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18/02/2013

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CALENA UGUALE PESCHICI

Clicca per Ingrandire In un clima di accesa campagna elettorale nazionale e di fermento per quella locale sorprende in modo inquietante come la dimensione culturale sia completamente esiliata dalle preoccupazioni dei candidati di tutti gli schieramenti politici. Certo la cultura è, per qualcuno, "inutile", non produce guadagni immediati, non risolleva tout court dalla crisi e perciò incarna il modello della superfluità assoluta. Ergo - è opinione diffusa - non serve parlarne. Tuttavia, a ben guardare, solo un popolo che investe sulla cultura può essere considerato civile.

Peschici ha sempre fondato la sua identità sullo sviluppo graduale e crescente del settore terziario. Turismo balneare, ristorazione, strutture alberghiere disegnano il profilo di un paesino in cui tradizione agricolo-pastorale, pragmatismo economico, spirito d'iniziativa e creatività si sono fusi in modo evidente ma non completo. Le amministrazioni che nel tempo si sono avvicendate hanno in effetti limitato il loro contributo propriamente "culturale" a proposte vaghe, a ripetitive iniziative di carattere ricreativo - come l'organizzazione della festa patronale con appariscente spettacolo pirotecnico, prolungato per due serate, e con orchestra d'intrattenimento - oppure hanno lasciato all'estro, al carisma di pochi volenterosi la pur apprezzabile programmazione di attività dall'incerto sapore radical-chic - come isolati incontri a carattere letterario con scarso seguito e passiva partecipazione o, forse, rare mostre di pittori locali.

Viene da chiedersi se gli amministratori venturi abbiano il desiderio di mettersi nei panni di turisti che giungano a Peschici non solo per fare qualche nuotata. È bene che si interroghino su cosa offra il paese, oltre a ciò che la natura gli ha donato. Questo è il punto nevralgico su cui dovrebbe vertere una fondata campagna elettorale. Fermo restando che è nel turismo la chiave di volta della crescita economica municipale, va anche riqualificato il modo di attrarre e sedurre i villeggianti che non sono dotati solo di corpi da sfamare e da cospargere di creme abbronzanti. I turisti che arrivano a Peschici vogliono di più, possiedono anche menti, animi, curiosità, gusto estetico, interessi storici. A parte l'orma del dinosauro che campeggia all'ingresso della villa comunale e il Grottone di Manaccora che in estate si mescola con ombrelloni e bikini, o i pittoreschi concerti agostani dei “Suatt” e di Rino Martella, il turista che voglia unire relax e cultura va incontro a una delusione formidabile.

Sorprende che nessuno a Peschici progetti una campagna elettorale diversa, per esempio: proporre di valorizzare Calena, renderla accessibile al pubblico e inserire in un programma politico la possibilità che tutti possano godere della bellezza di un monumento, perché questo non cada nell'oblio a causa di annose e labirintiche controversie, sembra davvero una scelta nuova. E non si tratta di sollecitare attenzioni solo religiose perché, va detto, Calena è un'antica abbazia, peraltro non lontana dalla storica Via Francigena che conduceva i pellegrini lungo tappe come S. Leonardo di Siponto e la Grotta di S. Michele.

Appare, piuttosto, necessaria una curvatura culturale in senso lato dei programmi politici locali: investire sulla valorizzazione del patrimonioartistico e delle bellezze storiche del territorio, anche in raccordo con i Comuni vicini, secondo la formula di una cooperazione consorziata culturalmente, può fare la differenza per chi sappia e voglia condurre un'attenta battaglia politica che salvaguardi interessi privati e non li veda confliggenti con un miglioramento concreto dell'affluenza turistica e con una più significativa offerta culturale. Bisogna liberare la cultura dalle ipoteche che gravano sul suo conto: da un lato lo status di dimensione separata e autonoma dalla prassi e, dall'altro, la conseguente demonizzazione delle ricadute economiche che ne inquinerebbero la purezza. Cultura è anche capacità di orientare interessi e possibilità in modo da favorire l'emancipazione di una comunità dalla sua condizione di marginalità e perifericità. Ristrutturare Calena e anche le torri costiere - ormai ridotte a ruderi solitari che intristiscono il paesaggio marino e si sgretolano ogni anno di più sotto lo sguardo incurante di politici che considerano la storia una cosa lontana e non la radice di tutti - è un primo passo per iniziare un cammino di riqualificazione del territorio.

