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  L'ARTICOLO

24/06/2008

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A NESSUNO PERMETTEREMO DI STRUMENTALIZZARE QUESTO SITO ! ! !

Clicca per Ingrandire Abbiamo preferito postare direttamente sul sito le nostre riflessioni sul “teatrino” che si è sviluppato intorno all’articolo “LA DOMANDA NASCE SPONTANEA: MA A PESCHICI, VERAMENTE SI SPACCA IL PdL?”, piuttosto che metterci in coda ai commenti che lo corredano, per un motivo semplicissimo che può racchiudersi in una sola frase, anzi due: non abbiamo nulla da nascondere, la prima, e non abbiamo appesa al collo nessuna etichetta riportante un prezzo, la seconda.

Non ci siamo mai nascosti, nella personale ultracinquantennale carriera nel settore della carta stampata mossasi in parallelo con l’insegnamento e poi negli ultimi 15 anni distintasi drasticamente da questo, e non abbiamo neanche intenzione di farlo proprio adesso a una età che ci permette di fregarcene di tutto e di tutti. Non ci nascondiamo neanche dietro un qualsiasi “Giuseppe” o un altrettanto insignificante “Chicco” che d’ora in poi apparirà su questo sito il tempo a me occorrente per accorgermene e tagliargli l’intervento (ti ho avvertito due volte - vero… Luigi? - e di norma non arrivo mai alla terza). Il nickname lo usiamo solo e solamente per i cosiddetti articoli “di colore” o di basso profilo, utilizzandone uno che racchiude in sé lo scopo di stimolare i lettori a prendere finalmente confidenza col fondatore del loro paese, visto che la stragrande maggioranza non sa chi sia, almeno fin quando qualche sindaco avveduto non gli intitoli una strada o una piazza.

Quanto appena esposto è informato alla decisa volontà di invitare i pruriginosi (si scoprirà fra un po’ il perché della scelta di tale attributo) commentatori a “rispondere” veramente a quanto leggono sulle nostre pagine. “Veramente” inteso come autentici “articoli” inviati al sito con tanto di fatti documentati a controbattere il contenuto dei testi messi in discussione e tanto di firma! Il sito e il periodico a esso correlato non sono di chi scrive o della redazione o della proprietà. Entrambi sono nati per i Peschiciani con obiettivi e fini ben precisi, e sarebbe il top se i Peschiciani partecipassero attivamente alla loro costruzione, non rimanendosene dietro le quinte a “ciacolare” o dietro un inconcludente pseudonimo che permette appena di sventagliare quattro fesseriole senza significato, giusto il tempo di dare aria ai polmoni o, nella fattispecie, conferire maggiore elasticità ai polpastrelli delle dita.

Un invito già in altre occasioni rivolto a chi ci fermava per strada o abbordava un nostro redattore chiedendo – non sempre educatamente – di aggiustare il tiro su alcune notizie dagli stessi ritenute non aderenti alla realtà dei fatti. A ciascuno di loro abbiamo risposto, e fatto rispondere, che i nostri condotti auricolari sono strettamente intercollegati e quindi ciò che entra dall’uno esce immediatamente dall’altro, informandoli che la legge sulla stampa si basa su tanti precetti ma uno è il più fondamentale di tutti: l’istituto della rettifica e consequenziale diritto, e consigliando loro di usare il mezzo tecnologico più veloce del mondo che ha nome “posta elettronica” o, in assenza di conoscenze informatiche, una bella anche se obsoleta “lettera raccomandata”. A questo punto, il giornale specialmente, avrebbe avuto il “dovere” di pubblicarla. Ebbene, non abbiamo mai ricevuto soddisfazione, da nessuno! Timore di esporsi (ecco che si giustifica, a parer nostro, il ricorso ai nickname) o, peggio che peggio, paura di brutte figure?

