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26/03/2014

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SPETTACOLARE…

Clicca per Ingrandire Dopo una giornata passata nella esplorazione di Valle Malpasso, in agro di Monte Sant’Angelo, ecco a caldo il commento appassionato di Vinicio Merla, presidente del Gruppo Speleologico Gargano, ancora pregno di adrenalina. “Il Gargano - afferma - non finirà mai di stupirmi. Siamo stati in un angolo remoto del nostro Promontorio dove abbiamo trovato alcune cavità artificiali scavate nella roccia, pregevoli e ricche di storia (foto del titolo; ndr). La mattina, alzati presto, ci siamo messi in macchina per dirigerci nella succitata zona. Arrivati e lasciate le macchine, zaini in spalla, ci siamo incamminati per un lungo e impervio sentiero.

“All’improvviso ci siamo trovati davanti, nascosto da una fitta boscaglia, un primo manufatto realizzato nella roccia che un tempo serviva per la raccolta delle acque piovane (foto 1 sotto), poi un’entrata nella parete della roccia che porta all’interno (foto 2). Vicino, al suo fianco, al di là di un fornello (foto 3) un’altra entrata, poi un altra, poi un’altra ancora e così via (foto 4). In taluni ambienti troviamo più stanze (foto 5). All’interno, sulle pareti e alla base del pavimento, la roccia è scalfita (foto 6), modellata per realizzare scaffali, agganci per attrezzi, mangiatoie, posatoi (foto 7), nelle stanze troviamo vari attrezzi (foto 8) utilizzati in “illo tempore” per i lavori della casa e dei terreni… finanche un ambiente per la molitura dell’olio! (foto 9-10)

“Stupefatti, ci chiediamo cos’è? Un villaggio rurale di un tempo non molto lontano? Un complesso di masseria articolato per vari utilizzi? Un complesso ipogeo eremitico? A eccezione di cavità artificiali utilizzate per l’estrazione di materiali vari, non ho mai visto sul Gargano cavità costruite dall’uomo con ambienti così estesi e articolati (chi scrive ha notevole conoscenza del territorio!).

“In questa avventura esplorativa, mentre mi inerpicavo a volte mi sembrava di essere in un film di Indiana Jones, quando il protagonista trovava nella foresta manufatti eccezionali di città antiche. In altri momenti mi veniva alla mente il Messico, la penisola dello Yucatan, quando si andava alla ricerca di ‘Cenotes’ nella fitta e impervia boscaglia. Insomma le emozioni non mancano, ci sono sempre, per chi ama la natura, l’esplorazione.

“Nella escursione, unitamente allo stupore per i manufatti, abbiamo trovato il disagio di raggiungere la meta, con boscaglie intricate, a volte pungenti, alberi che nascondono l’orientamento, la pioggia che ci ha colti nel tratto più impervio e con ancora tanta strada da fare per raggiungere le macchine; la roccia e il terreno viscido, scivoloso, la pendenza notevole e tanto sudore che si nasconde col bagnato proveniente oltre che dal temporale anche dalle foglie della boscaglia che per forza di cose andiamo a muovere nell’incedere. E solo direzione cardinale, perché nessuno sa cosa c’è lungo il percorso e cosa si deve attraversare e dove.

“Adrenalina pura! Avventura pura! Vita vissuta! Bagnati fradici come nelle grotte, ma appagati!”




 speleogroupgargano.xoom.it

 

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  Commenti dei Lettori:

-- 28/03/2014 -- 19:54:06 -- Paolo

SPLENDIDO!!! Appena scavi qui, trovi storia! Speriamo si riesca a tenere alla larga i devastatori alla Kalena!

 
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