Ricostruire il profilo di Peschici sulla base del connubio natura-cultura e del trinomio storia-arte-folklore può restituire vigore a programmi elettorali fiacchi e ripetitivi. La cultura non è di destra o di sinistra, non ha bandiera e non rivendica appartenenze: è di chi la ama. Abbracciare, perciò, un programma politico che voglia una Peschici non solo bella per natura, ma anche nuova per cultura, significa puntare su Calena. Cercare un senso alla politica come dimensione aperta vuol dire sia cercare convergenze su punti di capitale importanza sia abbandonare schemi miseramente persi in dettagli da comizio serale. Elevare il tono, mirare in alto, restare ancorati al territorio e sognarlo più nuovo, attraente, appetibile, competitivo, implica l'impegno a partire dalla cultura, a cominciare da Calena, senza accendere polemiche o fomentare sterili conflitti giudiziari tra privati, sovrintendenza, enti locali. È innegabile, infatti, un dato: Calena è lì, e chi le passa vicino non può non sentire la voce del passato che reclama un riscatto.

L'abbazia tra il mare e il paese ha animato la fantasia di scrittori come Alfonso D'Errico che ha saputo fondere storia e invenzione nel suo libro "Il segreto di Kalena". Calena, però, non può restare solo lo sfondo elegante di un romanzo armoniosamente sospeso tra realtà e sogno, passato e presente. Peschici è rinata, nella sua aurorale genuinità, tra le pagine di "Venti di Grecale" - romanzo d'impronta autobiografica scritto da Paolo Labombarda - ma non può rimanere un'immagine bella, viva solo nella memoria. Attendere che i luoghi e le memorie peschiciane siano rievocati tra il chiasso di bambini che, a buon diritto, scorrazzano nella villetta del paese e mescolano i loro giochi a riflessioni letterarie inadeguate al posto; oppure intrattenere un pubblico accaldato nella sala consiliare del Comune di Peschici perché apprezzi discussioni interessanti, presentate da Piero Giannini e condivise dall'Accademia del Trabucco, diluite, tuttavia, nel sudore di afose serate, non sembrano condizioni che favoriscono la promozione culturale del paese.

Valorizzare la cultura vuol dire cercare giuste ambientazioni, creare atmosfere, trovare l'equilibrio ideale tra progetti, luoghi, persone, parole, suoni. Immaginare, allora, Calena che giganteggia con la sua secolare mole, illuminata da fari non invadenti che integrano il chiaro di luna e, lì, tra giardini curati e olivi che tradiscono le stelle con le loro foglie d'argento pallido, ascoltare - per curiosità o ammirazione - piacevoli recitazioni, concerti, riflessioni; prendere parte a incontri culturali, presentazioni di libri; organizzare mostre iconografiche e fotografiche, premiazioni di gare di pittura e concorsi di poesia; o solo entrare nella piccola chiesa e stare in silenzio per sentire l'impalpabile soffio in cui s'incontrano Dio e l'uomo: può non restare solo un'idea?

