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01/12/2013

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TUONI E FULMINI SULLA CHIESA DI TREMITI

Clicca per Ingrandire “È con profondo rammarico - dichiara il presidente del Parco Nazionale del Gargano Stefano Pecorella - che apprendo la notizia del crollo di una parte della facciata del Santuario di Santa Maria a Mare sull’isola di San Nicola, nell’arcipelago delle Tremiti”. La monumentale Abazia è stata colpita il 28 novembre da una serie di fulmini che hanno provocato gravi danni alla facciata, crollata insieme al crocifisso piantato sulla sommità anteriore. La violenza delle scariche elettriche ha distrutto il rosone della croce e scagliato i resti a molti metri dalla collina sulla cui sommità si erge la chiesa. Da un primo sopralluogo effettuato da sindaco delle Tremiti, Antonio Fendini e dai tecnici del comune di San Domino, si è accertata la gravità dei danni e transennata l'intera struttura per motivi di sicurezza.

Le origini della chiesa, secondo la leggenda, risalgono al terzo secolo d.C. ad opera di un gesuita che elesse l'isola di San Nicola come luogo di romitaggio durante i primi secoli del Cristianesimo. Successivamente il santuario è stato luogo di preghiera e accoglienza, fra gli altri, di monaci benedettini e cistercensi che si occuparono dell’ampliamento del complesso monastico, mentre la facciata rinascimentale era stata ricostruita dai monaci Lateranensi il 1473. Al suo interno vengono conservate pregevoli opere d’arte, come i mosaici pavimentali dell’11.mo secolo e un monumentale crocifisso ligneo del 13.mo secolo.

“La chiesa - aggiunge Pecorella - è uno dei gioielli più preziosi del patrimonio artistico del Parco Nazionale del Gargano, e merita tutta l’attenzione di esperti del mondo culturale e religioso, e della società civile e imprenditoriale. Al tempo stesso ha un enorme valore affettivo per la comunità tremitese che sente quel santuario come il luogo più intimo e sacro della propria storia e propria identità. L’Ente - continua - anche in questa occasione non vuole far mancare il proprio sostegno alle Tremiti e si dichiara disponibile a fare quanto necessario per partecipare alla ricostruzione della parte danneggiata della facciata.

“Attiveremo - conclude - tutti gli organi di competenza per non permettere che l’ennesimo monumento venga abbandonato per incuria o lungaggini burocratiche, contribuendo anche economicamente al recupero di questo meraviglioso angolo di storia, bene artistico di elevato valore non solo per Tremiti e il Parco ma anche per l’Italia intera. Nei prossimi giorni sarà attivata una raccolta fondi per manifestare concretamente l'affetto di ognuno di noi per la propria terra. E Tremiti è la nostra terra”.





 Ufficio stampa Parco del Gargano

 

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