abitudine piangerci addosso e non abbiamo intenzione di farlo. L’organizzazione di un evento musicale è sicuramente uno degli strumenti più efficaci per la promozione territoriale, pertanto intendiamo con la ventesima edizione del Carpino Folk Festival fare la nostra parte per restituire al Gargano l’immagine di una destinazione perfettamente in grado di accogliere i turisti. Per questa ragione il nostro impegno quest’anno parte in anticipo, da Roma, il prossimo 17 maggio dall'Auditorium Parco della Musica, riproponendo “La Montagna del Sole”, spettacolo in cui suoni e canti della Puglia garganica incontrano l’Orchestra Popolare Italiana diretta da Ambrogio Sparagna.

Il Carpino Folk Festival è il primo grande festival pugliese dedicato alla musica tradizionale che riesce ad attirare ogni anno oltre 60mila spettatori provenienti non solo dal mercato regionale e di prossimità, ma da tutta Europa. Sicuramente è un patrimonio culturale regionale che negli anni ha contribuito in modo determinante alla formazione del brand Puglia.


INFO E CONTATTI
Responsabile Comunicazione - Domenico Sergio Antonacci: 393.175.31.51 - domenico.antonacci@carpinofolkfestival.com
Direzione Artistica - Luciano Castelluccia: 338.91.60.125 - direzioneartistica@carpinofolkfestival.com


* L'iscrizione è incisa destrorsa sulla faccia superiore e continua su un'altra faccia del blocco di pietra: a) agol| zonvi| nana (foto 1 sotto; ndr); b) diva| dama| tira (foto 2). Il testo da restituire è: agolzon vinana diva damatira. L'iscrizione si data, in base a criteri paleografici, tra il IV e III secolo a.C. Si nota un errore di scrittura sulla faccia laterale del blocco, dove la prima lettera di ‘diva’, un ‘delta’, è stato prima realizzato come ‘alpha’. Se non è possibile fornire un inquadramento lessicale per ‘agolzon’, perché scarsamente attestato (unica altra attestazione nella forma ‘agolzei’ in un'altra iscrizione viestana) ‘Vinana’ è un nome proprio femminile, probabilmente un gentilizio, espresso al singolare nominativo. L'espressione ‘Diva Damatira’ compare invece altre volte nell'epigrafia messapica: si tratta di un teonimo femminile. ‘Damatira’ infatti è la forma messapica della dea Demetra, mentre ‘Diva’ è il suo appositivo, espresso anche nella forma ‘Deiva’. Questo, come altri blocchi analoghi iscritti da Vieste Garganico, sono da inquadrare nell'ambito votivo (fonte: lila.sns.it/mnamon/index.php?page=Esempi&id=50&PHPSESSID=fpxoeogttmuhz). La stele integrale è in PERIODICI di Città Gargano.



 Ufficio stampa CFF (foto: lila.sns.it/mnamon/index.php?page=Esempi&id=50&PHPSESSID=fpxoeogttmuhz)

 

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