Non è giusto doversi limitare soltanto al ricordo nostalgico del periodo aureo in cui a Peschici l'arte di Manlio Guberti, di Romano Conversano e di Alfredo Bortoluzzi attraeva un turismo di qualità e impreziosiva la naturale bellezza del paese. E un passato simile testimonia che è possibile coniugare cultura, turismo e natura. Ogni peschiciano dovrebbe nutrire il desiderio di farsi "terra e paese, perché la sua carne valga qualcosa di più che un comune giro di stagione". Sono le parole di Cesare Pavese, un uomo convinto che "un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti". E un monumento questo fa: resta ad aspettarti e ti ricorda chi sei. Calena è Peschici. E la storia è di tutti. "Ci impegniamo non per riordinare il mondo, non per rifarlo, ma per amarlo" (B. Brecht).

Una Italiana che ama Peschici

 Redazione

 

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  Commenti dei Lettori:

-- 18/02/2013 -- 14:10:39 -- ANTONIO

PESCHICI SARA' UNA GRANDE AZIENDA SOCIALE, E COMPRENDERA' ANCHE CALENA. UN'AZIENDA COMUNE CHE ASSUMERA' LA VESTE DI QUELLA PIU' IMPORTANTE TRA I SOGGETTI ECONOMICI E GIURIDICI PRESENTI SUL TERRITORIO MUNICIPALE CHE OLTRE AL BENE IN COMUNIONE PRODURRA'OGNI SORTA DI BENE PER LA COMUNITA'PESCHICIANA E PER I TURISTI. TONINO GUERRA

-- 18/02/2013 -- 14:33:41 -- ANTONIO

IL RIPRISTINO DELLA DIGNITA', ORIGINALITA', DECOROSITA', IMPORTANZA, VALORE, E FUNZIONE D'USO, DI CALENA, E' TRA LE PRIORITA' DI UN DIVERSO NOSTRO FUTURO VIVERE. UN VIVERE CHE DOVRA'ESSERE, PER FORZA DEI TEMPI, CIVILE. E' COSI' CHE PER NON SOCCOMBERE SPECIE AI GIORNI NOSTRI DI CRISI E' NECESSARIO INTRAPRENDERE LA STRADA DELLE RESPONSABILITA'. NON ABBIAMO ALTRA SCELTA. IL RECUPERO E LA LOTTA AL DEGRADO SONO, DUNQUE, TRA I DOVERI DELLE VARIE ISTITUZIONI; SPECIE QUANDO LE STESSE VENGONO UMILIATE A CAUSA DEI VARI OBLII O AZIONI-INTENZIONI CHE POTREBBERO, SE LASCIATE FARE, PORTARE DEFINITIVAMENTE A PERDERE UN VALORE, ORIGINALE E CARATTERISTICO, OLTRE CHE STORICO, DI IMPORTANTE E SIGNIFICATIVO BENE. PROIPRIO NELL'INERZIA ED IN ASSENZA DI BUONSENSO. PERCIO' TRA QUESTE ISTITUZIONE VI E' ANCHE PESCHICI PARTE IN CAUSA! PER CUI CON TUTTO IL RISPETTO VERSO I PROPRIETARI PESCHICI PUO' CONSIDERARSI PARTE DIRETTA E DIRETTAMENTE INTERESSATA A FARE IN MODO CHE CALENA VENGA SALVATA.

-- 18/02/2013 -- 15:07:43 -- ANTONIO

CALENA E' SI' PESCHICI!

-- 18/02/2013 -- 15:09:29 -- ANTONIO

MA PESCHICI DEVE RITORNARE AD ESSERE LA VERA PESCHICI, SERIA, GIUSTA, AUTOREVOLE, E RESPONSABILE, VERSO DI TUTTI. SENZA PARZIALITA',DISTINGUO, O TRATTAMENTI DI FAVORE O CLIENTELARI. IN ALTRI TERMINI, NON SI HANNO INTENZIONI DI PENALIZZARE NESSUNO, MA SOLO QUELLE DI AVERE LA VOGLIA DI TROVARE SOLUZIONI SOBRIE ED UTILI NELL'INTERESSE DI TUTTI.

-- 18/02/2013 -- 15:18:35 -- ANTONIO

LE PREMESSE CI SONO TUTTE. ANCHE IL BUON AUSPICIO. L'ELEZIONI COMUNALI SONO ALLE PORTE.

