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18/05/2014

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MA CHE ARANCE MANGIAMO?

Clicca per Ingrandire Dal mese di ottobre, le arance che abbiamo trovato in vendita, e troveremo fino a giugno, sono di produzione italiana, anche se possono arrivare da Spagna e Grecia, mentre negli altri mesi dell’anno arrivano dal Sud del mondo. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare molte arance non sono di colore arancio. A causa delle condizioni climatiche del Paese di produzione, possono infatti avere tonalità dal giallo al verde. Ma visto che il consumatore desidera un ben determinato colore, i frutti vengono trattati chimicamente. In questo caso la maturazione della frutta viene artificialmente accelerata con l'utilizzo di alcune sostanze chimiche.

Uno degli acceleranti di maturazione più diffuso è l'etilene, un gas che si diffonde nei tessuti dei frutti e può risultare più efficace di ‘auxine’, ‘giberelline’ e ‘acido abscissico’. Per ottenere la maturazione accelerata la frutta viene conservata in camere a elevata presenza di etilene che ne causa aumento della respirazione e idrolisi della cellulosa. Il processo è necessario solo per i frutti climaterici. L'Ue prescrive addirittura che un frutto troppo verde non possa essere venduto. La maggior parte delle arance di importazione, infatti, vengono raccolte ancora acerbe, poste in refrigeratori e trattate con etilene per farle maturare e colorare.

La buccia viene trattata con cera naturale o paraffina per aumentare la brillantezza e proteggerle. La maggior parte dei frutti appena raccolti è trattata con antifungini per prevenire il formarsi della muffa. Nei supermercati però si trovano solo arance rosse. Ciò è dovuto alle aspettative dei consumatori che hanno indotto i produttori a creare agrumi facili da sbucciare, privi di semi e con precise caratteristiche che ne attestino le virtù salutari. In particolare l'attenzione salutista ha rispolverato l'interesse per le arance rosse, cadute in disgrazia una ventina d'anni fa in favore delle bionde.

Il verde, in Italia, è considerato segnale di frutto non maturo. Per questo le arance verdi non si vendono, sebbene non via sia alcun nesso fra grado di maturazione e tonalità della buccia. Questo tipo di agrumi assume la colorazione considerata tipica soprattutto quando viene coltivato in regioni con clima temperato come Italia. Ma perfino nel nostro Paese il colore non è garantito, visto che le temperature possono scendere non a sufficienza, specialmente per quanto riguarda i raccolti precoci. Per questa ragione i frutti vengono trattati con etilene, processo che permette di ‘togliere il verde’ e applicato nell'Europa meridionale, quindi in Italia soprattutto all'inizio della stagione delle arance, vale a dire in autunno.

In quel periodo le notti sono ancora troppo calde e le bucce non si colorano completamente. Appena le ore notturne si fanno più fredde non è più necessario intervenire. Per il chimico alimentare tedesco Udo Pollmer il trattamento incide negativamente sulla qualità in quanto i frutti sono più insipidi e marciscono più rapidamente. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sarebbe meglio informare i consumatori. Quando in Europa arrivano le banane dal sud America o dall’Africa, sono completamente verdi. Basta un po’ di etilene soffiato nei locali di stoccaggio e diventano giallo brillante tutte contemporaneamente, pronte per essere vendute.

Analogamente i pomodori: da verdi a rossi in pochissimo tempo e tutti contemporaneamente. Magie dell’etilene. E un bel vantaggio per il venditore. Certo, con questo processo accelerato a comando, non potranno essere così ricchi di zucchero e aromi come quelli colti dalla pianta a maturazione completa. Poiché non è dimostrato scientificamente quali effetti a lungo termine abbia l'etilene chimico sulla salute e sull'ambiente, acquistate se potete frutta di stagione raccolta non troppo lontano da voi: è probabile che sia rimasta sulla pianta più a lungo, visto che non ha dovuto sopportare lunghi tragitti per arrivare al consumatore. Questo è uno dei casi in cui ha senso acquistare a “km 0” (foto del titolo, arance di Vico del Gargano… Maturano sull’albero; ndr).

 Redazione (foto Arcangelo Palumbo)

 

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  Commenti dei Lettori:

-- 18/05/2014 -- 20:09:39 -- vincenzo

Ahimè (o ahinoi?), la colpa mi pare più del consumatore che del commerciante! Il primo vuole la frutta di un colore (giallo) ed il venditore gliela dà. Il consumatore vuole l'arancia senza semi ed il commerciante (parliamo, però, del grossista, non del dettagliante - poverino!) gliela dà. Se, almeno i garganici, sapessero, i commercianti non venderebbero arance prima di marzo-aprile (forse maggio). Invece, non sanno ed acquistano ad occhi chiusi e senza ragionare! I produttori garganici non hanno saputo far altro che innestare i loro aranci a Navel e Washington, invece di puntare, per es., sulla duretta, indigena e pronta prima di Natale! Facciamoci un esame di coscienza e comportiamoci di conseguenza!Però, facciamo anche una buona campagna informativa: non guasterebbe!

 
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