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20/03/2014

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QUALE VIRUS SI ANNIDA IN KÀLENA?

Clicca per Ingrandire Nella lunga estenuante lotta all’arroganza di alcuni e all’indifferenza di altri, scende ancora una volta in campo l’arcivescovo di Lecce, Domenico Umberto D’Ambrosio, peschiciano doc già arcivescovo di Manfredonia, Vieste, San Giovanni Rotondo, che da sempre ha messo in atto ogni tentativo per risolvere l’ormai eterna vicenda, senza ottenere comunque risultato alcuno. Lo fa sottoscrivendo la petizione lanciata sui social network (http://chn.ge/1dpHLZe) e indirizzata stavolta al governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola, e comunicando la sua azione alla presidente del Centro Studi Martella con l’ennesimo accorato appello per salvare quelle “mura ormai in stato di abbandono”. Mura che ormai attendono solo il “colpo finale”, mentre la Madonna intestataria del tempio (foto 1 sotto), orante e implorante, si staglia a dispetto dei secoli e delle intemperie sulle pietre agonizzanti del cenobio-fortezza. Di seguito il testo.

“Teresa carissima, non posso che ammirare la vostra ostinata volontà di uscire fuori dallo stato di immobilismo in cui versa da sempre la nostra Calena. Io non so quale virus si annida: da anni ci si batte, vi battete, con voi mi sono battuto anch'io, ma a tutt'oggi nulla è cambiato. Un rifiuto da parte della proprietà a prendere in considerazione l'unicum che è Calena, non solo per i pochi ‘illusi’ peschiciani, ma per molti storici, cultori di arte, innamorati di una storia di vita e di fede che le mura - ormai in stato di abbandono, in quella che avete chiamata ‘agonia di pietra’, versano nell'attesa del colpo finale - riescono ancora a raccontare!

“C'è insensibilità, distrazione, pressapochismo. Le istituzioni latitano: il Comune, la Soprintendenza che fa guerre per un chiodo apposto senza le necessarie autorizzazioni e poi tollera forme arroganti di possesso di un monumento che appartiene alla collettività lasciandolo in un degrado offensivo e umiliante di una storia di fede e di arte! Come uomo di fede e cittadino del mio Gargano devo confessare che, come nei secoli addietro, anche oggi ci lasciamo calpestare e umiliare. La storia per molti della nostra terra non è stata maestra di vita!

“E' questa la mia sofferta adesione alla vostra petizione, ma so purtroppo che anche questa volta vi costringeranno ad ammainare la bandiera di una battaglia sacrosanta persa già molte volte. Sarà l'ultima? Mi auguro di no. Sono al vostro fianco.”

† Domenico D'Ambrosio


A corredo della angosciata (e angosciante) lettera, pubblichiamo una riflessione di uno dei tanti estimatori dell’Abazia, della sua storia e del suo destino ingrato, Giuseppe Fabio Ciccomascolo. “L'intera abbazia di Kàlena rappresenta non solo la fede del sud del Gargano, ma un vero e proprio simbolo di un territorio dilaniato da abusivismo edilizio e incuria della propria storia. Kàlena non deve morire e merita un occhio di riguardo da parte di tutti, soprattutto quei politici che la utilizzano solo in prossimità delle elezioni per fare promesse che poi non verranno mantenute. Salvare Kàlena significa salvare noi garganici da un tracollo non solo strutturale, ma religioso, culturale e storico. Cerchiamo di trovare tracce di redenzione in noi stessi e ridiamo dignità a un patrimonio del Gargano!”


