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23/06/2008

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Ecco come si spendono i nostri soldi

Clicca per Ingrandire  Le lacune del portale del turismo pugliese, costato la bellezza di 3 milioni 145mila euro, che a detta degli esperti avrebbe potuto benissimo essere realizzato investendo poche decine di migliaia di euro

Un silenzio imbarazzato avvolge il portale del turismo pugliese, viaggiareinpuglia.it, costato la bellezza di 3 milioni 145mila euro e che, a sentire gli esperti di informazione web, avrebbe potuto benissimo essere realizzato investendo poche decine di migliaia di euro. A chiedere un minimo di chiarezza è stato il presidente del gruppo di AN in via Capruzzi, Roberto Ruocco, con una interrogazione urgente all'assessore regionale al turismo, Massimo Ostillio.

Il portale è stato commissionato a Tecnopolis, con il subappalto ad Unioncamere per i contenuti. I costi sono decisamente alti: un milione 900mila euro per progettazione e sviluppo, 319 mila euro per la redazione, 129 mila per la promozione, 150 mila per gli info-point, 259 mila per l'attivazione del network regionale e 325 mila per l'osservatorio. Minima la ricaduta occupazionale: al portale lavorerebbe stabilmente una redazione di appena quattro persone. Nonostante tali investimenti, il portale risulta carente di molte informazioni. Per viaggiareinpuglia.it in provincia di Foggia esiste solo un locale notturno, a Ortanova, non più di quattro agriturismi, appena dieci cinema, di cui sette nel capoluogo, compreso il Nuovo Garibaldi che ha chiuso i battenti da quasi tre anni.

Sconcertante, nel link dedicato ai luoghi dello spirito e alle chiese più belle di Puglia, la mancata segnalazione delle basiliche di Santa Maria e di San Leonardo di Siponto. In fondo uno scandalo piccolo piccolo, se si pensa al portale italia.it ideato da Lucio Stanca, portato a conclusione da Francesco Rutelli e costato 45 milioni di euro. Doveva essere la vetrina del Belpaese nel mondo, una carta da visita d'eccezione per promuovere il nostro patrimonio turistico. Ma Italia.it ha chiuso i battenti nel gennaio scorso. Dopo una spesa di quasi novanta miliardi del vecchio conio, andando all'indirizzo web www.italia.it si riceve un messaggio di errore. Il dominio non è più operativo, e lascia sullo schermo del pc un vuoto imbarazzante.

Vincenzo D'Errico


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