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24/02/2015

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“SENZA LUCIO”

Clicca per Ingrandire Proiettato a Manfredonia, giovedì 19 febbraio, al CineTeatro San Michele, ore 19, il documentario “Senza Lucio”, diretto da Mario Sesti, co-soggettista con Massimiliano De Carolis, voce e foto di Marco Alemanno, prodotto da Erma Production. Il Lucio protagonista è il compianto cantautore Dalla, concittadino onorario di Manfredonia. Proprio per questa ragione, la proiezione ha assunto un fascino particolare. Una sorta di ritorno in un luogo a lui certamente caro, che gli è appartenuto sin dall’infanzia, gli è entrato dentro tanto da portarlo con sé ovunque e lo ricorda sempre con orgoglio e affetto.

Il film racconta Lucio Dalla attraverso gli occhi di Marco Alemanno, colui il quale gli è stato più vicino negli ultimi dieci anni. L’attore e cantante parla del suo incontro con Lucio, della sua crescita umana, professionale e artistica vivendogli accanto, ma anche di tutti gli aspetti più quotidiani e profondi della vita di Dalla: dall’amore per il Sud, nato durante l’infanzia (e i manfredoniani ne conoscono le ragioni), alla passione per il cinema, dal suo rapporto con la musica al suo inesauribile umorismo. Il film è anche una mappa dei luoghi del mondo di Lucio Dalla: un viaggio nei paesaggi in cui il cantautore è stato più vicino al mondo della propria felicità e dei propri sogni. Da Bologna alla Puglia di Manfredonia e delle Isole Tremiti, fino alla Sicilia dell’Etna e di Milo.

La voce principale è quella di Marco Alemanno e nel film si vedono, in alcuni casi per la prima volta, le centinaia e centinaia di fotografie che Alemanno ha scattato riprendendo sia Lucio sia i luoghi che Dalla stesso gli chiedeva di fotografare (gli angoli della sua infanzia, come i pezzi di un mondo che sembra uscito dallo sguardo delle sue canzoni; i luoghi della sua esistenza giornaliera, come le tappe del suo inesausto girovagare per il mondo). Non mancano le voci di chi ha collaborato e lo ha conosciuto meglio: Charles Aznavour, Renzo Arbore, i fratelli Taviani e tanti altri.

E’ soprattutto il racconto più interno (cosa pensava Dalla di se stesso, del suo talento, del suo successo), i momenti più appartati e solitari (la contemplazione del mondo, la curiosità insaziabile per gli altri), che nel film fanno conoscere l'uomo-Lucio che pochissimi hanno avuto la possibilità dì sentir raccontare. “L’idea del film - spiega il regista Sesti – è parlare di quanto ci manca una persona, di quanto pesa la sua assenza. Abbiamo scelto Alemanno perché ci sembrava il narratore giusto per dirci quello che non possiamo sapere perché non abbiamo visto. Fare un film su Lucio Dalla - conclude - in cui ci fosse lui che cantava ci sembrava inutile, quella parte la conosciamo bene, ce l’abbiamo a casa”.

Matteo Fidanza



 Ufficio Stampa e Comunicazione Città di Manfredonia

 

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