Foto del titolo: l’Autunno di Calena (T. M. Rauzino)

 Redazione

 

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  Commenti dei Lettori:

-- 20/03/2014 -- 20:34:34 -- ANTONIO

DOMANDA: MI CHIEDO: MA A PESCHICI ESISTONO LE ISTITUZIONI? E, L'ITALIA DOV'E'? INOLTRE, QUANTO ALLA CREDIBILITA', POI, DI NOI CITTADINI STESSI E DEI POLITICI, ULTERIORE DOMANDA: SIAMO ASSAI AFFIDABILI? L'UNICO ASSAI E' CHE SIAMO ASSAI INCREDIBILI! PROVARE PER CREDERE! PER RISOLVERE LA SITUAZIONE DI CALENA CI VUOLE SEMPLICEMENTE LA LUCE. QUELLA LUCE CHE VOLUTAMENTE MANCA O VIENE NEGATA AD UN MONUMENTO STORICO E ALLA STORIA DELL'UMINATA'. OLTRE CHE DI PESCHICI, DA PARTE DI CHI TEME IL BAGLIORE E LO SPLENDORE DELLA LUCE E PREFERISCE A QUESTA LE TENEBRE E LA MISERIA. CHI ILLUMINA IL BUIO DELLA NOTTE E FA VERGOGNARE CHI SGUAZZA NELLE TENEBRE VIENE COMBATTUTO NEL PAESE. COME FANNO I DEMONI E I DRACULA VERSO LA LUCE O VERSO IL SOLE CHE OGNI GIORNO CI ILLUMINA.

-- 21/03/2014 -- 16:49:40 -- Paolo

Ho sottoscritto la petizione e segnalato i riferimenti all'associazione Italia Nostra. Il fatto che molti latitino non giustifica nessuno.

-- 21/03/2014 -- 17:05:28 -- ANTONIO

INFATTI...! LA MIA NON E' UNA GIUSTIFICAZIONE, BENSI' UNA COSTATAZIONE. TANTE SONO STATE LE PETIZIONI FIRMATE E LE SEGNALAZIONI EFFETTUATE....! LA STESSA ITALIA NOSTRA CONOSCE BENE LA SITUAZIONE! FORSE LE IENE O STRISCIA LA NOTIZIA POTRANNO FARE QUALCOSA DI PIU' DI TUTTE LE ISTITUZIONI MESSE ASSIEME. RESTA IL BUIO DELLA NOTTE E LA COSCIENZA NERA DI QUANTI SONO STIPENDIATI E NON FANNO NULLA ED IL PROPRIO DOVERE. LA PRORPIETA' PRIVATA NON PUO' DECIDERE SUI DIRITTI INDISPONIBILI E NON COMMERCIABILI, COME LE PERSONE NON POSSONO VENDERE O DISFARSI PRIVATAMENTE DEL PROPRIO CORPO: COMMETTEREBBERO UN REATO. NEMMENO L'EUTANASIA E' AMMESSA NEL NOSTRO ORDINAMENTO GIURIDICO E NEL NOSTRO STATO DI DIRITTO. UN BENE STORICO E' SOGGETTO A LEGISLAZIONI SPECIALI COME I MINORENNI.

-- 21/03/2014 -- 17:18:18 -- ANTONIO

LA COSCIENZA. QUELLA LUCE CHE PROPRIO MANCA; PROPRIO IL FARO CHE DOVREBBE ILLUMINARE DI SERA E DURANTE LA NOTTE LE MURA DELLA NOSTRA STESSA COSCIENZA E QUELLA DEI TANTI BUROCRATI CHE SONO SOLO CAPACI ED UTILI AD OFFENDERE IL PROSSIMO, LORO STESSI, ED IL PADRE ETERNO. E' UNO SCHIFO VEDERE CALENA E LE SUE MURA AVVOLTI NEL BUIO PROFONDO DELLE TENEBRE. L'OSCURITA' IN UNA VALLE QUASI TUTTA ILLUMINATA. SOLO CALENA E' TENUTA AL BUIO! COME SE E' O FOSSE CALENA A DOVERSI VERGOGNARE! DELLA SUA CONDIZIONE DI FATISCENTE ABBANDONO. DA NASCONDERSI! QUESTO PERO' E' POSSIBILE SOLO DI NOTTE E NON DI GIORNO. LA LUCE E' IL RIMORSO DI COSCIENZA E LA FEDE CHE PORTA VERGOGNA IN COLORO CHE SONO NEL PECATO E NEI REATI. BASTA UN LAMPIONE PER ILLUMINARE I CAMPIONI, QUELLI CHE FANNO DI UN BENE UNA MISERIA DESTINATA AL CROLLO SE NON SI INTERVIENE. NON CON LE PETIZIONI O LE CHIACCHIERE! MA, CON I FATTI E L'INTERVENTO DELLE ASSUNZIONI DI RESPONSABILITA'.