Chi, al contrario, non ha avuto timore di sfigurare è stato Domenico Martino, uno dei pochi – pochi? pochissimi! – che non si è spaventato quando gli abbiamo chiesto, E IN TEMPI NON SOSPETTI, di seguire l’andamento amministrativo del Comune non da opinionista, ma da semplice cronista… “gratis et amore dei”. La sua passione politica e per la politica (e riteniamo, presuntuosamente, anche per questo mestiere) ci ha convinto che la nostra scelta era e continua a essere azzeccata. La disponibilità e soprattutto il tempismo dimostrati stanno facendo di lui una delle colonne portanti del nostro lavoro, e Dio sa quanto ne avessimo bisogno! Ovvio che, inesperto del tipo d’impegno, ha bisogno di essere guidato e consigliato, cosa che si traduce nel “filtro” attuato sui suoi servizi da parte del sottoscritto. Ne consegue che se minimamente i suoi articoli si fossero allontanati dal binario della mera cronaca alla quale lo avevamo chiamato, se cioè il suo periodare fosse stato inficiato dalle sue “tendenze” politiche (d’altronde anche i giornalisti “in nuce” hanno una fede), o non sarebbero usciti o sarebbero stati “censurati”. E poi, esiste qualche norma a noi sconosciuta che impedisce a una persona iscritta a un qualsivoglia Comitato, alla Lega per la difesa dell’uccello, al Sindacato prostitute o all’Arcigay, di far parte di una redazione? Finiamola, per cortesia, con questi beceri provincialismi, a meno di non essere in grado di dimostrare il contrario.

Così esprimendomi non sto minimamente giustificando il nostro e suo operato – mi trovo calato da una vita in perfette condizioni etiche e deontologiche tali da permettermi di non indulgere nell’uso del suddetto artifizio – bensì sto indicando in chi si è azzardato ad avanzare simili insinuazioni la figura di un “cattivo lettore” dei nostri lavori (giornale prima e sito poi). O almeno di un “disattento lettore”. E sì, perché il nostro spazio è stato messo a disposizione – tanto per rimanere in argomento coi temi trattati dai due commentatori citati – sia di Raffaele Vigilante (la cui seconda dichiarazione è stata DA NOI “prelevata” da OndaRadio) sia di Michelino Esposito (al quale abbiamo di persona “estorto” il documento… giusto Esposito?), e non “ob torto collo” ma semplicemente perché abbiamo sempre finalizzato questo lavoro, che fondamentalmente non ci consente di selezionare l’uno a favore dell’altro, a due parametri fondamentali: serietà e professionalità, dando voce a tutti e fregandocene altamente del loro colore di appartenenza.

Di conseguenza, le frecciatine o gli ipocriti suggerimenti del tipo “mi auspico che…” o “A proposito: Domenico…” e i successivi richiami alla “imparzialità” (che non può essere "giusta", caro Giuseppe, altrimenti che "imparzialità" sarebbe!) e menate simili, sono come le richieste di rettifica fatte in mezzo alla strada da chi teme di firmarsi per intero. Sono “pruderie” che lasciano il tempo che trovano e non consideriamo neanche offesa, in quanto denunciano una “forma mentis” dalla quale di sicuro siamo personalmente lontani mille miglia. Espressi poi dopo aver citato, quasi un perfetto teorema con tanto di tesi-ipotesi-come-volevasi-dimostrare, la “rivelazione del secolo” buttata lì con non-chalance a uso e consumo del volgo, non lasciano ben sperare circa la collaborazione cui accennavo quattro capoversi più sopra (o commi che dir si voglia, vero… Giuseppe?).

