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28/06/2008

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Prepariamoci diligentemente al Festival folk di Carpino: 3.a lezione

Clicca per Ingrandire Nell’estate 2007, edizione dei record per la più longeva manifestazione folk garganica, furono 80mila le presenze registrate. Nella più nera e tragica stagione del Gargano, si superarono le presenze in una sola serata, la conclusiva dell’11 agosto, 15mila! Aiutati dalla clemenza del tempo, tutte le serate si svolsero regolarmente e arridendo all’Associazione Culturale che gestisce il Festival un successo inaspettato, anche in considerazione dei dati non confortanti del turismo sul Gargano dopo il noto “incidente” di Peschici.

Nove le date della convention musicale, oltre quindici i gruppi, per un totale di circa 160 musicisti che s’impegnarono a coniugare innovazione e tradizione, quattro i progetti speciali nati come produzioni originali del festival, tre le esibizioni dei Cantori di Carpino, tre i Laboratori Didattici per giovani musicisti arrivati a Carpino da tutta Italia e dall’estero, due le produzioni che videro protagonista Festival e Cantori, mostre fotografiche, escursioni per conoscere le bellezze del Gargano, i prodotti tipici e una goccia per la pace in Medio-Oriente. “Siamo la parte sana del Gargano - disse il presidente dell'Associazione, Mattia Sacco. - Mentre in altre località il turismo scema a causa di mille problemi strutturali, non ultimo il rogo di Peschici che ne evidenzia tutta la gravità, a Carpino si registra il tutto esaurito ormai da molti anni”.

Con l’ennesima affermazione il Carpino Folk Festival si propose ancora una volta, e lo sarà ancora di più “questa” volta - 13.ma edizione, dall’1 al 9 agosto prossimi - come volano di sviluppo, attraverso il turismo culturale legato alle tradizioni e ai prodotti tipici e dell’artigianato locale, per il rilancio del turismo tout court garganico e pugliese. Eppure molti ebbero il coraggio di smentire, di storcere il naso, non vedendo di buon grado il successo usando la stessa logica e lo stesso modo di fare (“se non è merito, mio non deve esserlo di nessun altro”) che tiene fermo lo sviluppo economico del territorio da ormai 20 anni.

“Mentre altri – scrisse l’Ufficio Stampa - continuano con la logica dei campanilismi (addirittura notti bianche sui lidi organizzate e finanziate con soldi pubblici), noi proponiamo qualcosa che vada ben oltre il nostro territorio e si proietti su mercati nazionali e internazionali. Siamo nell’era della globalizzazione, ma molti pensano che una sagra (con tutto il rispetto per le migliaia di volontari che vi lavorano) sia un’adeguata azione di marketing territoriale o di promozione dei prodotti e delle aziende locali”.

E continuò: “Rocco Draicchio, fondatore del Carpino Folk Festival, primogenito di molte manifestazioni pugliesi, avviò e mise in corsa un treno sul quale molti continuano a mettere pietruzze sui binari sperando di fermarlo. Mentre si continua a organizzare e finanziare spettacoli poi smentiti, rinviati e infine annullati che nulla lasciano e danno al nostro territorio se non una serata d’intrattenimento, il Carpino Folk Festival parla, fa parlare, canta e suona il Gargano e la Puglia, ricerca, tutela e valorizza una identità e una cultura degna di essere rivalutata, senza la quale non ci potrà mai essere accoglienza e inclusione ma solo esclusione. Esattamente il contrario di ciò che serve a un territorio che fa dell’ospitalità e del turismo la sua vocazione principale. Solo un territorio - concluse - con una identità forte e ben definita sa accogliere e includere il diverso, il visitatore, il turista: uno degli obiettivi del nostro festival”.

Sarà difficile uguagliare i numeri dell’edizione 2007, ma le idee e le novità non mancano agli organizzatori (vedere per credere il programma che abbiamo già pubblicato su questo sito). Loro e noi ci auguriamo che gli operatori che agiscono sul territorio si accorgano ancora di più dell’opportunità che viene loro offerta, smettendola di pensare che una volta accallappiato il turista questo debba essere incatenato all’interno del proprio hotel, villaggio o camping per paura che possa spendere fuori.

 Redazione + Uff. Stampa CarpinoFolkFestival

 

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