Testa

 Oggi è :  17/07/2024

Benvenuto  nel Giornale

CERCA GLI ARTICOLI :

  

Testo scorrevole
Sx

  L'ARTICOLO

15/05/2013

Dimensione carattere normale  Ingrandisci dimensione carattere  Ingrandisci dimensione carattere

Segnala

ABBIAMO UN ANELLO AL NASO E NON LO SAPPIAMO

Clicca per Ingrandire Durante il periodo 15-17 aprile 2013 un gruppo di ricercatori Eni ha presentato un lavoro dal titolo “Revitalizing Mature Gas Field Using Energized Fracturing Technology In South Italy” presso la 2013 North Africa Technical Conference and Exhibition a Il Cairo, Egitto. Gli autori - Luis E. Granado, Roberta Garritano, Raffaele Perfetto, Roberto Lorefice, Roberto L. Ceccarelli, tutti dell'Eni - affermano di avere ‘rivitalizzato’ un pozzo di gas già sfruttato in passato usando nuovissime tecniche di fratturazione idraulica che includono l'uso di fluidi ‘energizzanti’ a base di zirconati. Il campo scelto è quello di Roseto-Montestillo, nei pressi di Lucera e la concessione è la Tertiveri.

Nel testo si dice che, a causa della delicatezza delle operazioni, si sono dovuti usare molti accorgimenti in tutte le fasi di progettazione, trivellamento, completamento e successiva stimolazione dei pozzi. E' stato necessario usare “elevatissime pressioni di pompaggio” e hanno avuto problemi con i proppanti, che servono a mantenere aperte le fessure dopo le operazioni di fracking. Alla fine però sono arrivati a ‘ottimi guadagni’ in produttivita' e allo stesso tempo hanno ridotto il quantitativo dei fluidi di perforazione.

Purtroppo l'unico sito da cui la notizia è reperibile è quello della “Society of Petroleum Engineers” e i dettagli sono pochi. Dai siti ministeriali non vi è traccia di tale intervento: i pozzi nella concessione Tertiveri sono elencati tutti come in produzione o non produttivi e non vi sono altre specifiche. Le domande che ci si pongono allora sono sempre le stesse:

- perché queste cose le dobbiamo apprendere dalla “Society of Petroleum Engineers” in un convegno al Cairo e non da appositi enti informativi italiani?
- L'Eni aveva i permessi per fare fracking?
- Cosa esattamente hanno pompato nel sottosuolo?
- Quanto tempo sono durate queste operazioni?
- Quando è successo?
- La gente lo sapeva?
- In quali altre località si vuole fare fracking in Italia?
- I nostri ministri lo sanno cos'è il fracking?

E ancora:
- Veramente vogliamo andare avanti cosi, a casaccio?
- Che chi prima arriva fa un po’ quel che gli pare e poi lo dobbiamo venire a sapere da una mezza paginetta di un convegno in Egitto?
- E se non c'era il convegno quando l'avremmo saputo?
- Cosa aspettiamo ad aprire un dialogo nazionale, non solo sul fracking ma in generale sul modo in cui intendiamo proteggere (o non proteggere) il sottosuolo dalle trivelle - di petrolio, gas, con fracking, senza fracking, in mare, in terra o per stoccaggi di dubbia utilità?
- Infine: perché non seguiamo l'esempio della Francia che ha vietato il fracking già nel 2011?



 dorsogna.blogspot.it (testo e foto)

 

Dimensione carattere normale  Ingrandisci dimensione carattere  Ingrandisci dimensione carattere

Segnala

 

 
 

  Commenti dei Lettori:

 
Dx
 

ACCESSO AREA UTENTI

 

 Username

Password

 

Area Privata

Logout >>

 

     IL SONDAGGIO

 
 

VIDEO DELLA SETTIMANA

ESTATE E SANITA

 

STATISTICHE .....

Utenti on line: 3714

 
 
Inferiore

powered by Elia Tavaglione

Copyright © 2008 new PUNTO DI STELLA Registrazione Tribunale n. 137 del 27/11/2008.

Tutti i diritti riservati.