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20/06/2013

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PREMIO “CASSIERI” E LIRICA-RICORDO

Clicca per Ingrandire Il 15 giugno, all’Auditorium “F. Fiorentino” dell’Istituto Tecnico Commerciale “M. Del Giudice” di Rodi Garganico, si è svolta la 1ª Edizione del Premio Letterario dedicato a Giuseppe Cassieri. Il Premio è stato organizzato dal Comune di Rodi Garganico, col patrocinio della Regione Puglia e del Parco nazionale del Gargano. Erano presenti Nicoletta e Alessandro Cassieri. Ospiti Antonio Caliendo e Alessandra Canale che ha presentato la serata. Alla fine un concerto musicale a cura dei Maestri del Conservatorio “U. Giordano” e della cantante lirica Katia Ricciarelli, cittadina onoraria di Rodi Garganico.

Il Premio letterario Cassieri, assegnato da una giuria presieduta dal critico letterario Salvatore Nigro, è stato assegnato ex aequo a Lidia Ravera con “Piangi pure” (Bompiani ed.) e ad Andrea Di Consoli con “La collera” (Rizzoli ed.). Lidia Ravera ha raggiunto la notorietà col romanzo di esordio “Porci con le ali” (1976), manifesto della generazione degli anni settanta e vero e proprio libro-culto, oltre due milioni e mezzo di copie vendute, ristampato nei Tascabili Bompiani. La sua attività di scrittrice conta 27 opere di narrativa. Le più recenti: Maledetta gioventù, Né Giovani né vecchi, In quale nascondiglio del cuore, La festa è finita, Sorelle, Il freddo dentro, Eterna ragazza, Le seduzioni dell’inverno (finalista al Premio Strega 2008), Il dio zitto, La guerra dei figli e A Stromboli. Ha scritto per il cinema, il teatro e la televisione. Collabora con “Il fatto quotidiano” e “Donna Moderna”.

SINOSSI DI “PIANGI PURE” = Iris ha 79 anni, una figlia intelligentissima e antipatica, che parla esclusivamente con Dio, e una nipote bellissima e ignorante, che trae vantaggio dalle passioni degli uomini. Vive sola ed è in ottima salute, ma quando, per risolvere una decorosa miseria ormai intollerabile, vende la nuda proprietà della casa in cui abita, incomincia a pensare alla morte. È perché ha scommesso sulla sua aspettativa di vita? Lo chiede a Carlo, lo psicanalista che lavora al pianterreno e da tre anni prende il caffè con lei al bar di fronte. Carlo è una buona conoscenza, una consuetudine, quasi un amico. È lui che le consiglia di tenere un diario per contenere e disinnescare quei sintomi minacciosi, Iris esegue. Prima è cauta, racconta le sue paure per dominarle. Ma poi finisce per raccontare anche altro. E si scopre innamorata di Carlo.

Anche questo è un sintomo, ma siamo portati a pensare che sia sintomo di una malattia giovanile. È così? Esiste una scadenza per l’eros, un inverno del nostro desiderio? Oppure è uno dei tanti stereotipi che ci obbligano a rinunciare alla vita? Contro ogni previsione Iris e Carlo vivranno la loro storia d’amore, impareranno a guardarsi l’un l’altra, e a guardare il tratto di strada che devono ancora percorrere, approfittando della luce più suggestiva. Quella del tramonto. Con “Piangi pure” Lidia Ravera racconta una storia struggente in cui l’età avanzata dei protagonisti diventa l’occasione per un rinnovato inno alla vita.

SCHEDA ANDREA DI CONSOLI = Nato a Zurigo nel 1976 da genitori lucani, ha pubblicato saggi, le raccolte poetiche Discoteca (2003) e La navigazione del Po (2007), il libro di racconti Lago negro (2005) e per Rizzoli il romanzo Il padre degli animali (2007, premi Lucca, Napoli, Grinzane-Carical e Mondello). Vive e lavora a Roma.
IL LIBRO (“La Collera”) = Si può essere calabresi e antimeridionali allo stesso tempo, operai e fascisti, meschini e sognatori? Pasquale Benassìa è la risposta a questa domanda. Grasso, furioso e con una sigaretta perennemente tra le labbra, proviene da una famiglia di umili pastori ma ha il massimo disprezzo della povertà e del Sud, “terra di mendicanti, miserabili e vigliacchi”.

Negli anni Settanta decide di tentare una sorte migliore emigrando a Torino, dove entra nella catena di montaggio della Fiat. Si sottopone alla disciplina della fabbrica, inizia a studiare filosofia e si fidanza con una maestrina di Rivoli, pensando così di inserirsi in un contesto civilizzato. Una notte, però, alla fine del turno, incontra casualmente una giovane ragazza siciliana - di una bellezza feroce e spudorata - con la quale finisce a letto in una pensione. La stessa cosa avviene la notte successiva. La terza notte, invece, la ragazza non si fa trovare e da quel momento per Pasquale inizia un incubo inspiegabile. Inseguito da una banda di malviventi che lo vuole ammazzare, è costretto a scontare la più terribile delle pene: il ritorno a casa sua, in Calabria.

