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27/01/2015

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LA MEMORIA: IMPEGNO MORALE E ATTO DI CONSAPEVOLEZZA

Clicca per Ingrandire Le bandiere esposte a mezz’asta dalle balconate dei Municipi sottolineano, “in segno di memore omaggio - dice la Prefettura di Foggia - alle vittime dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti”, che oggi è il Giorno della Memoria, fissato al 27 gennaio, con legge 211 del 20 luglio 2000: giorno in cui, nel 1945, fu “liberato” il campo di sterminio di Auschwitz. Molti altri ebrei d’Italia e d’Europa furono uccisi nelle settimane seguenti, ma la data della liberazione di quel campo è parsa più adatta di altre a simboleggiare la Shoah e la sua fine.

Ad Auschwitz, come negli innumerevoli altri campi di concentramento e sterminio creati dalla Germania nazista, erano stati commessi crimini di inaudita efferatezza. Da quel trauma l’Europa e il mondo intero si risvegliarono scossi, domandandosi come fosse stato possibile che la Shoah fosse avvenuta e, soprattutto, quali comportamenti e quali azioni mettere in atto per scongiurare che accadesse di nuovo. Dalla consapevolezza dei crimini di cui il nazismo si era macchiato, nacque il 1948 la Dichiarazione universale dei diritti umani, promulgata dalle Nazioni Unite allo scopo di riconoscere a livello internazionale i diritti inalienabili di tutti gli uomini di ogni nazione.

Il 27 gennaio si commemora la Shoah e si ricordano quanti, pur trovandosi in schieramenti diversi, ebbero il coraggio e la determinazione di opporsi a quel progetto disumano di genocidio e non esitarono a proteggere in tutti i modi i perseguitati, anche a rischio della propria vita. “Avere consapevolezza di quel passato - commenta il sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi, - prestando ascolto alle parole dei sopravvissuti, è un nostro preciso dovere se vogliamo costruire il futuro come tempo dell’armonia e della solidarietà fra gli uomini, oltre ogni irragionevole e insano pregiudizio di razza e fede religiosa.

“C’è differenza - prosegue - fra storia e memoria: la prima l’apprendiamo dai libri, con date, avvenimenti e concetti che dobbiamo avere ben presenti. La memoria è invece qualcosa di più: è qualche cosa che ci entra dentro come valore. Essa è un’azione, un impegno morale, un atto di consapevolezza. Un atto che unisce fra loro le persone, per costruire una coscienza pubblica”. Matteo Fidanza (Ufficio Stampa e Comunicazione Città di Manfredonia)


SCHEDA (studenti.it) = Col termine Shoah in lingua ebraica ci si riferisce a una sciagura improvvisa, inaspettata. E’ un altro termine utilizzato per riferirsi all'Olocausto. Parlare di Shoa o di Olocausto significa parlare dello sterminio sistematico a opera dei nazisti di milioni di ebrei che avvenne in Europa durante la Seconda Guerra Mondiale, un genocidio che coinvolse circa sei milioni di ebrei ma anche Rom, comunisti, omosessuali, Testimoni di Geova, popolazioni slave, che fece in totale 14 milioni di vittime.

Per eliminare tutti i soggetti considerati ‘indesiderabili’ dai nazisti, furono creati campi di concentramento e di sterminio: nei primi i prigionieri venivano classificati in base alla loro capacità di lavorare. Chi era troppo debole veniva eliminato nelle camere a gas camuffate da docce, mentre i più forti erano sottoposti a un lavoro schiavistico. Anche questi ultimi, a causa delle terribili condizioni di vita e di lavoro cui erano sottoposti, spesso non sopravvivevano. I campi di sterminio erano invece pensati esclusivamente per la soppressione delle persone. L' Olocausto fu l'ultima tappa della politica antisemita promossa da Adolf Hitler.

Negli anni '20 e '30 l'antisemitismo era comune in Europa ma trovò slancio attraverso la pubblicazione del ‘Mein Kampf’ che, inizialmente ignorato, divenne popolare quando Hitler salì al potere. A partire dal 1933 le misure antisemite si succedettero: si iniziò col boicottaggio delle attività economiche gestite da tedeschi ebrei, si limitarono le loro attività e, con le leggi di Norimberga, gli ebrei tedeschi furono esclusi dalla vita sociale nazionale. Seguì la politica di emigrazione forzata dei cittadini ebrei dai territori del Reich e la loro prigionia nei campi di concentramento e di sterminio.

Nonostante questi eventi, alcune persone appartenenti a movimenti antisemiti o di estrema destra di oggi, hanno messo e mettono in discussione la veridicità storica dell'Olocausto. considerato una invenzione della propaganda alleata sostenuta dall'internazionale ebraica. Negano lo sterminio ebraico e si mostrano scettici sulle cause che lo hanno provocato. A questo, aggiungono la tesi che ai tempi di Hitler fosse in atto un complotto ebraico-capitalista contro la Germania nazista.





 Redazione (foto csvrovigo.it)

 

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