Sì, certo, il Comune ha deliberato un contributo per la nostra produzione sulla base di considerazioni e motivazioni tutte sue che neanche conosciamo. L’ha fatto nella stessa identica maniera in cui si è comportata l’Amministrazione Tavaglione, il quale è stato da noi “pizzicato” più volte esattamente nel periodo intercorso fra la decisione e l’effettivo accreditamento. Ma se uno è “cattivo o disattento lettore” queste cose non le sa, come non sa che ci siamo dichiarati, in prima persona e davanti al pubblico convenuto alla prima riunione col popolo voluta dal neo assessore alla Cultura, “cani da guardia” del potere, volendo usare un’espressione cara a un’altra nostra redattrice. Inoltre – questa la diamo a buon peso – se i “cattivi o disattenti lettori” avessero la bontà di venirsi ad ascoltare la registrazione integrale dell’intervista fatta al neo sindaco – che mettiamo a disposizione – sentirebbero la nostra fredda e rigida dichiarazione d’intenti nei confronti dell’operato municipale. Ecco perché abbiamo scritto che non abbiamo prezzo. E per carità di patria non venitemi a dire, quando le vedrete, che le prossime programmate interviste agli altri membri della giunta saranno prezzolate, in quanto in coda a queste ci saranno le interviste a Scopece, Guerra, Mongelluzzi ed Esposito, se avranno la bontà (noi siamo sicuri di sì) di volersi… esporre, a differenza di tanti che temono di commettere qualche errore…

Ci scusiamo coi nostri utenti per la lunghezza delle considerazioni, ma ce la siamo arrogata, pur togliendo tempo prezioso alla vera “educazione” dei veri Peschiciani, per tre motivi: il primo è che siamo stanchi di tante chiacchiere e pochi fatti, il secondo sta nella nostra decisione di non tornare più sull’argomento, il terzo nella ferma volontà di non concedere a NESSUNO la possibilità di strumentalizzare questo sito.

Grazie dell’attenzione. Per noi la polemica, se vogliamo definirla così, finisce qua... e ci firmiamo:

Piero Giannini

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  Commenti dei Lettori:

-- 25/06/2008 -- 14:56:40 -- GIUSEPPE

Con estremo stupore ho letto il contenuto (sprezzante) di questo articolo. Sig. Giannini, innanzitutto non Le permetto di dare dell'"insignificante" al mio nick. Lei sa benissimo chi sono (anche se non abbiamo avuto mai il piacere reciproco di essere presentati) e quindi sa perfettamente che non ho alcuna difficoltà ad utilizzare nome e cognome, non avendo mai avuto "paura" di nessuno e certamente non inizierò proprio ora. A me della "targatura" politica di "Punto di Stella" non interessa nulla. Potete tranquillamente "tifare" per la nuova Amministrazione comunale, visto che, a quanto pare, avete già "tifato" per quella di Tavaglione (io personalmente non ho mai avuto "tifo" nè per quella attuale nè per quella precedente). Il fatto che i vostri "giornalisti" abbiano determinati "gusti" politici, però, non è giusto "sventolarlo" ai "quattro venti". Se per Voi, poi, questa è imparzialità...

-- 25/06/2008 -- 15:14:12 -- il direttore editoriale

Il nostro utente "Giuseppe" gioca con le parole. 1) L'attributo "insignificante" era inteso - e ci sembrava abbastanza chiaro - in funzione del nostro invito a formulare autentici "articoli" e non brevi "commenti" che lasciano il tempo che trovano. 2) In tutta evidenza l'utente "Giuseppe" fa parte di quella categoria di lettori che abbiamo classificato "cattivi" o "disattenti". Dal nostro intervento si evince - e ci appariva altrettanto chiaro - che "puntodistella" non ha una "targatura". Se poi, interessarsi delle faccende municipali, acriticamente e soprattutto "imparzialmente" visto il tenore delle nostre cronache, significa "tifare" o essere "parziali", bè, questa è una opinione tutta sua. 3) Non abbiamo mai "sventolato" nulla, salvo la bandiera italiana nelle grandi occasioni (non solo calcistiche). 4) Quanto alla "paura" noto e annoto che siamo in perfetta sintonia. In attesa che qualcuno si decida a presentarci, La saluto cordialmente e continui a seguirci con la stessa passione che sta dimostrando e di cui andiamo personalmente fieri, ci creda.

 
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