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10/04/2015

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BAMBINI RIFIUTATI E DONAZIONE DI ORGANI

Clicca per Ingrandire Al giorno d'oggi la bioetica rappresenta un vastissimo campo con problematiche che nonostante siano state regolamentate sul piano giurisprudenziale, chiamano di continuo in causa la coscienza morale di laici e cristiani. Ad alcuni aspetti della bioetica è stata dedicata la conferenza dal titolo “La bioetica al servizio dell'uomo”, svoltasi nella chiesa Madre di Sant'Elia Profeta di Peschici e organizzata dalle Confraternite del Santissimo Sacramento e del Purgatorio. Nell'introdurre l'incontro, il parroco don Tonino Zoccaro ha presentato anche i due relatori, la gastroenterologa Grazia Napolitano e il biologo Salvatore Melchionda.

“Il problema della bioetica - ha detto don Tonino - costituisce una questione scottante nella società attuale e si collega all'atteggiamento del cristiano di fronte alla morte, all'eutanasia e al concepimento. Ho chiesto quindi a due miei amici di San Giovanni Rotondo, che sono anche marito e moglie impegnati entrambi in un cammino di fede in una parrocchia, di fare luce su tali temi”. La Napolitano ha innanzitutto evidenziato il significato della bioetica. “La bioetica - ha precisato - è una parola composta dai due termini greci 'bios' che vuol dire vita e 'ethos' che vuol dire morale. Pertanto la bioetica è una disciplina che cerca di mettere insieme quanto studiano le scienze biologiche e mediche con la morale.

“Nella visione cristiana - ha spiegato - tutto è incentrato sull'uomo visto come dono di Dio. E' Dio che crea l'uomo e la donna; successivamente con l'amore coniugale essi si separano dalle loro famiglie di origine per vivere nell'unità del matrimonio. I coniugi devono quindi collaborare per la generazione di nuove vite ed è questo l'aspetto universale della vita matrimoniale. Noi siamo il frutto dell'amore di Dio e nel nostro matrimonio non facciamo altro che dare testimonianza all'amore di Dio. Se la vita è un dono che ci viene dato da Dio, ogni incontro, ogni avvenimento e ogni sorriso rappresentano un dono che contribuisce a creare quello che siamo. Dio è l'unico signore della vita e l'uomo non può sostituirsi a Dio. La bioetica copre l'intero arco della vita dell'uomo, dal concepimento della vita alla morte. Il desiderio di un figlio per la coppia è legittimo, ma dobbiamo domandarci: un figlio è per la gloria di Dio o è una nostra proprietà?”

Entrando nel vivo delle questioni della bioetica, si è poi soffermata sul tema della sterilità, sottolineando che è sempre un fatto biologico e organico. “Vi sono - ha specificato - malattie che impediscono all'uomo e alla donna il concepimento; si tratta di patologie della donna, dell'uomo o di entrambi i partners. Esiste una riproduzione naturale, una riproduzione assistita e una riproduzione artificiale. Laddove sussista la sterilità, la maternità pertanto può essere anche di tipo artificiale ossia di tipo extracorporeo, per cui il feto è concepito all'esterno quindi immesso nell'utero della donna attraverso tecniche particolari.

“Poi - ha proseguito - vi sono la riproduzione omologa, nella quale è il marito che dona il seme, e la riproduzione eterologa, nella quale il seme è quello di un altro uomo. Inoltre è possibile anche affittare utero e ovaio a donne che non possono avere figli. A questo punto sorgono alcuni interrogativi: l'uomo è degno di essere riprodotto in maniera artificiale? E' degno degli esseri umani essere prodotti in laboratorio? E' giusto per le persone sterili rivolgersi ad altre persone per farsi prestare i gameti? Va anche rilevato che l'intervento di una terza persona nella riproduzione sconvolge il rapporto intimo della coppia. Esistono poi le banche degli embrioni in cui si trovano tanti piccoli esseri congelati”.

La Napolitano ha posto in primo piano il fatto che in Italia la legislazione garantisce alle persone adulte l'esercizio di una volontà di potenza tesa alla soppressione degli esseri umani appena concepiti, nel momento in cui essi non corrispondano ai loro desideri. “Come diceva il pontefice Giovanni Paolo II - ha ricordato - il volere dei genitori deve armonizzarsi col volere di Dio. Con la legge 194 è riconosciuta l'autodeterminazione della gestante e quindi la donna è in condizione di decidere arbitrariamente di interrompere una gravidanza e sopprimere la vita altrui.

“Occorre comprendere - ha precisato - che dal primo momento in cui avviene il concepimento ovvero quando lo spermatozoo feconda l'ovulo, già allora inizia una serie di reazioni chimiche che portano alla vita. L'embrione è un organismo, è già una persona anche se non ha la possibilità di pensare e non è affatto un ammasso di cellule. L'embrione è quindi un essere umano. Si dice che il feto non può essere un uomo perché non è cosciente, né è inserito nella società. Ma anche un bambino appena nato non è cosciente e non è collocato nella vita sociale. Pertanto la legge dovrebbe offrire garanzie anche all'embrione”.

Nel suo intervento, il secondo relatore, Salvatore Melchionda, si è soffermato sulla diagnosi prenatale, procedura che serve a vedere se il futuro bambino possa avere o meno malformazioni. “Se una coppia - ha affermato - vuole avere informazioni sulle eventuali patologie del nascituro, può effettuare la diagnosi prenatale attraverso il prelievo di cromosomi dal liquido amniotico e vedere in tal modo come sarà il futuro bambino. Molte volte ci troviamo di fronte alla paura della coppia di avere un bambino con problemi di disabilità.

“L'importante - ha suggerito - è informare la coppia tramite il suddetto esame e i consulenti medici che indicano ai genitori come si può correggere il feto malformato. Ma talvolta anche le malformazioni risolvibili sono rifiutate dalla coppia, che preferisce ricorrere all'aborto. La cultura della vita ci dice che un disabile non può essere escluso dalla società e devono sussistere strutture che consentano ai diversamente abili di vivere con noi. Papa Francesco ha condannato la cultura dello scarto nei confronti di anziani, disabili e feti indesiderati, e noi uomini siamo chiamati a riflettere sui nostri comportamenti.

“Vi è a Roma - ha proseguito - l'associazione 'La quercia millenaria' che aiuta i genitori a considerare il bambino fin dai primi giorni del concepimento e accompagnarlo fino alla nascita per conferigli la dignità di uomo col battesimo, anche se è destinato a morire o avrà problemi patologici gravi. Sul piano etico la legge naturale ci dice molte cose e a mio avviso è meglio affidarvisi”. Nel corso della conferenza, i relatori hanno affrontato anche il problema del trapianto degli organi, ribadendo che la chiesa cattolica ha espresso sulle donazioni parere positivo, sostenendo che si tratta di un atto sublime. “L'espianto di organi - ha puntualizzato la Napolitano - è effettuato dopo l'accertamento della morte cerebrale e gli elettroencefalogrammi devono in tale situazione essere ripetuti per tre volte. E' possibile donare fegato, reni, cornee, pancreas e cuore. Non è consentito donare cervello e organi genitali”.

Gianluigi Cofano



 Redazione (foto cendeisss.sa.cr)

 

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