-- 18/02/2013 -- 16:10:49 -- Elio

Forza Antonio sono sicuro che questa volta c'è la farai.

-- 19/02/2013 -- 09:11:13 -- Paolo

Cara italiana che ama Peschici, il tuo è un grido appassionato di dolore; e anche un richiamo forte per tutti i candidati sindaci. Il nome della tua Dea, ahinoi! è Cultura: ti seguiranno? Qualche tempo c'è per sensibilizzare gli animi (e le pance): diamoci da fare!

-- 19/02/2013 -- 13:15:32 -- Teresa

Darsi da fare vuol dire cominciare dalla scuola. Educare e sensibilizzare i giovani alla scoperta del territorio, della sua bellezza, della sua storia e, in senso ampio, indirizzare le giovani generazioni alla conoscenza consapevole del patrimonio culturale locale e delle tradizioni popolari, dovrebbe entrare a pieno titolo nelle programmazioni delle attività didattiche ordinarie. Solo così potrà avviarsi una effettiva valorizzazione di Peschici e una sua promozione turistica di qualità. Non ci si può improvvisare imprenditori turistici senza una opportuna formazione.Bisogna potenziare in modo fattivo l'asse scuola - politica - turismo.

-- 27/02/2013 -- 09:56:40 -- Francesco

BISOGNA SOFFERMARSI E RIFLETTERE. DOBBIAMO VALORIZZARE E PROTEGGERE IL PATRIMONIO CULTURALE ITALIANO. LA CRISI DI VALORI PORTERA' AD UN ANNULLAMENTO DI NOI STESSI! ( UN 10 ALLA CHIAREZZA E ALLA LINEARITA' DELLA SCRITTRICE :) )

-- 28/02/2013 -- 18:34:45 -- ANTONIO

IL PROBLEMA E' SEMPRE LO STESSO: L'APPLICAZIONE E LA NON APPLICAZIONE DELLE LEGGI. OVVERO,LA NON COERENZA DI UNO STATO. ANCHE LA SCUOLA FA ACQUA DA TUTTE LE PARTI! SE SE SI VA A PREMIARE CHI NON MERITA O COMMETTE REATI ALLA FINE SI FA CATTIVA SCUOLA.

-- 28/02/2013 -- 18:40:12 -- ANTONIO

E' BENE RIFONDARE TUTTO E RICOSTRUIRE STATO E SCUOLA! TROPPO SONO LE PAROLE MA I FATTI RESTANO SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI. COME E' LA REALTA' ED IL FALSO PROGRESSO CHE DISTRUGGE ED UCCIDE, PIANO PIANO. E' IL DIO DENARO E LA CORRUZIONE CHE PREDOMINA LE MENTI E LE COSCIENZE. E' UNA BABELE! COME E' ACCADUTO AL TEMPO DELLA BABILONIA, DOVE IL CAOS A PORTATO ALL'AUTODISTRUZIONE DI UN GRANDE IMPERO, QUELLO BABILONESE. ANCHE CHI CI GOVERNA ESCE DALLA SCUOLA ... ! QUINDI, E' ANCHE LA SCUOLA CHE DEVE MIGLIORARE E CAMBIARE. PER POI DARE UNA MANO!.

