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25/06/2014

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VIOLENZA SULLE DONNE: È LEGGE

Clicca per Ingrandire “È il punto di arrivo di un impegnativo e complesso percorso di lavoro avviatosi nell’aprile del 2013, condiviso e concertato con territori, uomini e donne di Puglia”. Commenta così l’assessore regionale a Welfare e Salute, Elena Gentile, l’approvazione all’unanimità della legge “Norme per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere, il sostegno alle vittime, la promozione della libertà e dell’autodeterminazione delle donne” avvenuta nella seduta del 24 giugno del Consiglio regionale.

“Un percorso iniziato nove anni fa - ha continuato commossa la Gentile, - denso di produzione normativa, proprio con la legge cosiddetta Gentile, quella di riforma del welfare, la legge n.19/2006, che termina significativamente con questa legge. Un percorso che mi auguro abbia contribuito, assieme alla definizione delle regole, a segnare nella comunità pugliese, un vero cambiamento culturale. Ho nella mente le parole di una grande donna, Simone De Beauvoir, ‘Non si nasce donne: si diventa’, parole che hanno ispirato gran parte della mia azione politica e del mio impegno per le cittadine e i cittadini della Puglia. Ora lo continuerò da un’altra prospettiva, quella europea, certa di poter contare sull’affetto e l’operosità di tutte e di tutti i pugliesi.

“La nostra legge - ha continuato - vuole consolidare e rafforzare la rete dei servizi territoriali e l’impegno dell’Amministrazione regionale in materia di prevenzione e contrasto del fenomeno della violenza di genere. Abbiamo voluto questa legge per consolidare e potenziare la rete dei servizi territoriali che spesso hanno assicurato interventi urgenti e indifferibili contando esclusivamente sull’impegno volontario delle operatrici dei centri Antiviolenza”.

Il testo di legge si compone di venti articoli che, nella prima parte declinano principi, definizioni, finalità e obiettivi, nella seconda il sistema delle responsabilità sia regionali sia delle autonomie locali, nella terza e ultima struttura il sistema di governance. All’interno del sistema di governance è prevista una Task force permanente che ha il compito di predisporre strumenti operativi e integrati per l’attuazione della norma. Ruolo cardine viene affidato al corretto e costante monitoraggio del fenomeno, con una sezione dedicata dell’Osservatorio Regionale delle Politiche Sociali, nonché al lavoro di prevenzione da realizzare in collaborazione con le Istituzioni scolastiche e col supporto degli Operatori della Comunicazione. Il testo di legge interviene anche sotto il profilo della formazione e della sensibilizzazione, fissando una serie di principi che, assieme alla campagna di comunicazione avviata nel mese di settembre 2013, mirano a rafforzare la cultura del rispetto, dell’educazione all’affettività e la decostruzione degli stereotipi di genere.

“È un impegno forte - sottolinea l’assessore - quello assunto dalla Regione. Sul fronte della comunicazione abbiamo previsto la sottoscrizione di appositi protocolli con gli operatori della comunicazione volti all’utilizzo corretto e non strumentale del corpo delle donne, di linguaggi orientati al parlare civile, perché questa battaglia si vince principalmente sul piano del cambiamento culturale, sul mutamento degli stereotipi. Abbiamo anche previsto la facoltà dell’Amministrazione regionale di costituirsi parte civile nei procedimenti penali per violenza, con l’impegno di devolvere l’eventuale risarcimento del danno alle vittime degli atti di violenza”.

Molte le novità contenute nel testo di legge. “Assistenza economica e alloggiativa - spiega Elena Gentile, - inserimento lavorativo, creazione di un fondo per il sostegno, anche economico, delle vittime. Sono questi i problemi che occorre in primis affrontare quando ci si trova dinanzi a una situazione di violenza”. Infatti, l’assistenza alloggiativa è indispensabile quando si rende necessario l’allontanamento della donna, sola o con figli minori, dall’abitazione familiare, mentre l’assistenza economica diventa necessaria fintanto non si provveda a strutturare un percorso di inserimento o reinserimento socio lavorativo.

“Abbiamo anche previsto - prosegue l’assessore - percorsi privilegiati di accesso per le vittime di violenza negli ospedali e nelle Asl che saranno dotati di personale competente e adeguatamente formato”. Insomma, un testo che affronta a 360 gradi il problema, finanziato con 900mila euro, cifra che, nel panorama delle leggi già approvate da altre regioni italiane in materia di contrasto alla violenza di genere, rappresenta uno degli stanziamenti più significativi. Tra il 2011 e il 2014 sono sette le Regioni italiane che approvano una propria Legge sul contrasto alla violenza di genere: Veneto, Campania, Lombardia, Sicilia, Lazio, Valle d'Aosta e Sardegna.


NB. In PERIODICI di Città Gargano la Scheda Tecnica della Legge


  Ufficio Programmazione Sociale Assessorato Welfare

 

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