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26/06/2008

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A un passo da noi il paradiso dei “fenicotteri rosa”

Clicca per Ingrandire  Un viaggio fra i fenicotteri rosa che a migliaia popolano la Riserva statale Saline di Margherita di Savoia. Sembrava una mission impossible, perché in quell´area protetta entrano solo studiosi, ricercatori e qualche scolaresca, ma al comando del Corpo forestale, che gestisce e sorveglia quest´angolo di paradiso terrestre fra la foce dell´Ofanto e i primi rilevi del Gargano, ci sono persone disponibili.

E così, con tutte le autorizzazioni necessarie, si parte per la riserva, 3781 ettari di zona umida di valore internazionale, protetta dalla convenzione di Ramsar dal ´79 e da diverse direttive europee, custode di un patrimonio naturale che annovera specie animali e vegetali a rischio di estinzione. Alla scoperta di questo eden acquatico, che sorge dove una volta c´era il lago Salpi, ci conducono mica accompagnatori qualsiasi.

A bordo della jeep che ci precede ci sono Ruggiero Matera, comandante della stazione del Corpo Forestale di Margherita di Savoia, e l´agente scelto Alberto Cataleta. Saranno loro i nostri angeli custodi in divisa che fino al tramonto ci mostreranno meraviglie che nemmeno su Youtube si possono vedere. Si aggrega Marina Marrone che all´Atisale, la società primo produttore italiano di sale di origine marina che esporta in tutto il mondo, si occupa di comunicazione e marketing. Percorriamo la litoranea per una ventina di chilometri, tanto è lungo il fronte della salina, la più estesa d´Europa, da millenni parte integrante dell´economia costiera, con i salinieri che si tramandano il lavoro di generazione in generazione.

Senza quell´ecosistema dinamico e complesso, raro esempio di integrazione fra habitat naturale e attività economica umana, non potrebbe esistere il paradiso dei fenicotteri rosa. Il panorama, dall´esterno, rimanda all´immagine di un specchio frantumato, con piccoli e grandi laghi di forme geometriche varie, resi abbaglianti dai raggi del sole.

Qui non c´è lo scenario del Serengeti, il parco africano per antonomasia, però le piramidi di sale di un bianco abbacinante contro l´azzurro del cielo, regalano le prime magie. Quando, abbandonata la litoranea, ci addentriamo nella riserva serrata da un cancello e lasciamo le macchine, è come se quello sbarramento segnasse il confine fra il nostro mondo e l´eden. Acquitrini, canali, stagni, paludi sui quali volteggiano le eleganti avocette, i rumorosi cavalieri d´Italia e un´infinità di altri volatili - gabbiani reali, fischioni, spatole, fraticelli, anatre - che qui convivono in un rapporto armonioso.

Oggi però sembrano agitati, i versi sono striduli, i voli guizzi improvvisi. «Sono infastiditi, non gradiscono presenze estranee - spiega il sovrintendente Matera. - E sono allarmati: questi versi sono tipici del maschio di cavaliere d´Italia, che sta difendendo i suoi piccoli, nei nidi nascosti fra la salofernia». Per il giovane comandante, il popolo della riserva, naturalmente, non ha segreti: sa interpretare qualsiasi verso, qualsiasi movimento in una sorta di dialogo con la natura, misterioso per i profani. Si potrebbe stare ad ascoltarlo per ore, Ruggiero Matera, mentre racconta i mille segreti celati in questo santuario della natura, dove le luci danzano nei riflessi del tramonto che si avvicina. E allora ci lasciamo prendere per mano, come bambini, affidandoci alla sua esperienza e ai suoi consigli.

Respiriamo il vento che odora di sale, calpestiamo praterie di erbe basse e carnose, saliamo sui piccoli argini di argilla, attraversiamo ponti in legno. I fenicotteri sono un´isola rosa, ancora lontana. È l´agente Cataleta a venirci in soccorso. Ci offre un cannocchiale da avvistamento Swarovski e sorride: lui sa cosa vedremo attraverso quel capolavoro di ingegneria ottica. E infatti lo spettacolo è incomparabile: eccoli, i fenicotteri, sembra di toccarli, volteggiano a filo d´acqua, si muovono placidi fra canne e cespugli, sugli isolotti dove nidificano e nell´acqua bassa in cui si specchiano e cercano cibo. Sono un´infinità.

«Abbiamo una colonia superba - dice con orgoglio il sovrintendente Matera, - 5900 adulti, ai quali si aggiungono 200 pulli, nati da pochi giorni che fra circa tre mesi saranno in grado di spiccare il volo».

Titti Tummino

 montesantangelo.net (testo e foto)

 

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