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31/03/2013

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AUGURI
Clicca per Ingrandire Uno specialissimo augurio a tutti di una Pasqua serena. Ma perché la Pasqua non cade mai lo stesso giorno e “un anno arriva alta e un anno bassa”? Questa festa infatti non ha una data precisa come tutte le altre ricorrenze religiose. L’unica cosa certa è che si celebra una domenica compresa fra il 22 marzo e il 25 aprile. E’ ‘bassa’ quando cade nel mese di marzo o nei primi giorni di aprile, ‘alta’ quando si festeggia nel periodo successivo. Ma come si calcola la sua data?

Nel corso della storia, il calcolo di questa festa è stato sempre fonte di discussione vedendo lo scontro di diverse correnti di pensiero, scontro che si è risolto solo nel 325 col Concilio di Nicea. In questa occasione si vollero stabilire criteri fondati sui dati delle Sacre Scritture, col desiderio di promuovere l’unità fra le varie chiese. Il Concilio, stabilendo un'unica osservanza della Pasqua, desiderava mostrare il suo impegno a favore della missione unitaria della chiesa nel mondo.

Si stabilì così che la Pasqua cristiana sarebbe stata celebrata la domenica seguente il primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera, giorno che coincide con l’inizio dei festeggiamenti della Pasqua ebraica e dura otto giorni. Quindi, se il 21 marzo è luna piena e cade di sabato, la Pasqua sarà celebrata il giorno seguente, ovvero il 22. Se invece il primo plenilunio è di domenica la Pasqua sarà festeggiata la domenica successiva.

Ben si sa che il classico simbolo pasquale è ‘l’uovo’. Ciò in quanto “omne vivum ex ovo” (tutti i viventi nascono da un uovo), motto che per secoli ha spiegato il principio che la vita non può avere origine dal nulla. Da qui l’importanza dell'uovo, con la sua forma perfetta, nell’immaginario collettivo. Dipinto o intagliato, di cioccolato o zucchero, di terracotta o cartapesta, l’uovo è parte integrante della ricorrenza pasquale e nessuno vi rinuncerebbe. Se quello di cioccolato o cartapesta ha un’origine recente, le uova vere colorate e decorate hanno una storia antichissima che affonda le radici nella tradizione pagana.

Simbolo della vita che nasce, l’uovo cosmico è all’origine del mondo: al suo interno avrebbe contenuto il germe degli esseri. Presso greci, cinesi e persiani, l’uovo era anche il dono che veniva scambiato in occasione delle feste primaverili quale simbolo della fertilità e dell’eterno ritorno della vita. Gli antichi romani usavano seppellire un uovo dipinto di rosso nei loro campi per propiziarsi un buon raccolto. Con l’avvento del Cristianesimo, molti riti pagani vengono recepiti dalla nuova religione.

La stessa festività pasquale, d’altro canto, risente di lontani influssi che la fanno festeggiare proprio nel giorno in cui si compie il passaggio dalla stagione del riposo dei campi a quella della nuova semina e quindi della nuova vita per la natura. Anche in occasione della Pasqua cristiana è presente l’uovo quale dono augurale e ancora una volta diventa simbolo di rinascita, non della natura, comunque, bensì dell’uomo stesso, della risurrezione di Cristo: il guscio è la tomba dalla quale Cristo esceì vivo.

In quanto massima festa cristiana, la Pasqua è celebrata in tutti i Paesi dove questa religione è presente, oltre a Israele (di cui parliamo in fine articolo). Nei Paesi nordici la si accoglie festeggiando anche l’arrivo della primavera. In Svezia e Finlandia, la domenica delle Palme si benedicono rami di pioppo bianco con le gemme. Di origine medievale è il rito che i bambini compiono la settimana prima della Pasqua: si vestono da streghe e distribuiscono le loro letterine in cambio di caramelle.

In Svezia si mangiano uova sode colorate. In Finlandia il ‘pashap, a base di formaggio, e il ‘mammi’, un budino di segale. In Danimarca, le case vengono ornate con rami fioriti e uova dipinte, la domenica di Pasqua l’intera famiglia si riunisce per un buffet freddo e ai bambini viene regalato il coniglio di cioccolato.

Nei Paesi mitteleuropei, vedi la Francia, le campane delle chiese restano silenziose dal Venerdì Santo, in segno di dolore per Gesù Crocefisso, e ai bambini si racconta che siano volate verso Roma per tornare la domenica di Pasqua. Quando risuonano dai campanili, i più piccoli cominciano la ricerca delle uova di cioccolato nascoste dai genitori prima dei festeggiamenti. In Germania si bruciano fuochi accesi a mano con pezzi di legno o con una grande lente.

Le ceneri sono poi cosparse dai contadini negli orti come augurio propiziatorio per un buon raccolto. Dolci e pietanze tipiche della festa sono l’agnello e l’uovo di cioccolato, donato ai bambini da un coniglietto chiamato ‘Osterhase’. In Inghilterra vengono rivolte particolari attenzioni a persone bisognose: ai poveri si fanno offerte e gli anziani sono aiutati nel lavaggio dei piedi. Il dolce tipico è ‘hot cross buns’, piccole brioches fatte con uvetta e cannella, e decorate con una croce fatta di glassa per ricordare la passione di Cristo.

Nell’Europa ortodossa, leggi la Russia, si celebra con una processione attorno alla cattedrale della città di Sargorsk, dove risiede il Pope di tutta la Nazione. La domenica, l’intera famiglia si riunisce e organizza un picnic sulla tomba di un parente morto, mentre la sera si prepara un banchetto con diversi tipi di carni, pesce e funghi. In Grecia si festeggia con riti greco-ortodossi: ogni fedele accende in chiesa una candela che porterà con sé a casa. La tradizione impone di mangiare dolcetti, pane pasquale, uova colorate e la ‘marghiritsa’, zuppa tipica pasquale fatta con l’agnello.

E chiudiamo con Israele, come anticipato, dove si festeggiano due eventi: la Pasqua cristiana e la festa ebraica del ‘Passah’. Durante la settimana santa si svolgono processioni e si ripercorrono le tappe della Vita Crucis. La festa ebraica inizia il Giovedì Santo e ricorda l’esodo degli ebrei in Egitto. Dura sette giorni.

 Redazione + Intrage
 

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