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30/06/2008

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“Mal comune… mezzo gaudio”

Clicca per Ingrandire E’ comune pensiero, in quel di Peschici, che le belle iniziative siano destinate a finire in breve tempo. Così non è stato, per la verità, riguardo alle Confraternite, rivitalizzate anni fa dall’avv. Nicolino Apruzzese, o per il complesso della banda musicale “Collotorto” (anche se negli ultimi tempi sta ridimensionando il proprio organico per motivi che approfondiremo in seguito). Comunque, mal comune mezzo gaudio, si dice dalle nostre parti, in quanto sul sito ildiariomontanaro.it leggiamo che “a Montesantangelo non si corre più”.

Non per “consolarci”, ma per stigmatizzare interamente un andazzo che, senza scendere in indagini psicosociologiche, deve far parte del nostro dna - con l’augurio che l’innesto di qualche gene più “efficiente” rimetta le cose a posto - vi riportiamo l’intervista fatta da Valentina Scirpoli ai dirigenti del Gruppo Podistico Monte Sant’Angelo, Raffaele Rinaldi e Matteo Scirpoli.

GIORNALISTA - Come e quando nasce quest’avventura?

DIRIGENTI - Nasce nel 1988. Inizialmente eravamo iscritti alla Polisportiva Olimpia. Grazie ad alcune gare organizzate nel tratto Pulsano-Monte Sant’Angelo, abbiamo cominciato a praticare questo sport e pochi anni dopo, nel 1990, abbiamo deciso di fondare il Gruppo Podistico con la prima affiliazione alla FIDAL anche se prima di arrivare a questo nome ne abbiamo cambiati diversi (da Atletica Monte Sant’Angelo a Dopolavoro Enikem). Nei primi anni a correre a livello professionistico eravamo circa 25 atleti.

G. - Quali sono le tappe e i riconoscimenti che hanno caratterizzato questo gruppo?

D. - Per anni abbiamo partecipato a importanti maratone in tutta Italia, ad esempio Venezia, Mugello, per una decina d’anni quella di Roma, Chieti, Bari, la Napoli-Pompei, il giro dell’Etna e tante altre. Addirittura nella maratona di Roma del 1992 ci siamo classificati secondi come società dopo i keniani. Inoltre a livello regionale eravamo molto conosciuti grazie ai nostri ottimi piazzamenti. Fino a quattro anni fa facevamo in media 30 gare all’anno, correvamo quasi tutte le domeniche.

G. - Avete mai ricevuto riconoscimenti dal Comune per il successo ottenuto in tutta Italia e soprattutto nel Gargano, portando in alto il nome di Monte Sant’Angelo?

D. - No, da parte del Comune non ci è mai stato dato alcun riconoscimento. L’unico contributo ci è arrivato nel 2004, con l’assessore Ferosi, in quanto eravamo affiliati al Coni. Ci è stato inoltre promesso molte volte, dai vari assessori che si sono susseguiti, di costruire un circuito nei pressi dell’ex campo-fiera, in cui chiunque poteva cimentarsi a correre o allenarsi.

G. - Come mai oggi non si sente più parlare del Gruppo Podistico?

D. - Perché le istituzioni non credono in questo sport e quindi non contribuiscono né a livello logistico né economico alla realizzazione di gare podistiche e tanto meno alla crescita del Gruppo. Qualche anno fa noi coordinatori pensammo che fosse anche un po’ colpa nostra, così cambiammo anche amministrazione, mettemmo i giovani in presidenza, ma addirittura quell’anno il gruppo si sciolse e decidemmo di tornare a ricompattarlo.

G . -Cosa vi rimane di quest’esperienza?

D. - L’esperienza, un po’ per tutti noi, nonostante non ci sia più il gruppo, continua. Infatti molti di noi stanno continuando per la loro strada, spinti dalla passione per questo sport, e dall’esperienza. Un esempio di cui andiamo molto fieri è Matteo Notarangelo. Un nostro atleta che continua a correre riuscendo a ottenere numerosi riconoscimenti anche a livello nazionale. Attualmente è iscritto a un’associazione di Pescara e si allena con un campione nazionale dell’Arma dei Carabinieri, Matteo Palumbo.

G. - Se vi venisse chiesta una collaborazione da parte dell’Amministrazione per rispolverare questo sport che coinvolgeva donne e uomini di tutte le età, riscuotendo molto successo e pubblicizzando la nostra città, quale sarebbe la vostra risposta?

D. - Siamo sempre stati disponibili e continuiamo a esserlo. Anzi, ci farebbe molto piacere, qualora ci fossero le condizioni necessarie, ricevere una proposta del genere. Anche perché ci sono molti elementi, qui a Monte Sant’Angelo - e citiamo nuovamente Matteo Notarangelo, il quale nonostante il successo che sta riscuotendo non ha ricevuto ancora nessun riconoscimento a livello comunale - che potrebbero far arrivare in alto la nostra città in questo sport, praticato da molti anche se non a livello professionale.

(Scusateci, ma ci viene da dire: … e questo è il ringraziamento! ndr)

 Redazione col supporto di ildiariomontanaro.it

 

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