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28/04/2013

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PARTE IL GOVERNISSIMO: È VERA SVOLTA?
Clicca per Ingrandire Il M5S che si è isolato sbattendo porte in faccia a tutti, una forza che aveva in mano le sorti del Paese che ha ucciso la speranza di un vero cambiamento e ha anche colpito chi ha inseguito l'unica forza politica con la quale si poteva mettere in moto il difficilissimo percorso chiamato “cambiamento Bersani e una parte del centro sinistra”. Se è questo il risultato del Movimento - spaccare la sinistra - allora è stato bravo. Quindi non interessava governare, assumersi delle responsabilità, guidare un Paese sofferente.

In questo contesto si inserisce il governo Letta, con Alfano vice. Già è una contraddizione, quella di Enrico con lo zio, Gianni. Un miscuglio di Pd e Pdl. Ma non ci interessano le parentele, vediamo la sostanza. Un governo finalmente nominato: sette donne, ricambio di nomi. Ma che la novità sia solo per la prima donna di colore al Ministero dell’Integrazione (Cecile Kyenge) o per la prima medaglia olimpica a quello delle Pari Opportunità (Josefa Idem)? Il Ministero dell’Economia è di Saccomanni, bocconiano, braccio destro di Draghi alla Banca Centrale Europea, direttore generale della Banca d’Italia. Volto noto ma non nuovo.

Lo spettro dei montiani si aggira ancora, garantendosi tre posti di prestigio con la Cancellieri, riconfermata, non agli Interni ma alla Giustizia, Moavero al Ministero degli Affari Europei e Patroni Griffi al sottosegretariato alla presidenza del Consiglio. New entry finalmente per l’Istruzione, sotto la guida di Maria Chiara Carrozza che appena entrata in Parlamento aveva dichiarato: “Stravolgerò scuola, università e ricerca”. Buoni propositi per un Paese che taglia sistematicamente fondi alla cultura.

Poi si rimescolano i dieci saggi nominati da Napolitano e si nominano Quagliarello per gli Affari Costituzionali e Mauro per la Difesa. E ancora Giovannini, che prepara baracca e burattini e si trasferisce dalla direzione generale dell’Istat a quella del Ministero del Lavoro. Un dato da constatare c’è: siamo sicuri che abbia coscienza del livello di disoccupazione del Paese che ha raggiunto alla fine del 2012 due milioni 744 mila unità?

Affinché non si possa dire che la Rete non abbia avuto parte in causa e il M5S non ha visto nominato nessun candidato seppure con il 25 percento dei voti, un nome caro ai cyber-utenti e ai grillini c’è, ed è quello della Bonino, agli Esteri però. Sfugge il legame della De Girolamo al Ministero dell’Agricoltura e quello della Lorenzin alla Sanità, visto che non è confermato né il pollice verde della prima, né la laurea in alcuna professione sanitaria della seconda.

Insomma, il nuovo governo è un mix di Pd, Pdl e Scelta Civica. Sel e M5S tagliati fuori. I volti nuovi ci sono, ma forse non bastano. Speriamo che riescano, almeno nella legge elettorale, vera questione democratica che appartiene al popolo, e far ripartire economia, famiglie, speranza nei giovani. Cari amici a cinque stelle doveva andare proprio così? O si poteva fare meglio?

Michele Lapomarda


IL NUOVO GOVERNO

Premier - Enrico Letta (Pd)
Interni - Angelino Alfano (PdL, vicepremier)
Economia - Fabrizio Saccomanni (direttore generale Bankitalia)
Esteri - Emma Bonino (PR)
Difesa - Mario Mauro (Scelta Civica)
Giustizia - Annamaria Cancellieri
Affari europei - Enzo Moavero Milanesi
Affari regionali - Graziano Del Rio (presidente Anci)
Infrastrutture - Maurizio Lupi
Lavoro - Enrico Giovannini (presidente Istat)
Coesione territoriale - Carlo Trigilia
Rapporti col Parlamento - Dario Franceschini
Pari opportunità - Josefa Idem (Pd)
Semplificazione - Giampiero D'Alia
Sviluppo economico - Flavio Zanonato (Pd, sindaco di Padova)
Politiche agricole - Nunzia De Girolamo (PdL)
Università e ricerca - Mariachiara Carrozza (ex rettore ist. Sant'Anna Pisa)
Salute - Beatrice Lorenzin (PdL)
Affari costituzionali - Gaetano Quagliariello (PdL)
Ambiente - Andrea Olando
Beni, Attività culturali, Turismo - Massimo Bray (dir. ed. Treccani)
Integrazione - Cecile Kyenge (Pd)

Sottosegretario alla presidenza del Consiglio - Filippo Patroni Griffi

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