-- 21/03/2014 -- 17:39:24 -- ANTONIO

CALENA PER I PROPRIETARI O NON VALE NIENTE O VALE QUALCOSA. SE IL BENE CALENA NON VALE NIENTE, PER I PROPRIETARI, DA TENERLO AL BUIO ED IN STATO DI ABBANDONO, PERCHE' GLI STESSI SONO AL TEMPO STESSO COSI' OSTINATI A TENERLO PROPRIO IN TALE STATO DI DEGRADO ED ABBANDONO, DA NON AFFIDARLO AD ALTRI? E, POI,PERCHE' GLI STESSI PROPRIETARI CHIEDEREBBERO SOLDI PUBBLICI (DI TUTTI) PER CURARE UN BENE DA LORO IN PRIMIS RITENUTO PRIVO DI VALORE? LA RAGIONE E' UNA: SOLO SPECULAZIONE! COME LE RICHIESTE DI RILASCIO DI AUTORIZZAZIONI PUBBLICHE AVANZATE DAGLI STESSI PROPRIETARI DAL CARATTERE PROVOCATORIO. AUTORIZZAZIONI RICHIESTE PER TRASFORMARE UN BENE IN UN'ALTRO BENE DI NATURA, CARATTERISTICHE, E DESTINAZIONE DIVERSE DALLA SUA VOCAZIONE, ORIGINALITA' E FUNZIONE. E POI SI PARLA DI TURISMO!!! IMMAGINIAMO DI VOLER TRASFORMARE IL COLOSSEO IN UNA DISCOTECA CHIUSA, COPERTA, E CON LE FINESTRE! SAREBBE TUTTO UNO SBALLO!

-- 21/03/2014 -- 18:37:29 -- ANTONIO

E' UN PECCATO PERDERE TEMPO E CONTINUARE A PRENDERCI IN GIRO: PIU' CHE LE PETIZIONI SONO NECESSARI I FATTI; MA,FATTI BENE!

-- 21/03/2014 -- 18:47:19 -- ANTONIO

I FATTI SONO ANCHE APPLICARE LE LEGGI ED INCHIODARE OGNUNO ALLE PROPRIE RESPONSABILITA'. SE UN BENE CROLLA O CONTINUA A FARLO E' BENE CHE QUALCUNO CHE HA IL DOVERE DI FARLO SI RAVVEDA E PROVVEDA. FARE TURISMO NON E' DISTRUGGERE LA FONTE O PERMETTERE CHE SI DISTRUGGA O SI TRASORMI OGNI COSA.

-- 24/03/2014 -- 00:38:38 -- ANTONIO

CHI HA IL DOVERE DI APPLICARE LE LEGGI O DI FARLE RISPETTARE HA IL PRECISO COMPITO DI INTERVENIRE, A CHE LE LEGGI SI RISPETTINO; E, CHI HA IL DOVERE DI TUTELARE UN BENE DEVE FARE ALTRETTANTO, INTERVENIRE, ANCHE SE QUESTO E' PRIVATO. IN ALTRI TERMINI DEVE TUTELARE CALENA E FAR SI CHE CALENA SIA CURATA, PROTETTA, E CHE NON CROLLI. UN BENE ANTICO O STORICO, QUALE E' CALENA, NON DEVE CROLLARE O RIMANERE NEL BUIO TOMBALE. CHI NON FA IL PROPRIO DOVERE E NON FA RISPETTARE LE LEGGI, O, E' INERTE E' COMPLICE DI OGNI MANCANZA NONCHE' CORRESPONSABILE DELLA ROVINA E DEGRADO DI CALENA. L'INERTE E' CAUSA DI UN MAGGIOR DANNO, UN DANNO CHE DANNEGGIA PUBBLICO E PRIVATO, OLTRE A SE MEDESIMO.

