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24/07/2014

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LA CROCE DEL SUD

Clicca per Ingrandire “Agrumeto Garganico” (olio su tela, m 3,50 x 2,00 h) si relaziona completamente al territorio del Gargano, non solo per il paesaggio marino, ma soprattutto per l’interpretazione pittorica del suo più importante commercio dei secoli scorsi, quello degli agrumi che, partendo dal porticciolo di Rodi, arrivavano in tutta Europa sui ‘trabaccoli’, come narrato da Sergio D’Amaro in “Romanzo meridionale”. Ancora oggi questo commercio è fiorente e stimato, vista l’attribuzione del marchio igp al Consorzio Agrumario, che porta avanti la secolare tradizione.

Il dipinto consta di ben cinquanta figure stilizzate, lungo e paziente lavoro dell’artista. Nella storia dell’arte il soggetto del giardino è presente come sfondo nella famosissima “Primavera” di Botticelli, trattato mitologicamente, mentre qui vi è la realtà della raccolta degli agrumi affidata alle giovani donne raccoglitrici. L’unica licenza figurativa è nello studio dei corpi luminosi per il riverbero del tramonto. La formula della ‘vitamina C’ interseca il dipinto in varie zone, anche nei corpi. La separazione dei sessi è sottolineata dalla disposizione in alto dei garzoni che si confondono volutamente con le foglie degli alberi, ricordandoci gli spiriti verdi arborei.

Al centro la figura del caporale, con coppola in testa e una sedia fatta di agrumi, a simboleggiare la regola oscura del lavoro femminile dell’epoca, durissimo al punto che nessuna delle figure femminili sorride. Il riferimento alle regole oscure che ancora dominano la raccolta dei frutti ai giorni nostri è una cassetta di pomodori che appare nel dipinto davanti a una donna africana. Il motivo della cassetta per la raccolta dei frutti è resa tramite figurazione assonometrica capace di creare un reticolo virtuale dell’ingabbiamento delle figure tristi delle raccoglitrici.

Le altre opere di Lidia Croce dedicate al Gargano sono il “Diomede” bronzeo di Peschici, il dipinto di grandi dimensioni “Via Sacra Langobardorum” (Via Francigena del Sud) per la Chiesa di San Michele Arcangelo in Monte Sant’Angelo (m 5 di lunghezza), la tela “Il Risveglio di Kàlena” nel Palazzo di città di Peschici, cento studi grafici per un Arcangelo bronzeo.

Maria Maggiano


Per approfondimenti sulle opere visitare il sito dell’artista www.lidiacroce.com

 Redazione

 

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