-- 28/02/2013 -- 18:53:47 -- ANTONIO

E' ANCHE NECESSARIO RISOLVERE IL NODO DEL DETTO CHE DICE "SI PREDICA BENE E SI RAZZOLA MALE". NEL SENSO CHE LA SOCIETA' ITALIANA OGGI E' VITTIMA DEI PROPRI MALI. LA CLASSE POLITICA, POI, NE E' UN ESEMPIO. BASTA VEDERE L'ESITO DELLE ULTIME ELEZIONI IN ITALIA, DOVE PIU' CHE IL MERITO E LA RAGIONE E'PREVALSA LA VIA DELLA CONVENIENZA E DELLE FURBATE, FINO A SFOCIARE NEL DIRITTO PENALE E DI PROCEDURA PENALE. SPREGIUDICATEZZA, DA UN LATO, CON PROMESSE SHOCK,CHE NON FANNO RIMPIANGERE IL FAMOSO PERSONAGGIO COMICO DI ANTONIO ALBANESE NELLA VESTE DEL POLITICO DI CETTO LA QUALUNQUE, E, IL SENSO DEL RITENERSI PRIMI DELLA CLASSE, PERCHE'AUTOCONSIDERATISI "I SOLI TROPPO MERITEVOLI E BRAVI" DALL'ALTRO, HANNO PORTATO ULTERIORMENTE IL PAESE NEL CAOS.

-- 28/02/2013 -- 19:16:06 -- ANTONIO

E' COSI' CHE ANCHE LA SCUOLA DEVE RINNOVARSI E SOPRATTUTTO RINGIOVANIRSI, OVVERO RICREDERSI.

-- 28/02/2013 -- 19:19:55 -- ANTONIO

PER USCIRE DALLE TANTE CRISI!

-- 08/03/2013 -- 15:26:44 -- ANTONIO

ANTONIO RINGRAZIA ELIO PER IL PRONOSTICO E PER L'INCORAGGIAMENTO.

-- 08/03/2013 -- 15:30:13 -- ANTONIO

IL 26 - 27 MAGGIO 2013 SI VOTA PER ELEGGERE IL NUOVO SINDACO DI PESCHICI E LA NUOVA SQUADRA DI GOVERNO DEL PAESE. FINO AD OGGI SU CALENA CI SONO STATE SOLO CHIACCHIERE E POCHI FATTI, MENTRE CROLLA TUTTO, E L'INTERA STRUTTURA MONUMENTALE E'NELL'OBLIO. BASTA SU CALENA SPECULAZIONI! TUTTI DEVONO SAPERE CHE OGGI SIAMO CHIAMATI AD ASSUMERE RESPONSABILITA' DISTINTE E PRECISE. IL PRIVATO E' "IL PRIVATO" ED IL PUBBLICO E' "IL PUBBLICO".

-- 08/03/2013 -- 15:44:41 -- ANTONIO

NON ASPETTIAMO CHE LA MORTE CI PORTI VIA SENZA ESSERE STATI CAPACI PRIMA DI FARE COSE IMPORTANTI PER PESCHICI. A CHI ASPETTIAMO DI DIMOSTRARE CHE SIAMO CAPACI ANCHE DI GUADAGNARCI LA VITA. BASTA CON L'INERZIA E LO SCARICA BARILI. ACCADE SPESSO CHE QUI' SI DANNO LA COLPA GLI UNI CON GLI ALTRI. E, TUTTO VA IN MALORE/A O IN ROVINA. DIAMO PROVA DI MATURITA', DI VALORE, E DI CORAGGIO. ANCHE I PRIVATI DEVONO CAPIRE ... . QUI' NON SI VUOLE IL MALE DI NESSUNO, MA, SOLO SEMINARE IL SEME DEL BENE E DEL BUONSENSO CHE TANTO MANCANO.

-- 08/03/2013 -- 15:59:45 -- ANTONIO

LA FOGA DI VOLER FAR SOLDI A TUTTI I COSTI, E DIETRO LA SCUSA DEL TURISMO, CAMBIANDO E TRASFORMANDO TUTTO, FINISCE SPESSO PER TRAVOLGERCI E DISTRUGGERE TUTTO ANCHE NOI STESSI. DOBBIAMO RISOLVERE I PROBLEMI. E, NON ACCRESCERLI. CALENA: COME MONTECASSINO.

-- 08/03/2013 -- 16:06:22 -- ANTONIO

... " LUCE E NON PERDIZIONE " !

 
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