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23/01/2015

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“VALORIZZIAMO LE NOSTRE RADICI”

Clicca per Ingrandire I Carabinieri hanno sequestrato 5mila 361 reperti archeologici, molti dei quali provenienti dalla provincia dauna. “Il più grande ritrovamento di reperti archeologici di sempre” ha detto il ministro nella conferenza stampa raccontando il recupero dei pezzi (anfore, crateri, stele daunie, ceramiche, piccoli bronzi, statuine, terrecotte, oreficerie, affreschi, corazze) per un valore ipotizzato fra 40 e 50 milioni di euro. Una notizia di tale portata non è passata inosservata a Palazzo San Domenico e il sindaco ha immediatamente stabilito contatti col ministro dei Beni culturali perché “ho il convincimento - ha scritto - che molti di questi vasi e anfore possano provenire anche da Manfredonia”.

La vicenda inizia il 2001 quando Gianfranco Becchina, colui al quale è stato sequestrato l’ingente bottino, fu fermato all’aeroporto di Linate. Partì così una rogatoria internazionale essendo interessati il negozio e cinque magazzini del “re degli scavi del sud e delle isole”, come è stato definito, situati in Svizzera. I reperti sono stati mostrati alle terme romane di Diocleziano e, come dice Franceschini, “abbiamo intenzione di riportarli nei loro luoghi di origine, le regioni del centro e del sud Italia: Lazio, Basilicata, Puglia e Sardegna”.

“La mia Amministrazione, come è noto al suo Ministero - si legge ancora nella missiva di Riccardi, - il 10 settembre scorso ha inaugurato una mostra permanente di 76 reperti della collezione Rizzon, acquistati dalla provincia di Vicenza, che hanno avuto quasi la stessa storia e, da quanto riportato nelle foto sui giornali e conoscendo le vicende dell’antica Siponto di cui Manfredonia è l’erede diretta, sembrano della stessa fattura”. La valorizzazione dei beni archeologici consente di ricostruire l’identità cittadina e restituirle le proprie radici. Un proposito che rientra in un panorama più ampio finalizzato alla rinascita della cultura.

“Non dobbiamo inventarci nulla - aveva detto il sindaco presentando il ritorno a Manfredonia della collezione, - perché il nostro patrimonio culturale è immenso e aspetta solo di essere valorizzato”. Riccardi, rivolgendosi al ministro, avendo questi dichiarato la volontà di restituire i reperti alle regioni di provenienza, chiede “di fare arrivare a Manfredonia tutti quelli che provengono da questo territorio e contribuiranno ad arricchire il nostro patrimonio archeologico per la valorizzazione delle nostre radici”.

Matteo Fidanza


  Ufficio Stampa e Comunicazione Città di Manfredonia

 

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