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29/05/2014

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LE CRIPTE LONGOBARDE

Clicca per Ingrandire Prosegue la Settimana della Cultura Unesco a Monte Sant’Angelo. Giovedì 29, venerdì 30 e sabato 31 maggio, alle 17, si terranno le visite guidate al Museo Lapidario (Cripte Longobarde) del Santuario di San Michele Arcangelo. Necessaria la prenotazione (info. 348.71.96.465). Posti disponibili: 50 per ciascuna delle tre visite. Le visite sono promosse in collaborazione con: Padri Micheliti, Ecogargano, Proloco. Venerdì 30, presentazione della pubblicazione “I Longobardi”. Sabato 31, inaugurazione della mostra “Trame Longobarde” e concerto del duo Mangalavite-Albelo (ingresso gratuito).

Il progetto è promosso da Assessorati Beni-Attività culturali e Turismo di Monte Sant’Angelo, Associazione Italia Langobardorum, col contributo dell’Assessorato a Mediterraneo, Cultura e Turismo della Regione Puglia e dall’Ente Parco Nazionale del Gargano. Collaborazione di Club Unesco Foggia, Padri Micheliti, Airs (Associazione Internazionale per le ricerche sui santuari), cooperativa Ecogargano, Proloco e Pugliapromozione.


LA SCHEDA (il Museo Lapidario) = Le “Cripte” (foto del titolo, l’ingresso; ndr) sono composte da due ambienti le cui strutture dovettero realizzarsi in due fasi immediatamente successive l’una all’altra. Alcune iscrizioni murarie hanno reso possibile datare le costruzioni tra la fine del 7° e l’inizio dell’ 8° secolo. Lunghe circa 60 metri, si sviluppano fin sotto il pavimento della Basilica. L’ambiente raggiunge il possente muro di sostegno sul quale, nella parte superiore, sono poggiate le famose Porte di bronzo. Questa prima parte appare come una galleria porticata coperta da volte a botte.

Qui sono esposte diverse sculture provenienti dagli scavi del santuario, dall’ex chiesa di San Pietro e dalle rovine dell’abbazia benedettina di Santa Maria di Pulsano. Tra queste: lo stemma della Città di Monte Sant’Angelo dell’anno 1401, una statua di San Michele della prima metà del secolo 14°, una statua del Redentore del secolo 15°, una Madonna con Bambino del secolo 15°, una croce funeraria del secolo 6°, un angelo con vessillo (10°-11° secolo), un Cristo orante del secolo 11°-12° e dello stesso periodo una Madonna acefala, un lavabo decorato con scene bibliche, frammenti di ambone fra i quali un’aquila con leggìo della bottega di Acceptus del secolo 11°.

Passando attraverso l’apertura scavata nel muro di sostegno delle porte di bronzo si passa nell’altro ambiente di epoca longobarda, diviso in due ampie navate. La copertura doveva essere costituita da una volta a botte sostenuta da arconi trasversali. Le navate erano occupate da due scale: quella a destra, ad andamento curvilineo, è conservata integralmente nel suo percorso; quella di sinistra, ad andamento rettilineo, è andata distrutta. Le due scale terminavano su una piccola platea, delimitata a est da un’abside con altare a blocco in conci squadrati. Alla sinistra dell’altare è stato ritrovato, protetto da lastre di pietra, un affresco chiamato ‘Custos Ecclesiae’, attribuito al secolo 10°, oggi esposto nella Sala Convegni. Questi ambienti furono chiusi definitivamente verso gli anni 1270-1275 quando gli Angioini, con le nuove costruzioni, diedero al Santuario l’assetto attuale, sacrificando le precedenti opere.

 Ufficio Stampa

 

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