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28/06/2008

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“Cosa potrebbero fare i Comuni per rivitalizzare i Centri Storici?”

Clicca per Ingrandire Tempo fa, gli studenti dell’ITCG “Mauro del Giudice” di Rodi Garganico hanno effettuato un’indagine sui centri storici dei Comuni del Gargano nord. I risultati, pur con inevitabili limiti metodologici dovuti all’esiguità del campione, ci permettono di inquadrare la tipologia dei fabbricati e delle persone residenti. Risalta, in modo particolare a Ischitella ma anche a Vieste, Vico e Rodi, la presenza di edifici risalenti a periodi antecedenti al secolo XV e ad epoche più recenti, ma comunque secolari. Da questo punto di vista, Carpino e Peschici sono invece i paesi meno antichi.

I residenti appartengono alle fasce di età comprese fra i trenta e i novant'anni. La presenza percentuale degli anziani è alta nei quartieri in cui più vecchi sono i fabbricati, quasi a significare che essi sono legati a quelle mura antiche e ne condividono un'agonia inosservata dai più giovani. La romantica tesi precedente si rafforza se si considerano i dati relativi alle professioni, che indicano una costante prevalenza dei pensionati rispetto alle persone in età lavorativa. Queste ultime sono rappresentate soprattutto da agricoltori, artigiani, muratori e braccianti, mentre sono sporadici i lavoratori più qualificati e i professionisti.

Un altro dato emerso è la convivenza dei figli maggiorenni con i genitori, mentre coloro che costituiscono nuovi nuclei familiari preferiscono insediarsi nel nuovo abitato. Le motivazioni si trovano tra le risposte alle domande circa le condizioni abitative delle unità immobiliari. Queste, pur avendo subito ristrutturazioni complete ed avendo un indice di affollamento basso, non sempre sono dotate di servizi igienici efficienti. La soddisfazione per i servizi esterni disponibili nelle vicinanze dell'abitazione è buona; le carenze sono individuabili nelle dotazioni interne. In quasi tutti i paesi vi sono persone insoddisfatte per le condizioni di abitabilità.

Riguardo alle prospettive future sull'utilizzo, gli intervistati, nella quasi totalità proprietari della loro abitazione, si dichiarano favorevoli alla locazione stagionale per usi turistici dei vani eccedenti alle loro esigenze, mentre sono decisamente contrari alla vendita. Alla domanda: “Cosa potrebbe fare il Comune per rivitalizzare il Centro storico” si sono avute le seguenti tipologie di risposte:

Vieste: più pulizia - restaurare le case - aprire un cinema
Peschici: aumentare i servizi - introdurre negozi e attività commerciali - niente, è già molto movimentato - vietare l’accesso e il transito alle automobili.
Cagnano: ristrutturare gli edifici e le vie dell’abitato - organizzare fiere, sagre e manifestazioni varie - aprire attività commerciali per favorire l’afflusso dei turisti e degli abitanti del paese - curare segnaletica, illuminazione e igiene
Rodi : aprire attività commerciali - curare igiene e pulizia delle strade - va bene quello che c’è - migliorare l’illuminazione - costringere i proprietari a restaurare le case
Vico: migliorare l’illuminazione – vivacizzarlo - migliorare la viabilità - più pulizia - dare incentivi ai proprietari per ristrutturare - migliorare l’abitabilità - creare nuove strutture - ristrutturarlo
Carpino: creare verde pubblico - migliorare lo stato attuale - migliorare la viabilità - potenziare l’illuminazione - dare incentivi ai nuovi residenti - istituire un servizio di accalappiacani - maggiore pulizia - ristrutturarlo
Ischitella: organizzare mostre e sagre e varie iniziative turistiche - modernizzare il centro storico - restaurare l’esterno delle case (nella foto Palazzo Ventrella; ndr)- rendere migliore la viabilità.

Alla domanda “Vendereste la casa ubicata nel centro storico?” i garganici, tradizionalmente attaccati alla propria abitazione, si dimostrano restii a vendere, adducendo i seguenti motivi:

• motivi affettivi, legati a ricordi d’infanzia e dalla consuetudine a vivere nella casa dei padri;
• l’abitazione serve ai figli, vista anche la difficoltà a costruire nuove case (ricordiamo che bisogna ricorrere all’abusivismo, visto che non tutti i Comuni sono dotati di piani regolatori);
• amano la tranquillità del centro storico;
• per la comodità;
• sono restii a cambiare abitazione in tarda età;
• la casa è un dono di famiglia che non si può vendere in quanto è stato lasciata quasi “in affidamento”;
• è molto difficile trovare casa;
• è stata comprata già per un uso stagionale;
• perché costituisce fonte di guadagno (ha risposto così un ristoratore);
• perché una casa nel centro storico acquista sempre più valore;
• perché il posto è bello.

Alla domanda “Quale monumento del Centro storico vorreste salvare dal degrado? ” hanno risposto così, in ordine di citazione:
Peschici: Chiesetta di san Michele Arcangelo - Recinto Baronale - Chiesa del Purgatorio
Cagnano: Palazzo Baronale - la propria casa - il Casale – le case signorili
Rodi: Chiesa del Crocifisso – Castello - tutto il centro storico
Vico: Castello normanno-svevo-aragonese - Palazzo Della Bella - Fontana Vecchia
Ischitella: le chiese, in particolare quella del Purgatorio - le mura, la Portella - il centro storico tutto - i palazzi - la casa natale di Pietro Giannone
Carpino: il Castello e le sue torri - le chiese - abitazioni private antiche - le case abbandonate - le vie.

I risultati dell'indagine sono stati pubblicati nel volume dell'ITCG "Mauro del Giudice" di Rodi Garganico dal titolo Adottiamo i centri storici del Gargano Nord, progetto didattico a cura di Teresa Rauzino e Carlo Manicone.


 Redazione

 

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