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20/06/2013

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LE “PIZZICATE” DI DONNA RACHELE
Clicca per Ingrandire Mettiamo subito le cose in chiaro. Le fontanine pubbliche fatte rimuovere: per sapere dove sono bisogna chiedere a chi le ha fatte sparire anni fa. Di certo non le ho tolte io, quindi andate dal neosindaco e domandate dove stanno. Se poi le fa reinstallare là dove stavano, ben venga. Ma basta con le fontanine e passiamo ad altro. Giorni fa ho sentito che si è presentato un nuovo progetto, almeno così ho capito, per il porto di Peschici. Non so se ridere o piangere ogni qual volta se ne parla. E' una storia vecchia. Soldi qua, soldi là, soldi persi, soldi da restituire e chiacchiere a volontà.

La storia del porto inizia veramente nel 1970, quando un nostro paesano, Mario Di Lella, armatore, decise di candidarsi a sindaco contro il dottor Michele Protano il quale regnava incontrastato da anni. L'obiettivo principale di Mario era costruire a sue spese, o anche con contributi governativi… forse, un porto turistico-commerciale. Lui era molto ricco e voleva fare questo regalo alla sua Peschici. L'ubicazione esatta era nella zona della “Cala”. Ve l’immaginate un porto grandissimo dove potevano attraccare navi da crociera che con lo sbarco di tanti passeggeri potevamo avere chissà quanti introiti?

Al tempo ci fu una vera e propria guerra elettorale, il povero (per modo di dire...) Mario era entusiasta di fare il sindaco e organizzò dei pullman per poter visitare Roma portando a far vedere, a sue spese, la capitale a molti concittadini. Faceva anche dei regali e alla fine delle elezioni, alla sua vincita, per festeggiare avrebbe voluto portare in crociera con le sue navi tutti noi suoi paesani. Ma le cose andarono molto male perchè Mario le elezioni le perse. Fu una vera e propria beffa, ma la vera beffa l'abbiamo avuta noi poveri peschiciani che non capimmo proprio niente. Così il ‘transatlantico’ Di Lella passò e nessuno lo prese, e questo miei cari torno a ripeterlo, è per me l'unico boccone amaro che ancora non mi va giù.

La gente in pochi giorni cambiò ‘bandiera’, anche la buonanima di mia madre di cui ricordo queste parole: “Ennò, il voto glielo dobbiamo dare al medico, altrimenti...” (ed evito di finire la frase perché non voglio avere guai e farne passare al gentilissimo direttore che mi ospita e non si è dimenticato di me). In campagna elettorale tutto è lecito e l'ignoranza fece cambiare idea alla gente, così il dottor Protano le elezioni le vinse. Dopo pochi anni, iniziarono i lavori di costruzione del porto, rovinando una delle più belle baie naturali del mondo. Come vedete, fu riempita di ‘biskoni” e ditemi chiaramente: ma quello è un porto? Andate a Vieste e adesso anche a Rodi, guardate e giudicate.

Purtroppo le cose non sempre vanno per il verso giusto, caro “giovanottaccio” barbuto (a prescindere dalla stima che riservi alla mia persona… mi dicono. E al proposito voglio ricordare ai lettori che nei miei articoli non ho mai offeso nessuno. E’ vero, qualche volta sono andata sul pesante, specialmente col parroco precedente della chiesa madre, ma sempre con modi non offensivi.) Da tempo ormai si assiste solo a poche cose belle. Gli amministratori che abbiamo avuto hanno combinato poche cose buone, quindi o che sia Franco Tavaglione adesso il sindaco o i tanti che sono stati prima, alla sottoscritta non importa niente perché non hanno avuto vero amore per la propria terra. Abbiamo un paesaggio mozzafiato e sarebbe stato ancora più bello se in certe zone non si sarebe cementificato provvedendo anche ai servizi, dove siamo scarsini. Guardate le foto vecchie. Un vero presepe! La nostra Peschici è da molti invidiata e sarebbe stata ancora più invidiata se le cose andavano in… PORTO!

W l'Italia.

Donna Rachele

 Redazione
 

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