-- 24/03/2014 -- 01:01:52 -- ANTONIO

UOMO AVVISATO E' MEZZO SALVATO. PER SALVARSI DEL TUTTO DEVE FARE IL RESTO: L'ALTRA META'. LA REALTA' PARLA CHIARO E NON PUO' ESSERE NASCOSTA. CALENA NON E' UN BENE QUALUNQUE, PER NATURA, STORIA E RAGIONE. LE MACERIE SONO PIETRE CHE INCHIODANO.

-- 24/03/2014 -- 01:08:24 -- ANTONIO

LA META' CHE MANCA E' QUELLA DI CORREGGERE L'INERZIA ED INTERVENIRE PER SALVARE CALENA, NEL RISPETTO ED APPLICAZIONE DELLA LEGGE.

-- 24/03/2014 -- 18:29:13 -- ANTONIO

LA METAFORA RIFERITA ALL'UOMO AVVISATO MEZZO SALVATO E' UTLIZZATA PER FAR INTENDERE CHE LO STATO, IN UN MOMENTO DI CRISI ED IMPOTENZA,FAREBBE BENE A TAGLIARE I RAMI SECCHI (PERSONALE INERTE) QUALORA TANTI DIPENDENTI PUBBLICI, COSI' INTESI, POTREBBERO ESSERE LICENZIATI PER SCARSO RENDIMENTO O PER INADEMPIENZA, IN CASO DI ULTERIORE INERZIA E NON RAVVEDIMENTO. LO STATO AVREBBE TUTTO DA GUADAGNARE E DA RISPARMIARE, SANANDO ANCHE LA PROPRIA SITUAZIONE ECONOMICA. TRAENDO TRE VANTAGGI, EFFICIENZA, CONVENIENZA, E RISPARMIO. PERCHE' UN BENE E' LASCIATO IN UNO STATO DI INACCETTABILE OBLIO?

-- 24/03/2014 -- 18:48:04 -- ANTONIO

INOLTRE, COME PER I NEONATI, MINORENNI, O PERSONE INCAPACI LA LEGGE PREVEDE UN TUTORE, COSI' SAREBBE ALTRETTANTO DA FARSI PER CALENA, POICHE' SAREBBE GIUSTO INTERVENIRE PER FAR SI CHE UN BENE NON MUOIA, O NON SIA DESTINATO ALLA SUA DISTRUZIONE.

-- 24/03/2014 -- 18:52:42 -- ANTONIO

....SENZA DIMENTICARE LE INTERDIZIONI, E LA INTERDIZIONE ETC. ETC..

-- 24/03/2014 -- 18:54:44 -- ANTONIO

QUELLA DELL'INTERDIZIONE E' UNA CONDIZIONE- STATUS-SITUAZIONE CHE INFLUENZA E COINVOLGE ANCHE I POLITICI. VEDASI: CASI NAZIONALI ED ECCLATANTI! SEMBRIAMO UN PO' TUTTI DEGLI "INTERDETTI"!

-- 25/03/2014 -- 20:14:41 -- ANTONIO

Più che un virus a Calena vi è una vera malattia, quella che esiste alla base di una logica, quale, la mentalità in genere, presente dalle nostre parti, che spesso vuole vedere distruggere ogni cosa naturale bella, che attrae turismo, per fare, un po’ alla volta i propri comodi, per realizzare altro ed alla ricerca di altro turismo. Passando per esempio da un turismo di qualità e duraturo ad un turismo diverso, o di pochi, o di massa, e nell’uno e nell’altro caso comunque legato a pochi mesi l’anno, per non dire per solo mesi estivi. Sempre che questi turisti ritornino!

-- 25/03/2014 -- 20:34:49 -- ANTONIO

“Se si desidera un turismo di pochi prescelti si limitano le aspettative di tanti, e, se si fa una politica di un turismo di massa si finisce per allontanare fette importanti di turismo di qualità”. Tutti sanno del turismo; tutti sappiamo dell’importanza del turismo e tutti ci sentiamo autorizzati a stravolgere ogni cosa in nome e per conto del fare turismo. Ma così sbagliamo! Perché si finisce per esagerare, sia nell’uno che nell’altro caso, perché comunque con tali scelte si modifica l’ambiente irrimediabilmente e con esso la relativa ricchezza originale e naturale, di ciò che si aveva, e poi non più a causa degli interventi legati alle trasformazioni.

 
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