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15/01/2015

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QUANDO IL CIBO DIVENTA UNA TRAPPOLA

Clicca per Ingrandire La Bulimia Nervosa (BN) è un grave disturbo del comportamento alimentare che insorge solitamente in modo graduale nella tarda adolescenza (16-20 anni) o nella prima età adulta, interessando soprattutto il sesso femminile. La Bulimia si manifesta principalmente con:
• abbuffate ricorrenti caratterizzate dall’ingestione di grandi quantità di cibo e dalla sensazione di perdere il controllo durante l’episodio;
• ricorrenti e inappropriate condotte compensatorie per prevenire l’aumento di peso, quali vomito autoindotto, abuso di lassativi e diuretici, digiuno o esercizio fisico eccessivo.

Si distinguono due sottotipi:
1. ‘con’ condotte di eliminazione, se sono presenti regolarmente vomito autoindotto o uso inappropriato di lassativi e diuretici;
2. ‘senza’ condotte di eliminazione, se sono utilizzati regolarmente altri comportamenti compensatori inappropriati, quali digiuno o esercizio fisico eccessivo (e non regolarmente vomito autoindotto o uso inappropriato di lassativi e diuretici).

La bulimia nervosa si distingue dall’anoressia nervosa per il mantenimento di un peso corporeo entro limiti più vicini a quelli fisiologici, in quanto il paziente bulimico, per evitare l’aumento di peso, dopo il manifestarsi delle abbuffate mette in atto comportamenti compensatori (si auto-induce il vomito, abusa di lassativi e diuretici, digiuna e pratica un eccessivo esercizio fisico). La caratteristica principale della BN, come si è potuto evincere, è la presenza di abbuffate. Queste avvengono in solitudine, segretamente, in qualsiasi momento, e hanno solitamente durata inferiore alle due ore.

La frequenza con cui si verificano è variabile, ma si presume la presenza di almeno un episodio quotidiano. Gli alimenti preferibilmente consumati sono cibi ipercalorici, incompatibili proprio con la dieta che il soggetto vorrebbe seguire. Nonostante queste abbuffate possano essere programmate in anticipo, sono inizialmente vissute con senso di estraniamento, come se i soggetti fossero posseduti da un’altra personalità, tanto che riferiscono di mangiare, per lo più senza raggiungere un senso di sazietà, bensì di malessere addominale. Le abbuffate non solo condizionano l’intero programma delle giornate ma, nei casi più estremi, possono modificare sostanzialmente l’intera vita della persona.

Quale trattamento psicoterapeutico si consiglia? La psicoterapia cognitivo-comportamentale è un trattamento di provata efficacia nella bulimia nervosa. Obiettivo principale del trattamento è innanzitutto normalizzare il comportamento alimentare. I pazienti devono riacquistare accettabili attitudini nei riguardi del cibo e modificare la convinzione che il peso costituisca l’unico o il principale fattore in base al quale valutare il proprio valore personale.

Salvatore Panza


NB. Se avete quesiti da porre all’estensore dell’articolo, psicologo di professione, postate un commento o, se preferite una comunicazione privata, inoltratelo direttamente alla sua casella di posta elettronica: salvatore_panza@virgilio.it (per altre informazioni visitate il sito: www.salvatorepanza.it oppure telefonate al 340.23.51.130).



 Redazione (foto ipsico.it)

 

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