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26/02/2013

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IL TERRITORIO DEI SAPERI

Clicca per Ingrandire Il successo e l'interesse del Convegno Studi “La necropoli di Monte Pucci”, decretati dalla partecipazione di decine di qualificati studiosi nella due giorni di Vico del Gargano voluta dall'ex sindaco Pierino Amicarelli insieme alla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia, dimostrano, se ce ne fosse ancora bisogno, che la politica del territorio, la tutela dei beni e del suolo, il paesaggio, la sua forza e la sua fruizione, le potenzialità, la sua amministrazione in generale, vanno messi nelle mani di un personale politico qualificato e competente.

Tutte le moderne e attente Amministrazioni della cosa pubblica mettono al primo posto la difesa del territorio, le peculiarità, il loro valore strategico, all'interno di una pianificazione e un percorso per puntare all'obiettivo da raggiungere o immaginare, insomma: una visione. Improvvisazione, scialacquamento, rapine, brutture, massacro del territorio non sono più consentiti. Da questo presupposto parte la preoccupazione di ogni amministratore avveduto mantenendo lontani da ogni maneggio coloro che non posseggono queste sensibilità.

Vico del Gargano possiede inutilizzati una somma e un mix di beni di alto pregio che vanno difesi, tutelati, valorizzati e gestiti da amministratori coscienti e capaci. La sola conservazione - dimenticati, abbandonati, in perdita patrimoniale perenne - rappresenta uno schiaffo e una vergogna per l'intera comunità. Questi Beni, oltre a rappresentare la storia della nostra Vico, devono esprimere e sostenere parte della nostra economia cittadina. Da qui si muovono, o dovrebbe muoversi, l'individuazione e il sostegno dei nuovi amministratori cittadini.

Non c'è più spazio per furbi, frequentatori del carro vincitore, populisti di professione, carichi familiari. Ci si augura che la nostra millenaria storia, la capacità di affrontare le nuove sfide, soprattutto da parte delle nuove generazioni, la ricerca e la fame di futuro, siano al centro del dibattito per costruire una solida e concreta speranza. Cambiare si può.

Michele Angelicchio

 Redazione
 

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