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27/06/2014

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LA “CROCE DEL SUD” NEL SOLE DELL’HOTEL… DOVRÀ ASPETTARE

Clicca per Ingrandire “Agrumeto Garganico” (olio su tela, 3,50x2,00 previsto in mostra all’Hotel Sole di San Menaio per l’organizzazione di Raffaele D’Amato e poi rientrato per l’inadeguatezza della parete disponibile) si relaziona completamente al territorio della cittadina garganica, non solo per il paesaggio marino che evidenzia il mare fra San Menaio e Rodi, ma soprattutto per l’interpretazione pittorica del suo più importante commercio dei secoli scorsi, quello degli agrumi che, partendo dal porticciolo di Rodi, arrivavano in tutta Europa sui ‘trabaccoli’, come narrato da Sergio D’Amaro in “Romanzo meridionale”. Ancora oggi questo commercio è fiorente e stimato, vista l’attribuzione del marchio Igp all’Azienda Ricucci, che porta avanti la secolare tradizione di famiglia.

Il dipinto (foto del titolo, part.; ndr) consta di ben 50 figure stilizzate, lungo e paziente lavoro dell’artista. Nella storia dell’arte il soggetto del giardino è presente come sfondo nella famosissima “Primavera” di Botticelli, trattato mitologicamente, mentre qui vi è la realtà della raccolta degli agrumi affidata alle giovani donne raccoglitrici. L’unica licenza figurativa è nello studio dei corpi luminosi per il riverbero del tramonto. La formula chimica della vitamina C interseca il dipinto in varie zone, anche nei corpi. La separazione dei sessi è sottolineata dalla disposizione in alto dei garzoni, che si confondono volutamente con le foglie degli alberi ricordandoci gli spiriti verdi arborei.

Al centro la figura del caporale, con coppola in testa e una sedia fatta di agrumi, a simboleggiare la regola oscura del lavoro femminile dell’epoca, durissimo al punto che nessuna delle figure femminili sorride. Il riferimento alle regole oscure che ancora dominano la raccolta dei frutti ai giorni nostri è una cassetta di pomodori che appare nel dipinto davanti a una donna africana. Le altre opere di Lidia Croce dedicate al Gargano sono il “Diomede” bronzeo di Peschici, il dipinto di grandi dimensioni “Via Sacra Langobardorum” (Via Francigena del Sud) per la Chiesa di San Michele Arcangelo in Monte Sant’Angelo (m 5 di l), la tela “Il Risveglio di Kàlena” nel Palazzo di Città di Peschici, 100 studi grafici per un Arcangelo bronzeo.

Lidia Croce ha ricevuto l’attenzione di critici d’arte dello spessore di Piergiacomo Petrioli di Siena, Simongini e Costantini di Roma, Filippo Fiorentino, Giuseppe Cassieri e Giorgio Salvatori per il Gargano, tanto per citare i più noti. Attualmente si sono interessati alle sue opere Teresa Maria Rauzino e Piero Giannini. Per approfondimenti sulle opere visitare il sito dell’artista: www.lidiacroce.com

Maria Maggiano

 Redazione

 

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