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05/01/2015

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PRO E CONTRO DELLE NUOVE TECNOLOGIE

Clicca per Ingrandire Il cervello delle persone che utilizzano smartphone e tablet viene quotidianamente modificato in particolare dall'uso dal rapido e frequente movimento delle dita sullo schermo. Questo è il risultato di un nuovo studio dell'Istituto di neuroinformatica dell'Università e del Politecnico federale di Zurigo che hanno indagato l'impatto che la destrezza delle dita degli utenti di touchscreen ha sul cervello. Secondo lo studio, ogni regione del corpo ha una corrispondenza con una zona della corteccia sensomotoria. Nel caso di violinisti, per esempio, l'area che rappresenta le dita che guidano lo strumento è maggiore rispetto ad altre persone.

I ricercatori hanno studiato l'attività cerebrale corticale innescata da movimenti delle dita in 37 persone (26 utenti di smartphone touchscreen e 11 di cellulari tradizionali). Tramite elettroencefalografia hanno registrato i movimenti di pollice, indice e medio, rivelando che la rappresentazione corticale differiva notevolmente fra i due gruppi. “La tecnologia digitale che usiamo quotidianamente - spiega uno degli autori, Arko Ghosh - plasma l'elaborazione sensoriale del cervello in misura sorprendente”. I ricercatori hanno ad esempio rilevato che l'attività corticale dipende dalla frequenza di utilizzo dello smartphone: più era stato usato nei precedenti dieci giorni, maggiore era il segnale nel cervello, in particolare nella zona corrispondente al pollice.

Non è risultato rilevante per quanto tempo gli utenti di smartphone avessero posseduto e fatto uso del dispositivo. “Ovviamente - rileva il presidente dello “Sportello dei Diritti”, Giovanni D'Agata, - occorrerebbe una seria e decisiva ricerca completamente indipendente per stabilire con certezza oggettiva i rischi connessi all'uso di smartphone e tablet. In ogni caso - conclude, - Unione Europea e singoli Stati componenti dovrebbero lanciare campagne di sensibilizzazione su vasta scala sui rischi dell'uso intensivo di tali apparecchi se vogliono evitare un enorme disastro per la salute, come accade per tabacco o amianto”.


 Redazione (foto guidone.it)

 

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