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03/12/2014

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UN ANGELO SPECIALE NEL PRESEPE

Clicca per Ingrandire Anche quest’anno nella Parrocchia Chiesa Madre San Nicola Di Mira l’artista Rocco Michele Panella (foto 1 sotto; ndr) ha realizzato un bellissimo Presepe Artistico. La costruzione è stata eseguita esclusivamente lavorando il legno d’ulivo, creando in ogni pezzo paesaggi differenti. Tutti i componenti del Presepe sono stati realizzati a mano (mattoni, tegole e altri oggetti in miniatura). Nei giorni scorsi, causa le piogge insistenti, abbiamo vissuto momenti di grande paura. Nonostante la crisi abbia già violentemente colpito tutte le attività economiche e produttive locali si pensava almeno di poter tirare un sospiro. Invece, ancora una volta il Promontorio è stato travolto da un evento certamente da considerare come calamità naturale. Le violenti piogge abbattutesi e le valanghe di fango hanno messo in ginocchio anche il nostro Gargano.

Ma proprio perché ci si vuole stringere nel dolore di chi ha visto travolti e spazzati via i propri cari, distrutte le proprie case e infrante le speranze, è stato messo nel Presepe, novità di quest’anno, l’Angelo Protettore (foto 2), con l’augurio che Dio e i suoi Angeli possano preservare tutti da ulteriori calamità. Il Presepe è infatti “dedicato alle vittime del maltempo sul Gargano”. Se si pensa alle origini del presepe, il primo pensiero va a quella lontana notte del 1223 in cui San Francesco d'Assisi volle rappresentare in una piccola chiesetta di Greccio la nascita di Gesù Bambino, riproponendo ai fedeli, riuniti per ascoltare la sua parola, la scena della grotta di Betlemme. Fu il primo presepe vivente e la tradizione si è ripetuta nei secoli arrivando fino ai giorni nostri: numerosissime sono infatti in Italia e nel mondo le rievocazioni della Notte Santa.

La raffigurazione della Natività ha però origini ben più antiche. Infatti, i primi cristiani usavano dipingere o scolpire le scene della nascita di Cristo nei loro punti d’incontro (le Catacombe romane). Poi, quando il Cristianesimo poté essere professato fuori dalla clandestinità, tale usanza continuò e scene con Giuseppe, Maria e il Bambino andarono ad arricchire le pareti delle prime chiese. Si trattava di affreschi, rilievi e graffiti. Per vedere le prime statue dobbiamo attendere la fine del 1200 e per lungo tempo ancora tale tradizione è rimasta prerogativa delle chiese e delle comunità religiose. Fino a quando bisogna attendere perché le statue vengano prodotte in scale più piccole e conoscano la propria diffusione in tutte le case?

Fino al 1700. E’ Napoli (allora facente parte dei domini borbonici e al centro di fitti scambi commerciali con Spagna e resto d'Europa) a essere considerata la culla della diffusione dell'attuale presepio. Il tradizionale presepe napoletano era ed è costituito da statuine con un'anima in ferro imbottita, la loro testa è in terracotta e i vestiti sono in stoffa. Prendendo spunto e ispirazione da qui, dunque, ogni popolo e ogni artista hanno utilizzato i materiali più disparati, più congeniali o più facilmente reperibili. Basti pensare che nella stessa Italia incontriamo tante tipologie di presepe: dal napoletano alla cartapesta leccese, dalla terracotta in altre zone della Puglia alla cartapesta e al gesso della Toscana, al legno del Trentino, solo per citarne alcune.

Per non parlare poi dell'ambientazione che solitamente rispecchia il territorio e la cultura di chi li realizza, o meglio un mix fra questo e quanto si legge nei Vangeli, soprattutto nei cosiddetti vangeli apocrifi. Per intuire l'importanza di ambientazione e scenografia, basti guardare in ogni casa, in ogni presepe, la trasformazione che ha interessato la rappresentazione della nascita del Bambin Gesù. La Natività risulta ormai sommersa da una serie infinita di personaggi e figure: pastori, zampognari, commercianti e venditrici, viandanti. La cosa che rende affascinante e bello il Presepe Artistico di quest’anno è la presenza della Chiesa Madre San Nicola in miniatura, costruita con cura e grande attenzione anche nei piccoli dettagli.

Maddalena Saccia

 Comunicato

 

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