Ma il mondo è troppo piccolo per nascondersi, e quando qualcuno ti cerca sul serio, prima o poi ti trova. Andrea Di Consoli indaga non soltanto la storia di un personaggio irripetibile, istintivo, tumultuoso, che rifiuta di essere figlio del proprio tempo; attraverso la sua vicenda racconta l’oscura malattia di un’Italia, oggi come quarant’anni fa, insoddisfatta e aggressiva, umorale e fiera. Un Paese che vive secondo regole crudeli e spesso insensate - della terra, della famiglia, dell’amore, della fabbrica - regole che non ha scelto eppure non potrà mai rinnegare.

LA NOTA DI VINCENZO CAMPOBASSO = Il 20 e 21 giugno, a Rodi Garganico, si svolgerà la premiazione del concorso a premio letterario (romanzo), 1ª edizione, intitolato al nostro scrittore Giuseppe Cassieri, nato il 23 gennaio 1926 e morto a Roma il 31 ottobre 2008, cioè circa cinque anni fa. Una delle due serate sarà dedicata all'illustre romanziere, con la partecipazione della soprano Katia Ricciarelli, da alcuni anni ormai cittadina onoraria di Rodi. Poiché per ragioni qui non riportabili, non sarò presente personalmente alla cerimonia, né per l'uno né per l'altro degli eventi, come segno indelebile di gratitudine per la stima e l'amicizia ricevute dall'amico Peppino, desidero essere almeno spiritualmente presente, con la pubblicazione del mio epicedio a Lui dedicato, in occasione della sua dipartita.

A Giuseppe Cassieri, scrittore

IL MIO FARO

Ti sei spento, faro mio lontano!
Ma guarderò per sempre fisso
verso quel punto luminoso
dove si dirigeva l’occhio della mente.
Io ragazzino, tu già studente
all’università dell’Arno
(dove Manzoni stette a “risciacquare
i panni”, intrisi forse d’elementi
troppo lombardi o troppo milanesi),
giocare t’ammiravo, nel ruolo di portiere, ,
in quella squadra un po’ raccogliticcia
di tuoi colleghi, sulla spiaggia nostra
e non più nostra (per via del porto
in costruzione, che n’ha stravolte le sembianze
e l’ha ridotte in lande tristi, desolate).

E mentre ti guardavo, n’ammiravo
il volto, lo sguardo intelligente, la testa
che pareva circonfusa d’ogni luce.
Dopo tant’anni, al nostro primo incontro
in quel di Foggia, dove ti recasti
per presentare il tuo “Caste pareti”,
felice che seguivo le tue tracce,
mi ribattezzasti “Il rodianino”;
però io non t’ho dato ancora
il meglio di me: infatti non conosci
i miei racconti come non conosci
i versi miei (neppure quelli pubblicati
a cura del GARGANO NUOVO,
cui tu hai sempre rifiutato d’abbonarti).

*

Ti sei spento, esule volontario,
nell’eterna Roma, cosciente solo
d’essere stato tu stesso un non-profeta
per Rodi tua e mia (sebbene nostra in parte
per via di tuo padre e di mio padre,
ché le nostre madri eran “forestiere”).
Qualcuno t’ha detto intemperante,
qualcun altro riteneva che tu fossi
poco riconoscente verso la tua terra:
in pochi abbiamo conservato intatta
la stima conquistata nei tuoi anni verdi.
Tutti pretendevano che tu facessi
non so cosa per l’ antica “Perla”,
nessuno s’è mai chiesto se dovesse
dar qualcosa in cambio a te!
Così, ieri, giorno d’oggnissanti,
che mi son recato al nostro paesino
io non ho visto ch’un foglietto
fatto stampare forse in fretta e furia
dalla Comunità Montana
e dal suo Presidente, anch’egli,
poverino, ‘snobato’ e bistrattato come te.
Assai m’attrista la tua morte,
mi duole ancor di più questa tua sorte,
sebbene in qualche modo l’aspettassi
visto che, com’ho detto e come è risaputo,
‘nemo propheta in patria’.
E così sia!

Vincenzo Campobasso

San Giovanni Rotondo, 2 novembre 2008

  Rodi Garganico online blog + Mail (foto T.M. Rauzino)

 

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  Commenti dei Lettori:

-- 21/06/2013 -- 09:58:21 -- vincenzo

Chiedo scusa per le mie imprecisioni circa le date. Da qualche parte avevo letto 20 e 21 LUGLIO (plausibili, in quanto ricadenti in sabato e domenica); riportandole nella mia parte introduttiva, invece di LUGLIO ho parlato di GIUGNO, senza comunque sapere che l'evento (premiazione) si era già verificato il 15/6. Avverrà qualcosa il 20 e 21 luglio? Al comune di Rodi l'ardua sentenza!

 
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