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28/01/2015

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SIAMO ALLA FRUTTA. PER FORTUNA, PERÒ…
Clicca per Ingrandire Un giudice francese ha vietato a una coppia di chiamare la figlia… “Nutella”. I genitori sono così affezionati al prodotto, realizzato dall'azienda italiana Ferrero, che hanno deciso di farla diventare parte della famiglia. L'idea era che la Nutella è popolare, dolce e accogliente, esattamente come volevano fosse la loro bambina. Il caso è successo il settembre scorso quando a Valenciennes, Nord della Francia vicino al confine col Belgio, una coppia si è presentata in Comune chiedendo di registrare una neonata con quel nome. Una richiesta che l’ufficiale di stato civile ha rifiutato di esaudire, sostenendo che “il nome non era conforme all’interesse del bambino”.

La contestazione è finita nella mani del procuratore di Valenciennes, il quale ha stabilito la cancellazione del nome Nutella dai registri dello Stato civile in quanto “corrisponde al nome commerciale di una crema spalmabile” ed è “contrario all’interesse del bambino che potrebbe in seguito subire beffe e riflessioni dispregiative”. Il giudice ha anche sottolineato che, essendo la Nutella un marchio registrato da più di 50 anni, ciò potrebbe creare anche problemi legali in futuro. Perciò ha deciso di battezzare la bambina “Ella”. I genitori, non presenti all’udienza, hanno accolto la sentenza e accettato il nome prescelto, anche se ovviamente utilizzeranno in famiglia “Nutella” come soprannome.

Altro caso correlato, il 17 ottobre, sempre in Francia. Una coppia che vive a Raismes voleva registrare la figlia col nome “Fraise” (Fragola). Anche questa registrazione all’anagrafe è stata negata: il tribunale ha sentenziato che il nome “sarebbe necessariamente all’origine di beffe” e “avrebbe ripercussioni negative per la bambina”. Alla fine è stato raggiunto un compromesso: la piccola è stata chiamata “Fraisine” (Fragolina), nome storicamente utilizzato in Francia nel 19.mo secolo. Continua così a dilagare la mania dei nomi ‘improponibili’ da dare ai propri figli.

Giovanni D'Agata*


*Presidente “Sportello dei Diritti”

 (foto I Love Italy, pagina FB)
 

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