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05/12/2014

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QUANDO LA GUERRA SI FA COI COMUNICATI

Clicca per Ingrandire La monezza e il servizio di igiene pubblica tiene ancora banco a Vico del Gargano, in uno stanco ping pong senza fine, arrivato alla vigilia del Natale, che sta preoccupando in modo particolare tutti quei soggetti del terziario che vivono, anche, sull'immagine del borgo vichese. I fatti sono noti. E' da tempo che fra Comune e Teknoservice è guerra di reciproche accuse sullo stato di degrado e igiene pubblica di volta in volta palleggiato fra l'inerzia e inadempienze del primo e violazioni contrattuali attribuite alla scarsa applicazione, ed erogazione, di servizi da parte del secondo.

Il bollettino di questa guerra trova l'ultima lettura nella comunicazione della società di Piossasco inviata in data 20 novembre a sindaco, procuratore della Repubblica di Foggia, Autorità Nazionale Anticorruzione, avente per oggetto “Servizi d'igiene urbana nel Comune di Vico del Gargano. Diffida a adempiere ex art. 1454 c.c. Risoluzione ope legis”. Nella comunicazione la Teknoservice ricorda che il contratto d'appalto comprende la realizzazione di un Centro Comunale di Raccolta rifiuti riciclabili, a carico della Ditta, ubicato nell'area comunale sita in località Mannarelle.

E prosegue: “La società Teknoservice s.r.l. ha da tempo ultimato l'attività di progettazione necessaria alla realizzazione di tale ‘ecocentro’, ma ciò nonostante non è stato possibile procedere alla materiale costruzione a causa della mancanza delle necessarie attività comunali prescritte al fine di mettere l'area in questione effettivamente a disposizione della scrivente società; in data 17 giugno 2013 il sindaco del Comune di Vico del Gargano emanava l'ordinanza contingibile e urgente n. 57 con la quale autorizzava la scrivente società a gestire l'attività di Ecocentro in area sita in località Fontanelle, presa in locazione come sede logistica, nelle more della costruzione del sito comunale Mannarelle. In data 22 settembre 2014 la Guardia di Finanza di Vieste, insieme all'Arpa Regionale Puglia, sottoponeva a sequestro preventivo la succitata area, contestando alla scrivente società la mancanza di autorizzazione per la gestione dei rifiuti, dovuta al venire meno della validità dell'ordinanza sindacale n. 57 del 2013”.

A stretto giro risponde l'Amministrazione comunale, attraverso l'assessore al Contenzioso Raffaele Sciscio, che affronta le due minacce più eclatanti della Teknoservice: “E' appena il caso di ricordare che il licenziamento dei dipendenti è un atto dovuto e previsto nello stesso contratto d'appalto. Ma questo non significa che i dipendenti dal 15 dicembre saranno senza stipendio, assolutamente. Significa che passeranno con altro contratto alle dipendenze della nuova società che gestirà il servizio di raccolta rifiuti in sostituzione di quella uscente, senza soluzione di continuità e interruzione di sorta. In secondo luogo dubito che la Teknoservice possa abbandonare il servizio di raccolta rifiuti a far data dal 15 dicembre, a meno che il legale rappresentante non voglia essere denunciato per interruzione di servizio pubblico essenziale, come previsto dall'art. 8 del medesimo contratto. Tale evidenza potrà verificarsi solo quando la pubblica amministrazione sarà in grado di sostituirla con un'altra ditta”.

Poi continua: “... la Teknoservice è arrivata seconda in questa decisione, avendo l'Amministrazione già assunto la determinazione di risolvere il contratto per inadempimento della ditta, con contestuale richiesta di risarcimento dei danni, su indicazione anche dell'assessore Silvio Matano, delegato all'Ambiente, con atto deliberativo di giunta comunale del febbraio 2014”. Riferendosi poi alla mancata realizzazione del Centro Raccolta Sciscio spiega: “Il contratto d'appalto e il capitolato speciale d'appalto non prevedono alcun obbligo a carico dell'ente comunale per la realizzazione della sede logistica; al contrario, l'art. 28 del Csa stabilisce a carico dell'impresa appaltatrice” l'obbligo di dotarsi di idonea sede logistica localizzata all'interno del territorio comunale, possibilmente all'interno del centro di raccolta. Con delibera del 2 marzo 2012 viene individuata sia l'area da adibire a CCR, sia l'effettiva messa a disposizione della medesima”.

E aggiunge: “Il sequestro operato dalla GdF è stato causato dal mancato rispetto di tutte le norme igienico-sanitarie e ambientali posto in essere dalla ditta. Nessuna ordinanza sindacale potrà mai essere emanata a sostegno di un comportamento tanto illecito da essere sanzionato con un sequestro giudiziario”. Quindi termina con: “In definitiva se dovessimo cercare le inadempienze del contratto d'appalto in cui è incorsa la Teknoservice faremmo prima a ricercare le inadempienze, di gran lunga inferiori se non inesistenti. Ma di questo ne risponderà alla magistratura competente avendo l'Amministrazione comunale dato mandato a un legale per agire in danno della stessa. E' proprio il caso di dire al danno si vorrebbe aggiungere la beffa”.

Bisogna vedere ora quali effetti concreti produrrà la ventilata cessazione del servizio comunicata dalla Teknoservice: “Laddove persista la situazione sopra rappresentata la Teknoservice si vedrà costretta a sospendere l'esecuzione del servizio di igiene urbana a far data dal 16/12/2014 e a richiedere successivamente il risarcimento di tutti i danni patiti a causa dell'inadempimento comunale perpetrato”. Sullo sfondo di questa guerra di comunicati resta la preoccupata attesa dell'intera comunità vichese nel vivere una situazione igienica al limite della sopportazione che tarda nel riportare uno dei “Borghi più belli d'Italia” alla decenza.

Michele Angelicchio

 Redazione

 

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